Ora si parte. «
Vediamo la luce in fondo al tunnel. Di confusione ce n’è tanta, anzi troppa, dal coprifuoco alle 22 (era comprensibile d’inverno, ma ora sarà duro) al rinvio dell’apertura delle sale interne, ma l’importante è poter tornare ad ospitare i clienti al ristorante. Noi siamo pronti e lunedì 26 aprile apriremo 29 locali (20 franchinsg e 9 diretti), poco più del 40% dei RossoPomodoro, quelli che dispongono di dehors. Ovviamene attueremo tutte le procedure di sicurezza che abbiamo già sperimentato positivamente lo scorso anno, quando abbiamo potuto tornare a lavorare dopo il lockdown:
- igienizzazioni costanti;
- menu semplificati e riprodotti sulle tovagliette per evitare contatti, con qr-code che rimanda al menu in formato digitale anche in inglese;
- personale di sala con mascherine e guanti,
- tavoli da 4 posti e distanziati di un metro.
Per il resto riproporremo la qualità e la bontà dei nostri piatti». A un anno esatto dall’
annuncio di come era stata organizzata la riapertura del primo Restart, ad abbassare la bandierina per la nuova partenza (con la speranza che stavolta non si debba più richiudere...) è
Roberto Colombo, amministratore delegato di
RossoPomodoro, la più importante catena italiana di pizzerie/ristoranti, che ancora una volta lancia un segnale positivo per un comparto come quello della ristorazione, sfiduciato dopo oltre un anno di go and stop.
E lo fa proponendo anche nuove iniziative per legare maggiormente i clienti, nuovi o storici che siano, attraverso l’ingresso in
Payback, il più grande circuito di fidelizzazione, come prima realtà del mondo della ristorazione a fianco di altre realtà come Carrefour, Esso o Mondadori.
Tanta incertezza, ma apriamo decisi…
Certo non sarà una riapertura semplice, considerando l
’incertezza totale che aleggia sulle regole da applicare. «
I nostri spazi all’aperto sono tutti in regola e in condizioni di sicurezza igienico-sanitarie, ma il decreto ha molte lacune. Come dobbiamo comportarci ad esempio - si chiede l’ad di
RossoPomodoro -
per l’accesso ai servizi igienici? In teoria potrebbe essere vietato accedere ai locali interni. Ma ancora più pressante è sapere
cosa si può fare in caso di maltempo…». E in proposito
Colombo alza simbolicamente le braccia: «
Non abbiamo ancora preso una decisione. La logica porterebbe a fare riparare all’interno i clienti, ma tutto dipenderà anche da come verrà interpretata questa situazione dalle autorità di controllo. In ogni caso vedremo nella prima settimana cosa verrà chiarito e di conseguenza ci allineeremo». Un modo per sottolineare le difficoltà e le
incertezze in cui sono costretti a muoversi tutti i gestori a causa di una normativa scritta senza chiarezza dachi non opera nel campo...
Da subito 700 posti a sedere all’aperto in tutta Italia
RossoPomodoro rimetterà in ogni caso in pista da subito circa 700 posti a sedere, pronto a riaprire tutti i suoi circa ottanta locali italiani non appena si potrà accedere anche alle sale interne. «
Per ora abbiamo programmato di aprire tutto dal 1° giugno, come indicato nell’ultimo decreto. Questo primo sblocco - dice Colombo -
Non è soddisfacente nel suo insieme, ma è un primo passo. Speriamo nel secondo per le sale interne, magari che sia in anticipo sulle date annunciate, comprese le riaperture di tutti i nostri ristoranti nei centri commerciali». L’incertezza però la fa da padrona
, tanto che il gruppo non ha preso ancora alcuna decisione sulla gestione di giugno. «
Fino a qualche giorno fa l’indicazione era di distanziare i tavoli all'interno di 2 metri, ma ora non se ne fa più cenno. Credo ne usciranno ancora di tutte e quindi ci organizzeremo di conseguenza...».
Con le sale interne, inizialmente al lavoro il 70% dei dipendenti
Al di là delle distanze fra tavoli e dell’eventuale anticipo di calendario («
speriamo ci dicano di aprire dopo la metà di maggio»),
Roberto Colombo attende indicazioni chiare anche sui tempi di apertura («
solo a pranzo o anche a cena?») perchè c'è da organizzare tutto il personale e i relativi turni. «
Al momento per seguire gli spazi all’aperto, che in media hanno 20-25 posti abbiamo previsto il lavoro di poco personale (cuoco, pizzaiolo, direttore e uno o due camerieri), ma a regime contiamo di poter riportare al lavoro almeno il 60-70% degli organici che avevamo prima dello scoppio della pandemia». Ai primi del 2020 c’erano un migliaio di dipendenti diretti, comprensivo di contratti stagionali,l a achimata e a termine, che salivano a 3mila considerando quelli delle società che lavorano in franchising.
Continueranno asporto e delivery
Personale che in questo periodo, a parte stagionali e contratti a tempo determinato, è stato messo per lo più in cassa integrazione perché, tolte le poche settimane di apertura,
Rosso Pomodoro ha lavorato solo con delivery ed asporto. «
Abbiamo tenuto aperto circa la metà della nostra rete, una quarantina di locali, e se in precovid questa attività arrivava al 7% del fatturato, nel 2020 ci ha garantito circa il 20% dei ricavi che facevamo l’anno precedente. Con la riapertura dei locali ci aspettiamo che sul volume complessivo dei ricavi, asporto e delivery pesino per il 10% circa. Non è certo un’attività che abbandoneremo. Ci abbiamo lavorato tanto e dopo i primi errori abbiamo rapidamente trovato un giusto equilibrio che ci ha garantito di mantenere vivo il brand e farci vedere, raggiungere nuovi clienti e rafforzare il rapporto con chi ci conosceva».
Nuova carta fedeltà con Payback
E proprio al rapporto con la clientela, nella logica di una sempre più stretta
fidelizzazione, si inserisce invece la carta fedeltà del circuito
Payback, che sostituisce ed amplia i vantaggi offerti dalla preesistente “
Carta Verace” già in uso a 100mila persone. «
Per noi è un salto. Siamo la prima realtà nel food&beverage che entra in questo circuito importante di circa 8milioni di clienti. Faremo un po’ da apripista. Da un mese l’abbiamo estesa a tutti i nostri collaboratori e dal 26 aprile sarà disponibile per tutti quelli che frequenteranno i nostri locali e potrà essere sottoscritta anche on line sul nostro sito o sulla nostra App. Il meccanismo è ovviamente quello degli sconti, delle agevolazioni, dei punti premio e delle promozioni».
Già, i clienti! Ma come pensate che sarà la reazione del pubblico a queste aperture fra polemiche e incertezze?
Nel nuovo menu focus sulla mozzarella e tornano gli spaghetti alla Nerano
«
Siamo convinti che appena le sale si riaprono, i nostri ristoranti si riempiranno come sempre per le nostre proposte. Noi siamo già pronti con i nuovi menu primavera-estate, ma li abbiamo posticipati a quando apriremo tutti i locali. Proporremo un focus sui latticini e le mozzarelle, dai piatti freddi agli antipasti, passando ovviamente per le pizze. Così come abbiamo fatto finora per i pomodori nel mondo autunno-inverno. Tutto in linea con il nostro Dna campano, tanto che a grande richiesta torneranno in carta gli spaghetti alla Nerano».
Un menu molto coerente del resto con quanto offerto anche nella
puteca di
RossoPomodoro, pun concept presente in una decina di locali in luoghi di transito o forte passaggio e caratterizzato da prodotti della tradizione napoletana, adatti all'asporto o da consumo veloce. «
Nonostante questo anno Rosso Pomodoro resta fermo ancora ai suoi valori della qualità e della tradizione», conclude
Roberto Colombo.