Nei luoghi belli si va, nei luoghi con un'anima si torna. Quando le due cose si incontrano, poi, il successo è assicurato. Mazara e Marsala sono due località che già fanno capolino sulla mappa del turismo italiano. Vuoi per la loro storia, vuoi per le loro bellezze, vuoi per la vicinanza con San Vito Lo Capo, catalizzatore del turismo estivo di questa zona di Sicilia, e con le Egadi, che stanno vivendo un'età dell'oro, Favignana in testa. Ciò che forse si conosce meno è, invece, il potenziale gastronomico del territorio, a volte inespresso o non adeguatamente valorizzato, e la forza di un entroterra che è culla di eccellenze uniche e di imprenditori con una visione chiara. Il nostro viaggio tra Mazara e Marsala, quindi, è soprattutto un viaggio nel gusto e nelle storie di queste eccellenze e di chi, ogni giorno, lavora per valorizzarle, con coraggio e visione.
Il tramonte alle saline dello Stagnone
Prima tappa: il sale di Sei
Tra Marsala e Trapani, nel tratto di costa che si affaccia sulle Egadi, si trova lo Stagnone, una riserva naturale caratterizzata da acque molto basse e dalla presenza di quattro isole: l'Isola Grande, nota anche come Isola Lunga o Isola Longa, l'Isola di Mozia, Santa Maria e La Schola. All'interno di quest'area, popolata da molte specie di uccelli, tra cui fenicotteri rosa, allodole, cardellini, gazze, fratini e calandre e caratterizzata da una grande pescosità, si trovano le saline di Sei, acronimo di Saline Ettore e Infersa. Attive da oltre cinque secoli, ospitano ancora oggi la produzione di sale (circa 10mila tonnellate), che avviene grazie a tre agenti naturali determinanti: sole, mare e vento. Ogni ciclo di produzione dura mediamente tra i quaranta e i novanta giorni, a seconda della variabilità delle condizioni climatiche; il primo raccolto avviene di solito nel mese di luglio, quando la crosta ha raggiunto circa otto centimetri di spessore; l’ultimo si conclude in settembre.
Sei non è, però, soltanto l'esempio di una tradizione così radicata da resistere al passare del tempo, ma anche la prova vivida di come un importante lavoro di valorizzazione possa trasformare un luogo da "semplicemente" bello a unico. La famiglia D'Alì ha, infatti, creato una struttura vocata al "saliturismo" in tutte le sue forme. Giunti alle saline c'è l'imbarazzo della scelta. Si può partire, per esempio, con una barca alla scoperta dello Stagnone. Si può, in alternativa, visitare il Mulino, simbolo delle saline, e scoprirne il funzionamento e la sua centralità nella produzione del sale. O ancora passeggiare per le saline e trasformarsi in salinaio per un giorno, imparando i segreti di un mestiere secolare. Sfruttare i benefici del sale con percorsi benessere che lo vedono come protagonista oppure cenare sotto le stelle o fare un aperitivo sull'Isola Lunga. O addirittura partecipare a una degustazione di sale, per scoprirne le diverse sfumature accompagnati da esperti selmelier.
Il Mulino delle saline dello Stagnone
Il vero momento in cui le saline riescono a lasciare senza fiato è, però, il tramonto. Il sole che si butta nel mare colora i diversi specchi d'acqua e lo Stagnone di sfumature in grado di lasciare a bocca aperta. I colori cambiano nel giro di pochi secondi e rapiscono occhi e pensiero. Il modo migliore per godersi il tramonto? Sei ha pensato anche a questo. Ricavato in una caserma degli agli anni ’30, dove veniva a suo tempo riscosso il dazio sul sale, è stato creato un luogo di accoglienza su tre piani. Nel dehors al piano terra si trova il "sunset bar", in cui è possibile godersi un aperitivo al tramonto. Al primo piano si trova il ristorante, mentre sulla terrazza si accede al Rooftop Mamma Caura, a numero chiuso e con proposte interessanti di mixology e crudi di mare.
Bar, ristorante e Rooftop di Sei
Sei - Saline Ettore e Infersa | Contrada Ettore Infersa - 91025 Marsala TP | Tel 0923733003
Seconda tappa: il vino da Florio e De Bartoli
Dici Mazara e pensi al gambero rosso. Dici Marsala, invece, e pensi al vino. In entrambi i casi si tratta di tradizioni che si legano a doppio filo con la storia delle loro città e degli abitanti. Nel caso del Marsala, com'è noto, la storia parla anche la lingua inglese. Fu l'imprenditore John Woodhouse a favorirne la diffusione: nel 1770 una tempesta costrinse la nave su cui viaggiava ad approdare nella città di Marsala. In una taverna del porto della città, Woodhouse assaggiò un vino locale molto diffuso all’epoca chiamato Perpetuum. L’imprenditore intuì subito il potenziale che questo vino avrebbe potuto avere nel suo Paese e così ne fece caricare un po’ sulla sua nave, aggiungendo un po’ di acquavite per evitare che si rovinasse durante il trasporto. Il successo fu immediato.
Esiste quindi un prima e un dopo l'arrivo degli inglesi a Marsala. Il prima è possibile scoprirlo e gustarlo alle Cantine De Bartoli. Lì, dal 1980, si produce il Vecchio Samperi. È il vino della tradizione marsalese pre-britannica, il “vino di Marsala” e non il Marsala fortificato. Per la produzione del Vecchio Samperi viene utilizzato un sistema di “travasi” di piccole percentuali di vino di fresca produzione in botti contenenti vini già invecchiati che permette di creare un’armoniosa mescolanza di annate diverse, dal gusto unico e inimitabile.. Viene quindi nobilitato l’antico metodo di affinamento del vino in botti di rovere, conosciuto come perpetuo (o Soleras). Il Vecchio Samperi è la colonna sulla quale è cresciuta un'azienda che negli anni, grazie al lavoro e alla ricerca di Marco De Bartoli, ha portato avanti un'idea ben chiara di Marsala, in grado di valorizzare e ridare vita a un prodotto storico del territorio. Oggi, quella missione, è portata avanti da Renato, Sebastiano e Giuseppina, i figli di Marco.
I vigneti di De Bartoli
Durante la settimana la cantina è aperta alle visite. Al termine della visita, è possibile assaggiare i prodotti di De Bartoli nella bella e luminosa sala degustazione della cantina. Esistono diverse opzioni: un focus su Marsala e Grillo, uno su Marsala e Pantelleria (dove la famiglia ha un'altra cantina), un percorso tra i vini storici di Marco De Bartoli, uno costruito sui contrari tra bollicine (il Metodo Classico Terza Via vale veramente la pena) e Marsala e, infine, uno sulle Riserve speciali.
Marco De Bartoli - Samperi | Contrada Fornara Samperi 292 - 91025 Marsala TP | Tel 0923962093
Parlare di vino Marsala e non parlare di Florio è impossibile. Fondate nel 1832 da Vincenzo Florio, le Cantine Florio sono un simbolo della città siciliana e la loro storia è un percorso tra la storia del vino Marsala e dell'Italia intera. Florio fu la prima famiglia a etichettare il Marsala con un nome italiano e contribuì in maniera importante alla diffusione del vino siciliano nel mondo. Una storia che ancora oggi è custodita nelle cantine che sorgono a due passi da mare e sono, in assoluto, tra le più belle in Italia. Visitarle è, per l'appunto, un vero e proprio viaggio. Si resta inebriati dagli odori del vino e del legno e dalle centinaia di botti, ognuna con la propria storia da raccontare. Legni nuovi si alternano a legni vissuti e generosi, che stillano sentori di caramello e sale, di tutte le dimensioni, dai tini giganti da diverse centinaia di ettolitri che accolgono maestosi all’ingresso, fino a piccoli contenitori da pochi ettolitri. Insieme, custodiscono circa 5.500.000 litri di Marsala. Il mare, dicevamo, è presenza costante anche se lontana dagli occhi. Le diverse cantine sono tutte tra i 95 e i 200 metri dall'acqua.
Cantine Florio a Marsala
Le Cantine Florio sono visitabili, con diverse proposte di degustazione. Allo stesso tempo, è possibile organizzare all'interno delle cantine storiche cene, meeting ed eventi, matrimoni compresi. Se si passa da Marsala è obbligatorio non mancare una visita: lascia a bocca aperta.
Cantine Florio | Via Vincenzo Florio 1 - 91025 Marsala TP | Tel 0923781111
Terza tappa: il gambero rosso da Rosso di Mazara
Dici Mazara e pensi immediatamente al gambero rosso, dicevamo. Un prodotto che è simbolo di una tradizione peschereccia secolare, che ancora oggi rende quella di Mazara una delle maggiori flotte italiane. E quando parli di gambero rosso è impossibile non parlare di Rosso di Mazara, l'azienda della famiglia Giacalone. Un'azienda famigliare, nata negli anni '30 con l'acquisto della prima barca e che oggi, tra le sue due barche e l'impianto di lavorazione a terra impiega circa venti persone e produce 111 tonnellate l'anno di gambero rosso di alta qualità. Alta qualità dettata dalla lavorazione: il gambero viene pescato, confezionato e congelato a bordo. Non vengono utilizzati solfiti, in modo da garantire al cliente, anche nelle preparazioni a crudo, un prodotto senza retrogusto.
Rosso di Mazara
La produzione non si limita al semplice gambero rosso, ma Rosso di Mazara realizza anche un carpaccio, battuto a mano, e soprattutto recupera tutte le parti del gambero, realizzando due prodotti unici. Il primo è Message in the bottle, una sorta di "elisir" di gambero rosso all'interno di una bottiglia in vetro. Il secondo è, invece, Sublime, una polvere di gambero rosso liofilizzato. Entrambi si prestano alla sperimentazione in cucina e permettono all'azienda di evitare sprechi, dando nuova vita al gambero.
Rosso di Mazara | Via Mario Fani 35 - 91026 Mazara del Vallo TP | Tel 0923654110
Quarta tappa: il formaggio del Caseificio Impicciché
La zona compresa tra Mazara e Marsala è nota, tra le varie cose, anche per l'estrazione e la lavorazione di tufo. Una tradizione secolare che ha puntellato, qua e là, il territorio di cave, alcune delle quali ormai in disuso. Una di queste è diventata una vera e propria oasi e oggi ospita un Santuario, scavato appunto nel tufo, un vivaio e, soprattutto, un caseificio. Stiamo parlando del Caseificio Impicciché, una famiglia di allevatori da quattro generazioni che, grazie al lavoro e alla visione dei fratelli Giovanni e Irene, ha deciso di unire alla semplice produzione anche un nuovo modo di promuovere i suoi prodotti e il territorio. È nato così il Caseificio in Cava, dove non soltanto avviene la produzione, ma è anche possibile degustare i prodotti in un contesto veramente unico.
Il Caseificio Impicciché nella cave di tufo
La produzione non può che essere legata a doppio filo con il territorio. Il Caseificio realizza varie tipologie di formaggi locali, come il Biscuso o il Piddiato, formaggio a pasta filata riconosciuto dal ministero delle Politiche agricole, ma anche creazioni inedite come l’Ubriaco di Marsala o il Garibaldino, in tre varianti: rosso (alla paprika), nero (al pepe) e oro (alla curcuma), prodotti in occasione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia. Tutto esclusivamente con il latte degli 800 capi, puramente razza del Belice, dell'azienda di famiglia, allo stato semi-brado all’interno dei quasi 60 ettari.
Caseificio Impicciché | c.da Santo Padre delle Perriere - 91025 Marsala TP | Tel 3493711865
Quinta tappa: la farina di Molini del Ponte
Tra Mazara e Castelvetrano ci sono venti chilometri. ll borgo è noto principalmente per due motivi: per l'olio, qui si coltiva la Nocellara del Belice, e per il parco archeologico di Selinunte. Da anni, però, Castelvetrano è anche punto di riferimento per chi cerca farine di qualità. Ai margini del centro storico si trova, infatti, Molini del Ponte, la "creatura" della famiglia Drago. Da quattro generazioni i Drago si occupano dell’attività di molitura del grano e della produzione di farine e semole d’eccellenza. Una vocazione che di certo non sorprende. Castelvetrano è, anche, la città del Pane nero, Presidio Slow Food, anche se al momento "congelato".
Il grano e, sullo sfondo, Selinunte
Oggi la figura di riferimento di Molini del Ponte è Filippo Drago, anima e volto del progetto. Filippo, ormai da anni, è in prima linea per il recupero e la valorizzazione di grani antichi siciliani. I grani antichi che oggi coltivano e lavorano sono quelli custoditi sin dagli anni ’30 a Caltagirone da una idea di Ugo De Cillis; sono grani non ibridati, né geneticamente modificati e non nanizzati attraverso l’irradiazione di raggi gamma, privi di micotossine, in una sola parola grani naturali non omologati da cui si ottengono farine esenti da enzimi, coloranti e conservanti. In generale, Molini del Ponte lavora solamente grano siciliano da agricoltura biologica e convenzionale, moliti a pietra naturale con le antiche macine La Ferté rabbigliate a mano seguendo la “ricetta” di famiglia o moliti a cilindri con un moderno impianto molitorio.
«Tra tutti i grani antichi cito la tumminia, così mi piace chiamare la timilia, perché ha segnato l’inizio del mio percorso di ricerca dei grani antichi autoctoni - racconta Filippo - È detta anche grano marzuolo perché seminato a marzo, infatti è un grano a semina tardiva ed a ciclo di vegetazione breve, dal colore scuro, accentuato dalla molitura a pietra naturale e dall’aroma dolce e intenso. Proprio per questo caratteristico aroma la farina di tumminia nella tradizione di Castelvetrano è stata utilizzata per il pane nero. Cosicché la produzione della farina di tumminia ha contraddistinto da sempre la Molini del Ponte che ha rifornito gli storici forni che per tradizione producevano il pane nero che i castelvetranesi usavano comprare soprattutto la domenica o nei giorni di festa».
Filippo Drago e uno delle sua macine antiche
Il consiglio è di andare a vedere con i propri occhi il lavoro di Filippo e della sua squadra: la disponibilità è massima ed è possibile vedere il perfetto equilibrio tra una lavorazione "antica" e un'attenzione costante alla tecnologia e alle novità che possono migliorare il prodotto. E, una volta lì, assaggiare i prodotti dell'azienda. Al momento è possibile acquistarli nello shop in loco, ma nei prossimi anni sarà possibile gustarli nell'area accanto all'attuale sede principale del mulino. Filippo ha, infatti, deciso di investire per creare degli spazi in cui organizzare degustazioni e, poche decine di metri più in là, dare vita a una pizzeria.
Molini del Ponte | Via Giuseppe Parini 29 - 91022 Castelvetrano TP | Tel 0924904162
Dove tutto si incontra: il ristorante Le Lumie
Ogni viaggio, si sa, ha una fine. In questo caso, l'ultima tappa del nostro girovagare tra Marsala e Mazara ha un nome e un cognome: Emanuele Russo. È lui il cuoco del ristorante Le Lumie, luogo perfetto per concludere un percorso fatto di eccellenze. Perfetto per ciò che rappresenta Emanuele, così simile a ciò che rappresentano tutti gli altri imprenditori che abbiamo citato: una persona così legata alla propria terra da sceglierla a discapito delle difficoltà che avrebbe potuto trovare e una persona con una visione chiara di ciò che significano territorio e qualità. Perfetto anche perché la sua proposta è un mix di tutte le eccellenze di Marsala e Mazara, che non solo sono parte dei piatti, ma ne diventano protagoniste.
Le Lumie, il cui nome è ispirato a una novella di Pirandello (le lumie sono i limoni, uno dei simboli della Sicilia), ha preso forma nel 2009, all'interno di una vecchia casa estiva in Contrada Fontanelle, a Marsala. Oggi è un ristorante che fin dal primo momento colpisce per due motivi. In primis la splendida vista su Favignana e sullo Stagnone, che si può ammirare al meglio della bellissima terrazza, ma che è protagonista anche nelle sale del ristorante. Ecco, proprio le sale sono il secondo contributo positivo al primo impatto con Le Lumie. Eleganti e luminose: in una parola, belle. Un'eleganza che, peraltro, non si trasforma in freddezza, ma che anzi si bilancia perfettamente con un servizio attento ma informale.
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Cena con vista da Le Lumie
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La sala de Le Lumie, elegante ma informale
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Nel piatto, inevitabilmente, c'è tutto il territorio, con una costante ricerca di prodotti di altissima qualità. Uno dei punti di forza è, senza dubbio, il tonno, che Emanuele padroneggia con grande abilità e a cui riesce a dare forme, consistenze e sapori sempre diversi, sfruttando ogni differente preparazione. In generale, gli ingredienti sono ridotti al minimo, per valorizzare il più possibile la materia prima. Pane e pasta sono fatti in casa.
Discorso a parte lo merita la carta dei vini: sono circa 400 le etichette, in larga parte siciliane e con una selezione di Marsala che non ha eguali (circa 60 etichette). Proprio sul Marsala Emanuele lavora da tempo ed ha creato un menu degustazione che ruota intorno a questo vino, con l'obiettivo di un "ritorno alle origini", quando il Marsala era un vino a tutto pasto e non soltanto per concludere.
Il consiglio per quanto riguarda i vini, ma in generale vale per tutta l'esperienza, è quello di farvi guidare. Emanuele ha costruito una squadra molto preparata e, proprio come lui, legata al territorio. Chi potrebbe consigliarvi qualcosa di meglio?
Le Lumie | Contrada Fontanelle 178/B - 91025 Marsala TP | Tel 0923995197
Dove dormire tra Mazara e Marsala
Baglio Oneto dei Principi di San Lorenzo
Per chi cerca un mix tra lusso e natura, Baglio Oneto dei Principi di San Lorenzo è uno degli indirizzi di riferimento a Marsala. La struttura a 5 stelle gode di una posizione privilegiata: è a pochi chilometri dal mare cristallino e dalle spiagge sabbiose ed Erice, fondata dagli Elimi intorno all’VIII secolo a.C., è raggiungibile in un’ora d’auto. Il baglio, ovvero un edificio fortificato tipico delle tenute agricole, conserva il fascino d’un tempo. L’arredamento delle camere, dotate di balconi con vista sul mare o sulla campagna marsalese, riflette lo stile della tradizione siciliana. I pavimenti in cotto, le ceramiche colorate e il ferro battuto lavorato a mano danno un tocco elegante e raffinato. Esclusiva la suite situata all’interno dell’antica torre merlata risalente al XVIII secolo, un tempo usata come punto di avvistamento. Tufo, travi a vista e una grande terrazza privata creano un ambiente di grande charme. Dal solarium si apre un paesaggio incantevole che spazia da Capo Boeo, la punta più occidentale della Sicilia, all’arcipelago delle Egadi in un continuum di vigneti e uliveti.
Luogo di silenzio, il Baglio Oneto dei Principi di San Lorenzo è di per sé un posto di assoluto relax. Su richiesta lo staff di massaggiatori professionisti accompagna l’ospite in un percorso che riequilibra il corpo e la mente. Si può scegliere tra i classici massaggi antistress e decontratturanti, la riflessologia plantare, il massaggio svedese e californiano o i trattamenti ispirati all’Oriente. Degno di nota il massaggio con gli acini d’uva.
All’interno della struttura si trova un ristorante. Per la cena si è accolti nel Giardino della Corte Storica, caratterizzato da alberi ad alto fusto, piante fiorite ed ornamentali. Qui troneggia un antico pozzo arabo sormontato da un’alta piramide. Durante la bella stagione è possibile pranzare nella panoramica Terrazza di Venere che guarda il mare, le isole e il famoso monte Erice. Il cibo è, in qualsiasi caso, centrale nell’esperienza da Baglio Oneto. La famiglia Oneto produce, infatti, vino e olio, che è possibile degustare al baglio.
Baglio Oneto | Contrada Baronazzo Amafi 8 - 91025 Marsala TP | Tel 0923746222
Grand Hotel Palace
Marsala può contare su due hotel cinque stelle. C’è Baglio Oneto e c’è il Grand Hotel Palace. Se il primo guarda il mare dall’alto, il secondo ci si affaccia direttamente. Siamo, infatti, di fronte al porticciolo turistico, a due passi dal centro storico cittadino. Aperto nel 1998, ha lo stile classico ed elegante dei cinque stelle tradizionali: 54 camere spaziose e che garantiscono comfort e privacy. Uno stile che riflette la sua storia. Il 1998 è, infatti, l’anno della rinascita, ad opera della famiglia Li Mandri, ma il palazzo nasce a metà dell’‘800 per volere di Sir Carlo Gordon, a quel tempo amministratore della Fattoria Florio, che desiderava per se e la sua famiglia un singolare ed elegante edificio in stile inglese. Di seguito l’immobile fu residenza di nobili casati marsalesi fino alla Seconda guerra mondiale alla fine della quale fu posto in vendita.
Punto di forza assoluto, oltre all’ottima posizione, il giardino. Un’area verde di 5000 metri quadrati, in cui si alternano alberi secolari e fiori, in un impianto “all’inglese” che viene mantenuto ancora oggi. Al centro si trova l’ampia piscina, con un’area riservata ai più piccoli. Tutto intorno, i gazebo bianchi contribuiscono a rendere l’ambiente ancora più elegante e rilassante. Relax che è possibile trovare anche scegliendo uno dei trattamenti proposti dalla struttura.
Grand Hotel Palace | Lungomare Mediterraneo 57 - 91025 Marsala TP | Tel 0923719492
Una camera del Baglio Oneto
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Bar con vista al Baglio Oneto
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Degustazione in cantina da Baglio Oneto
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La piscina del Grand Hotel Marsala
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Almar Giardino di Costanza
Immerso nel verde di un rigoglioso parco mediterraneo, con palme e ulivi secolari, fontane e giochi d’acqua, Almar Giardino di Costanza Resort, cinque stelle di Mazara del Vallo, è ispirato e riprende le caratteristiche di un antico baglio nobiliare siciliano. Il nome è un omaggio a Costanza d’Altavilla, madre dell’Imperatore Federico II, protagonista dell’epoca arabo-normanna.
Il resort dispone di 88 camere. Tutte sono dotate di balconi e terrazze private che si aprono sulla piscina oppure sul viale di pietra antica o ancora sulla campagna circostante punteggiata di vigneti e uliveti. L’arredamento è raffinato ed elegante, curato nei minimi dettagli, caratterizzato da colori tenui, arredi di design e marmi. I tratti della tradizione siciliana, presenti nelle linee e negli arredi tipici, si armonizzano in una reinterpretazione contemporanea celebrata da nuove finiture dai colori naturali.
Gli ospiti possono approfittare dell’Almablu Spa. un percorso sensoriale che si sviluppa in due eleganti aree tematiche, ognuna caratterizzata da elementi tipici delle diverse dominazioni, quella romana, quella araba e quella normanna, che si sono succedute e hanno influenzato e arricchito la splendida terra siciliana con i propri costumi e le proprie tradizioni.
Il percorso all’interno dell’hammam, di ispirazione arabo-romana, inizia attraversando uno specchio d’acqua cristallino che circonda le piante tropicali poste al centro dell’ingresso della Spa. Sin da qui ci si immergerà subito in un’atmosfera che ricorda le terme dell’antica Roma e i suoi rituali. Il percorso si sviluppa attraverso diversi ambienti, dal più tiepido al più caldo, il “tepidarium” caratterizzato da finiture in marmo e impreziosito da un mosaico in travertino, il “calidarium”, e il “laconicum”, l’ultima delle tre stanze che compongono l’hammam. Attraverso il patio arabo, elegantemente decorato, si accede al “bagno turco salino”, che utilizza il famoso e tipico sale dell’antica salina Culcasi di Nubia con il quale è anche possibile aumentare i benefici del bagno di vapore facendo uno scrub completo del corpo.
La seconda Area tematica è ispirata al periodo normanno. Costanza di Altavilla, ultima sovrana e imperatrice di Sicilia all’epoca della dominazione normanna, è un’altra fonte di ispirazione a cui è dedicato il progetto di Almablu Wellness & Spa. Quest’area è costituita da una bio-sauna a media temperatura in cui vengono diffusi nell’aria oli essenziali di erbe essiccate e fieno importato dai Paesi del Nord. La sauna finlandese, la cascata di ghiaccio e la plunge, una tipica vasca di acqua fredda, rappresentano gli elementi principali di quest’area. Il design nordico caratterizzato da legni pregiati scuri, l’atmosfera soffusa e l’architettura geometrica, permettono di assaporare appieno le influenze tipicamente normanne. A concludere il percorso c’è poi un’ampia zona relax attrezzata con comodi lettini dove lasciarsi travolgere da piacevoli momenti di benessere.
Di grande qualità anche l’offerta gastronomica guidata da Aquamadre Restaurant. Il Ristorante offre agli ospiti una cucina autentica ma rivisitata con influenze internazionali, proponendo un’ampia selezione di piatti della tradizione mediterranea che ripercorrono i sapori tipicamente siciliani e che utilizzano solo le migliori materie prime locali. Il bar principale del Resort è il Turchinu Lounge & Terrace, nome che riprende il colore turchese delle maioliche siciliane che ricoprono la terrazza con motivi geometrici. Interessante anche il Pool Bar accanto alla piscina esterna del Resort che offrirà un servizio snack anche a pranzo e un’ampia selezione di cocktail.
Almar Giardino di Costanza | Via Salemi Km 7,100 - 91026 Mazara del Vallo TP | Tel 0923675000
Baglio Samperi
Il lusso, alle volte, sta anche nella semplicità. Se cercate, allora, una soluzione semplice, famigliare, ma ottima sia per spirito sia per atmosfera, scegliete Baglio Samperi. È un albergo diffuso, custode di una storia famigliare lunga otto generazioni. Costruito nel 1780 è stato ristrutturato, mantenendo però la struttura originaria: i soffitti alti e le travi a vista, il tufo e i muri a secco, il cortile interno e il pozzo per l’acqua. A disposizione degli ospiti ci sono otto casette, tutte indipendenti, che si adattano alle diverse esigenze degli ospiti. Tutto intorno, la campagna siciliana. Una campagna che sa sorprendere: accanto al baglio, infatti, si sviluppa, tra gli altri, A Piccoli Frutti, un’azienda che coltiva in Sicilia frutti di bosco.
Il vero punto di forza della struttura non sono, però, le sue casette o il territorio che la circonda. Il vero gioiello è il giardino centrale, il cuore del baglio. Uno spazio che, alla sola vista, è in grado di distendere i nervi e regalare un attimo di pace e relax. Ci si sente, infatti, catapultati in uno spazio che ha il sapore di casa: un prato verde, come verdi sono le persiane, e una sensazione di tranquillità veramente rara.
Baglio Samperi | Contrada Fornara Samperi 308 - 91025 Marsala TP | Tel 3473622629
Una camera di Almar Giardino di Costanza
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Almar Giardino di Costanza
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La Spa di Almar Giardino di Costanza
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L'ingresso a Baglio Samperi
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Il giardino di Baglio Samperi
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