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Signorvino, la passione si fa impresa

A 5 anni dall’apertura del flagship bolognese, nuovo menu e proposte per il locale incastonato sotto i portici della centralissima piazza Maggiore. A consigliare gli abbinamenti più adatti due giovani wine specialist

 
27 dicembre 2021 | 08:30

Signorvino, la passione si fa impresa

A 5 anni dall’apertura del flagship bolognese, nuovo menu e proposte per il locale incastonato sotto i portici della centralissima piazza Maggiore. A consigliare gli abbinamenti più adatti due giovani wine specialist

27 dicembre 2021 | 08:30
 

Un’idea imprenditoriale innovativa, quella di dare vita ad un curata catena a livello nazionale di eno-bistrot, nata dalla passione enologica di Sandro Veronesi, patron e fondatore del gruppo Calzedonia, colosso del tessile italiano con oltre 2,3 miliardi di fatturato e 32mila dipendenti. Un’idea nata ben prima di questa difficile fase pandemica, ma che in meno di due lustri ha già registrato una crescita esponenziale, dimostrazione dell’indovinato format scaturita dalla doppia anima di accorto imprenditore ed enoappassionato di Sandro Veronesi, oggi affiancato nella sua avventura enologica, con ereditaria energia, dal giovane figlio Federico. I diversi punti vendita sparsi nella Penisola si presentano come luoghi accoglienti e dinamici, orientati verso il pubblico giovanile al quale illustrare in maniera semplice e intuitiva le 1.500 etichette selezionate, rigorosamente made in Italy, capaci di raccontare la ricchezza varietale del vino italiano.

Signorvino, la passione si fa impresa

Per la location bolognese (che a dicembre ha compiuto i suoi primi 5 anni) Signorvino ha scelto il luogo più simbolico e centrale della città emiliana, piazza Maggiore, proprio sotto i portici del Salone dei Cinquecento di Palazzo Re Enzo, edificio che prende il nome dallo sfortunato figlio dell’imperatore Federico II, catturato dai bolognesi dopo la vittoriosa battaglia di Fossalta nel 1249 e qui rinchiuso fino alla morte, avvenuta nel 1272.

 

Menu più ampio con piatti della tradizione regionale

Da qualche mese il punto vendita bolognese ha ampliato il suo menu di proposte gastronomiche da abbinare al calice o alla bottiglia scelta in negozio (che consumata al tavolo non ha alcun sovrapprezzo rispetto alla vendita, apprezzabile accortezza non poi così comune in luoghi assimilabili). Agli immancabili taglieri di formaggi e salumi (tutti assortiti con estrema cura con prodotti tipici regionali, per lo più Dop o Igp, a filiera controllata, spesso di piccoli produttori artigianali) si affianca il servizio di ristorazione con piatti della tradizione regionale.

Signorvino, la passione si fa impresa

Sfiziosi stuzzichini come i “Calamaretti a spillo con maionese al Gewürztraminer”, la “Focaccia al formaggio di Recco di Tossini” o gli “Arrosticini abruzzesi” (tutti a 5,90 €), insieme a piatti preparati al momento dallo chef del locale come i “Tortelli all’Amarone” (12 €), le tradizionali “Lasagne alla Bolognese” (10 €), la “Guancetta brasata al Brunello” (19 €) ma anche la fresca novità del “Signor Burger” (14 €) preparato con pane al Lambrusco, burger di manzo e Fontina Dop.

 

Abbinamenti consigliati da due giovani e validi wine specialist

A consigliare l’abbinamento enologico più adatto i due “wine specialist” del locale felsineo, Lea Radico, pasionaria abruzzese che ha lasciato la gestione del suo b&b ad Ortona per trasferirsi a Bologna e dare uno sbocco professionale alla sua passione per il nettare di Bacco, e Babak Yosough, cortese e preparato sommelier di origine persiana, ormai anche lui bolognese d’adozione dopo la laurea in Business Administration e i 10 anni trascorsi fra sala e bottiglie alla ben nota Cantina Bentivoglio. Entrambi molto giovani, a confermare l’età media che si attesta sui 30 anni, con perfetta parità di genere, dei 300 dipendenti dei punti vendita Signorvino sparsi per l’Italia.

Signorvino, la passione si fa impresa

E qui vale la pena di spendere due parole per evidenziare la figura del wine specialist declinata nell’idea di Signorvino, ovvero informali storyteller del vino capaci di raccontare le mille storie che si nascondono dietro ogni bottiglia, formati dalla scuola di formazione interna con il compito di illustrare le bottiglie presenti sugli scaffali con un approccio semplice e immediato senza termini da iniziati, con un modello di vendita assistita molto sartoriale, particolarmente apprezzato dalla clientela trasversale, che spazia dai giovani ai professionisti, con prevalenza della fascia d’età che va dai 25 ai 45 anni.

All’offerta enogastronomica si aggiungono anche corsi di degustazione, serate tematiche dedicati a territori o singole denominazioni e incontri con i produttori.

 

 

Produzione di vino sui Colli Albani

E, per finire, a completare il quadro da qualche anno la famiglia Veronesi è diventata anche produttrice di vino con Federico che a Lanuvio, in zona Colli Albani, ha creato i Tenimenti Leone dove 30 ettari vitati, suddivisi in varietà autoctone e vitigni internazionali, producono vini targati Igp Lazio e con etichette di grande potenziale come il “Roma Capoccia”. Un riuscito blend di Montepulciano (50%), Syrah (35%) e Merlot (15%) svezzato su terreni di origine vulcanica, appartenente alla giovane Doc Roma, che con il traino iconico della “Città Eterna”, può essere un’altra scommessa da cavalcare non solo per l’intraprendente Federico ma per tutta la viticoltura laziale, che sconta una potenzialità enologica inespressa tutta da valorizzare.

 

Signorvino
piazza Maggiore 1/C - 40124 Bologna
Tel 051 261344
www.signorvino.com

 

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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