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Magnete, al The Manzoni il menu d'autunno che... attrae

Una carta autunnale firmata dall’executive chef Giuseppe Daniele, alla guida della parte ristorativa insieme a Gabriele Fiorino, sous chef, e Halit Gajda, pastry chef. Un menu che piace ma non compiace

 
05 novembre 2022 | 13:25

Magnete, al The Manzoni il menu d'autunno che... attrae

Una carta autunnale firmata dall’executive chef Giuseppe Daniele, alla guida della parte ristorativa insieme a Gabriele Fiorino, sous chef, e Halit Gajda, pastry chef. Un menu che piace ma non compiace

05 novembre 2022 | 13:25
 

“Non di solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni parola …” E nemmeno la donna, verrebbe da aggiungere. A parte le questioni di genere, citare un versetto del Vangelo di Matteo per presentare un ristorante policentrico come “The Manzoni”, collocato a cento metri dal Teatro alla Scala di Milano, sarà giusto? Forse sì, dato che stiamo parlando di un luogo inaugurato nella primavera del 2019, che inquadrare come puro e semplice ristorante è riduttivo, o peggio, sbrigativo.

L'interno del The Manzoni Magnete, al The Manzoni il menu d'autunno che... attrae

L'interno del The Manzoni


Luogo… polifonico

Il The Manzoni rappresenta invece il polifonico per eccellenza, quel posto ove gli stimoli esterni, il design, le luci, gli arredi interagiscono con la cucina e la sala, responsabili per conto loro dell’equilibrio complessivo. Che si colloca fra presente e futuro, sapori e forme colorate di arredi e complementi; quest’ultimi creati da Tom Dixon, il celebre designer inglese proprietario dell’omonimo brand, che oggi distribuisce in 68 paesi ed ha i suoi flagship stores a New York, Hong Kong, Londra, Los Angeles e Tokyo.


“Non di solo pane … e ristorazione” si vive, dunque, ma anche di luci, lampade a palla, scaffali, mobilia, tavoli, forme stilizzate, soprammobili d’impatto, atmosfere sognanti. E comunque il pane ha qualche aspirazione gourmet (più che giustificata), qui al “The Manzoni”.

 


Magnete, il nuovo menu autunnale

Se ce ne fosse bisogno, la prova la otteniamo dal nuovo menu denominato Magnete; una carta autunnale firmata dall’executive chef Giuseppe Daniele, alla guida della parte ristorativa insieme a Gabriele Fiorino, sous chef, e Halit Gajda, pastry chef.


Attrazione. Una forza invisibile attrae grazie alla zucca al forno, crema al parmigiano e tartufo nero, per poi passare alla ventresca di tonno appena scottata su crema di carote, cipolle rosse marinate e peperone crusco per darne croccantezza. Si va avanti di prepotenza, con capriolo, polenta fritta e spugnole che nascondono un cuore di foie gras.


Quanto ai primi piatti, la crema di nocciola, su cui poggiano i ravioli del plin con ripieno di faraona e champignon, non lascia spazio ad altri pensieri. In questa sequela di proposte magnetiche si inserisce anche il baccalà fritto, un classico che sa essere anticonformista se accompagnato da crema di scarola e scalogno fondente. Muta ancora la materia e si esprime nel predessert, un sorbetto di cetriolo, crema di agrumi e animelle fritte su zucchine trombetta marinate agli agrumi. Non per tutti ma per molti: e certo che se uno si toglie lo sfizio di mettere alla prova la vena di Tom Dixon, da sperimentarsi al “The Manzoni”, qualche azzardo lo deve accettare.


Magnetizza la vista, prima che il palato, la mousse di pistacchio, gelato alla ricotta ricoperta da una gelatina di barbabietola, avvolta dal profumo del gin; una collinetta violacea, una seppia appiattita sul fondale coi tentacoli nascosti, un frutto di mare sconosciuto, quale chimera avrà voluto disegnare nel piatto il pastry chef?


Un menu che piace non compiace

«Abbiamo voluto ideare - racconta lo chef Giuseppe Daniele, - un menu intenso, forte, con grandi sapori di terra, di carne, di selvaggina. Senza compromessi, deciso. Amo lavorare la carne ed è grazie al mio maestro Luigi Taglienti che ne ho potuto capirne il grande valore in cucina. Sempre riconoscente anche verso gli chef Romito e Guida che hanno contribuito, con la loro scuola, a formarmi».


Magnete, il menu autunnale, desidera piacere e non compiacere. Questo ci hanno spiegato al “The Manzoni”, e lo accettiamo senza remore: sarà pure uno slogan ma proviene da un luogo evocativo, ove si intersecano spazi, suppellettili, materie diverse per attrarre la vista, l’odorato, il gusto e ciò che ad essi si connette. Non ci limitiamo al pane, dunque, come giustamente raccomanda il Vangelo, ma ci lasciamo trascinare verso l’alto da qualcosa di più comprensivo, quasi omnicomprensivo: non sapremmo di preciso dargli un nome ma non importa, perché ci accontentiamo della forza magnetica che esercita su di noi.


The Manzoni
Via Alessandro Manzoni 5 - 20121 Milano
Tel 02 89094348

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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