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Le mille virtù della Romagna, oltre la Riviera

Un entroterra che ha molto da proporre, dai borghi alle tipicità agroalimentari. Grano, ulivo e vite tra le pietre miliari di questa terra tutta da scoprire. Il ruolo attivo di IF Imola Faenza Tourism Company

 
22 novembre 2022 | 05:00

Le mille virtù della Romagna, oltre la Riviera

Un entroterra che ha molto da proporre, dai borghi alle tipicità agroalimentari. Grano, ulivo e vite tra le pietre miliari di questa terra tutta da scoprire. Il ruolo attivo di IF Imola Faenza Tourism Company

22 novembre 2022 | 05:00
 

La Costituzione le assegna il trattino. Pertanto, va scritto Emilia-Romagna. E va bene così. Però una cosa è la nostra Costituzione e cosa altra è un’identità sedimentatasi nei secoli. Già in epoca medievale la Romagna era considerata una regione a sé stante. Dante Alighieri, che in Romagna visse i suoi ultimi anni e vi morì esule, ne indicò i confini in un verso della Divina Commedia (Purgatorio 14,91): “tra ‘l Po e ‘l monte e la marina e ‘l Reno”.

L'entroterra romagnolo è un mondo seducente Le mille virtù della Romagna, oltre la Riviera

L'entroterra romagnolo è un mondo seducente

La geografia delle differenze

Se storia e geografia un po’ concordano e un po’ litigano su quali ritenere i confini tra l’Emilia e la Romagna, cosa invece rende certe le caratteristiche degli emiliani e dei romagnoli sono i fattori correlati alla cultura materiale e per essa, in definitiva, al mangiare bene e al bere bene.
Condimento in cucina: burro in Emilia e olio in Romagna. Carne: il maiale in Emilia e il castrato in Romagna (intrigante eccezione la Mora Romagnola).Vino: Lambrusco in Emilia, Sangiovese e Albana in Romagna. Pasta ripiena: tortellini in Emilia (ripieno di carne) e cappelletti in Romagna (ripieno di formaggio). Formaggi a pasta dura in Emilia e formaggi a pasta molle in Romagna. Tigelle in Emilia e Piadina in Romagna.

Masselina Albana Docg Le mille virtù della Romagna, oltre la Riviera

Masselina Albana Docg

Turismo di mare

Il vero trattino, a pensarci bene, non è un trattino, ma è un “tratto” lunghissimo che unisce i due territori e li affratella nella loro gioiosa diversità. Questo “tratto” è la Via Emilia che va da Rimini a Piacenza. La Romagna ha prevalente connotazione turistica lungo la sua costa: la famosa Riviera Romagnola che visse i suoi decenni splendidi abilitando, con le sue pensioncine low cost permeate di sorriso, garbo e simpatia, milioni di famiglie italiane del ceto medio a prendere confidenza con una vacanza “lunga” ben differente dalla gita domenicale. Fenomeno via via declinante, al mutare delle condizioni socioeconomiche. Meno tedeschi, più turisti dell’Est, meno pensioncine familiari e una commutazione dei comportamenti che dalla fruizione diurna di sole e mare hanno virato verso la nightlife.

La magia dell'entroterra

E tutto ciò che non è costa? Un lato B della Romagna costituito da un entroterra collinare e tratti pianeggianti, che ha fascino tutto suo, ancora nascosto o comunque non conosciuto come invece ampiamente meriterebbe. Conoscerlo e farlo conoscere rende possibile un turismo svincolato dai soli mesi estivi e nel privilegiare approccio slow consente al turista non frettoloso (ma come si fa ad andare di fretta in questi luoghi !?) di rapportarsi al borgo nel ruolo originale e congeniale di temporary citizen. Challenge ardimentoso ma non velleitario che la community romagnola ha preso in carico mediante IF Imola Faenza Tourism Company.

Drone nell’alto del cielo a percorrere la Romagna avendo come punto di riferimento la suddetta Via Emilia. Ecco un’ellisse che si mostra ben evidente avente suoi due fuochi, Imola a Nord Ovest e Faenza a Sud Est. È la Romagna più vera, dove alta è la qualità della vita e dove dirsi “buongiorno” al mattino, quando ci si incontra in piazza, vuole significare davvero che buona giornata sia. Andare oltre le pur ricche economie di questi due fuochi ellittici, Imola con tutto quanto l’autodromo genera come indotto e Faenza con le sue pregevoli ceramiche, comporta ripensare un modello di sviluppo che individui nel turismo svincolato dalla sola estate il suo vettore trainante riscoprendo e valorizzando quanto esiste da sempre.

Una triade di gusto

Siamo in area mediterranea e qui la triade mediterranea, costituita da grano, ulivo e vite, si palesa con amorevole piacevolezza. Prova ne sia che proprio l’autodromo di Imola, intitolato a Enzo e Dino Ferrari, diviene il luogo d’elezione di importante appuntamento enologico all’interno della manifestazione Il Baccanale: il Banco d’Assaggio dei vini e dei prodotti agroalimentari dell’imolese. Confortevole e conviviale occasione per degustare le oltre cento etichette frutto del lavoro e della ricerca dei vitivinicoltori locali.

La rocca di Dozza Le mille virtù della Romagna, oltre la Riviera

La rocca di Dozza

Extravergine

A proposito del condimento romagnolo, che è l’olio extravergine di oliva, interessante la forte valorizzazione già in corso da decenni dell’Olio Dop di Brisighella. La zona di produzione è caratterizzata dall’affioramento, per 25 km, di creste rocciose (calanchi di gesso) che contribuiscono al microclima ideale per la crescita e lo sviluppo della coltura dell’olivo Nostrana di Brisighella.

Cantine

Significativa ed emblematica dell’amore e della competenza per la vite e per i vitigni autoctoni è la bella azienda vitivinicola Tenuta Masselina nell’area di Castelbolognese, proprio sulla dorsale collinare tra Imola e Faenza. Vigneti a conduzione biologica con utilizzo di energia solare e geotermica per la climatizzazione delle sale di affinamento. Sostenibilità ed economia circolare qui non sono infingimenti per green washing ma sono le vere e concrete buone pratiche quotidiane. Meditati assaggi, svoltisi nelle sale della sede aziendale, fanno emergere a livelli di assoluta eccellenza le versioni secco e passito dell’Albana Docg. Le etichette sono rispettivamente Masselina Albana e Passito della Tenuta (in bottiglia da 50cl). Interessante e da seguire attentamente il progetto in corso della vinificazione in anfora.

Se, nell’ambito della suddetta triade mediterranea (grano, ulivo, vite), l’olio è la “conserva” dell’oliva, il vino è la “conserva” della vite, allora la farina e con essa i manufatti della sua lavorazione, è la “conserva” del grano. Forte, radicata da oltre cento anni, la presenza del Molino Spadoni che nella sua opera di diversificazione ha di recente sviluppato competenze e produzione di altre “conserve”. Cosa sono infatti i formaggi se non le conserve del latte e i salumi se non le conserve del maiale?

La tavola di Romagna propone infinite varianti di gusto Le mille virtù della Romagna, oltre la Riviera

La tavola di Romagna propone infinite varianti di gusto

Suini e formaggi

Ed ecco, a marchio I Malafronte, i salumi locali, tra i quali la linea Morabrada, frutto dell’unione tra le migliori carni di suino bianco e della pregiata carne di Mora Romagnola, razza suina autoctona allevata allo stato semibrado; si nutre principalmente di ghiande e cereali. A marchio Officine Gastronomiche, i formaggi locali, tra i quali lo Squacquerone di Romagna Dop, prodotto anche dal Caseificio Comellini, a Castel San Pietro Terme. Lo Squacquerone di Romagna Dop è sinonimo di identità locale. Il gusto inconfondibile è acquisito in virtù della qualità del latte utilizzato per la caseificazione, povero di grassi e proteine, il quale, una volta lavorato, dà origine a un formaggio dalla straordinaria consistenza deliquescente.

Tipicità firmate Molino Spadoni Le mille virtù della Romagna, oltre la Riviera

Tipicità firmate Molino Spadoni

Il miele

Sorprendente, a Castel San Pietro Terme, nel senso di sorpresa piacevolissima, la presenza dell’Osservatorio Nazionale Miele, diretto da Giancarlo Naldi. È il centro studi nazionale del settore apistico. Nel nostro Paese gli apicoltori sono circa 73mila. La produzione nazionale di miele nel 2021 è stata di circa 12mila tonnellate. Sono circa 60 i mieli presenti in Italia.
L’Osservatorio produce la Guida ai migliori mieli d’Italia,classificandoli con le Tre Gocce (le eccellenze) e poi con le Due Gocce e con la Goccia.

L'Enoteca Regionale

Se il confine orientale della Romagna è inequivocabilmente dato dal Mare Adriatico, laddove il tratto romagnolo, lungo circa 90km va da Cattolica a Marina di Ravenna, il confine occidentale è dato da quel borgo fatato che è Dozza, il paese dei Muri Dipinti. Nei suggestivi locali della Rocca sforzesca ha sede l’Enoteca Regionale Emilia-Romagna, un'associazione che opera dal 1970 per la promozione e la valorizzazione del patrimonio vinicolo regionale.  Conta oggi oltre 200 membri tra produttori di vino, aceto balsamico e distillati, enti pubblici, consorzi di tutela e valorizzazione, associazioni rappresentative dei sommelier della regione. Si attiva efficacemente sia in Italia che all’estero per tutelare e promuovere l’immagine e la qualità dei vini emiliani e dei vini romagnoli.

 

Un’aorta, la Via Emilia, a ricordare la sorellanza tra i due territori, così fortemente uniti nella loro amena diversità, la costa adriatica a ricordare che il turismo estivo genera flussi irrinunciabili di grandi numeri, borghi fatati a suggellare la cultura materiale fatta di mangiare bene e bere bene: è la Romagna vera. I romagnoli sanno fare cose belle e buone che piacciono al mondo, e le fanno all’ombra delle loro torri e delle loro rocche.

www.imolafaenza.it

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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