Roma, Mirabelle omaggia l’Italia Menu tricolore per ripartire

Il ristorante capitolino dell’Hotel Splendide Royal ha riaperto dopo il lockdown con un restyling degli ambienti e i piatti di Stefano Marzetti dedicati ai sapori di tutta la Penisola

14 luglio 2020 | 06:50
di Sabino Cirulli
Si erge a protagonista dell’estate romana grazie ad una terrazza con un panorama senza eguali e ad un menu completamente rinnovato che punta al meglio della tradizione enogastronomica italiana. Mirabelle, il ristorante dell’Hotel Splendide Royal, ubicato nel cuore della Dolce Vita capitolina, a due passi da via Veneto ha svelato le frecce al suo arco, dal restyling degli ambienti alla variegata offerta di aperitivo, senza dimenticare le proposte stimolanti dello chef Stefano Marzetti che racchiudono un grand tour fra le leccornie della nostra Penisola.


Mirabelle

«Abbiamo voluto incentrare il nuovo menu sui prodotti italiani, per contribuire ad aiutare il Paese a ripartire - racconta lo chef umbro-romano - l’Italia ha un patrimonio gastronomico ricchissimo, con un’enorme biodiversità, soprattutto per quanto riguarda l’olio e il vino. Questa è la bellezza più grande della nostra nazione e vogliamo valorizzarla al meglio attraverso un lavoro di sinergia con i nostri fornitori, per darne risalto nei miei piatti. Abbiamo inoltre introdotto un menu degustazione “fai da te”, grazie al quale i clienti avranno l’opportunità di scegliere 4 piatti dell’intero menu creando il proprio percorso gastronomico. Un’idea nuova, che vuole andare incontro alle esigenze del cliente e permettere di assaporare tutto il gusto di una cucina fatta a regola d’arte ma a prezzi più contenuti».



Per l’occasione ci siamo lasciati guidare dallo chef. Spettacolare l’amuse bouche, un gazpacho scomposto con cubetto di melone, prosciutto di Parma e perla di cetriolo servito in una campana di vetro che, una volta dischiusa ne ha rivelato all’olfatto, ancor prima che al palato, gli inebrianti sentori estivi. Un viatico unico per salutare il tramonto sullo skyline di Roma. Tra gli antipasti, menzione d’onore per un gamberone croccante con panatura ai cinque cereali ed agretti, accompagnato da un sorbetto al Bellini. Si continua nel segno della freschezza ma sempre con equilibrio dei sapori. L’esaltazione del mare, nella sua semplicità, contraddistingue il polpo verace con fagiolini, peperoni alla brace e patate allo zafferano.


Stefano Manzetti

Nei primi l’omaggio all’estate è rappresentato dallo spaghettone alla chitarra con pesto alla trapanese, alici croccanti e mollica di pane. Con i secondi abbiamo provato il best seller di questa estate: la Corba rossa del Gargano, pane, burro, alici e zucchine romane fiorite. Un piatto davvero eccezionale dove protagonista è un pesce di nicchia simbolo della macchia mediterranea e di quel selvaggio promontorio pugliese da cui provengono anche le ostriche che nel menu vengono proposte insieme alle Tarbouriech del delta del Po ed alle regal. In carta anche Fusilloni alla carbonara con asparagi e turtufo nero e cappellotti di grano arso al cacio e pere con blend di pepe e noci di Romagna. Per gli amanti della carne invece, da non perdere il Filetto di Chianina funghi porcini arrosto e patate novelle allo zafferano e l’agnello laziale Igp, Bietoline rosse, formaggio di capra e purea di fagioli zolfini di Pratomagno.

Seducenti le proposte del party chef Sebastien Delandre nei dessert, a partire dal crumble di carrube con albicocche caramellate e gelato al pistacchio di Bronte passando al cannolo croccante con spuma di cocco e gelato alle pere senza trascurare il Settimo Cielo, uno dei suoi cavalli di battaglia, con nocciole piemontesi, coulis di frutti di bosco e cialdine croccanti di sciroppo d’acero e agrumi.

Ben strutturata la carta dei vini con ampie proposte delle migliori etichette di champagne, franciacorta, bianchi e rossi non solo italiani, vini da dessert. Per l’occasione abbiamo pasteggiato alternando tre bianchi da altrettante regioni, Fiano Di Avellino ‘15 - (Fiano) - Colli Di Lapio, Tellenae' I '16 - (Malvasia Candia) - Manfredi Stramacci, ''Cervaro Della Sala'' '15 - (Chardonnay, Greche) - Antinori, intervallati da una audace proposta in tema di rosso, un Pinot Nero’17 - Montauto. Per il dessert ottimo il suggerimento del Comtess Sanct Valentin '15 - (Gew.,Riesling,Sauvi). Al Mirabelle presenti anche tre menu degustazione per soddisfare ogni esigenza: gluten free, vegetariano e “Le mie radici” un viaggio proustiano nelle memorie dei sapori dello chef con piatti quali Animelle, carciofi, foie gras e gelato allo zenzero; Disossato di coniglio, guanciale, carote speziate e cime di rapa; carbonara in un risotto con topinambur e tartufo nero.


Luca Costanzi

Stagionalità, territorio, riconoscibilità nel piatto, queste dunque le linee guida di Marzetti che a pochi giorni dal debutto hanno già conquistato una clientela prettamente romana ed italiana. Una scelta obbligata visto le misure antiCovid-19 che di fatto hanno impedito alla gran parte dei turisti stranieri di venire a Roma questa estate e che imperniano anche le proposte per l’aperitivo. Un momento su cui punta molto il Mirabelle come spiega il suo direttore Luca Costanzi: «Abbiamo aperto solo con il servizio serale, per l’aperitivo e per la cena, tutti i giorni tranne il lunedì. Con Stefano Marzetti abbiamo lavorato alla nuova proposta pensando soprattutto a una clientela italiana, aspettando anche un graduale riapparire degli stranieri, grazie alla riapertura dei voli. Per questa ragione abbiamo potenziato l’offerta dell’aperitivo, che partirà alle ore 18 e prevede un’ampia varietà di cocktail realizzati dall’abile bartender Giovanni Faedda, o calici a scelta tra la ricca carta dei vini e bollicine alla mescita studiata dal sommelier Fabrizio Colaianni, da accompagnare sempre con prodotti di eccellenza, rigorosamente italiani. Per questo abbiamo ideato alcune proposte, diverse ogni sera, che si differenzieranno nella possibilità di avere 3, 5 o 7 assaggi, quest’ultima comprensiva anche di ostriche e caviale».

Infine gli ambienti, rinnovati dallo studio Giammetta Architecs (che ha realizzato anche la nuova hall dell’hotel e 16 lussuosissime suite), sono stati concepiti per accogliere in maniera ariosa e avvolgente gli ospiti, secondo linee guida ben precise: «Tutti gli interventi di restyling dell’Hotel e il progetto delle nuove Luxury Suite, sono stati il frutto di una stretta e costruttiva collaborazione con Roberto Naldi, proprietario e committente lungimirante e sensibile al dialogo tra schemi classici e rivisitazioni di stile», illustra l’architetto Marco Giammetta.

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Alberto Lupini


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