Essere orgogliosi delle proprie origini, diventare fieri nel tempo di rappresentare il proprio territorio, saperne dosare storia e ingredienti per trasformarsi, infine, in uno degli cuochi più eleganti, maturi e consapevoli di quanto conti portare a tavola la propria città. Potremmo continuare con le prefazioni per questa recensione, ma basta citare il fatto che nel cuore della Messina “da vivere”, il cuoco Paolo Romeo ha presentato il nuovo menu del ristorante “Letrevì”.
Letrevì
La crescita di un cuoco
La serenità con cui ci ha accolto è la stessa con cui, immaginiamo, conduce ogni giorno la sua brigata di cucina, segno di una forte distensione con la proprietà, che lo ha sempre lasciato libero di esprimersi. Antonella Ruggeri e Rosario Runza, del resto, anche alla presentazione sembravano due clienti come tanti, e non i proprietari del locale, conditi com’erano di eleganza e discrezione, ma certamente con le orecchie tese a sentire le reazioni del pubblico in merito alle nuove portate del loro cuoco.
Il cuoco Paolo Romeo con il nostro giornalista Antonio Iacona
Già, cuoco con la “C” maiuscola, perché Paolo Romeo, con i suoi nuovi piatti ha dimostrato di essere cresciuto ancora, di essere maturo nella sua cultura gastronomica, confermando quanto positivamente avevamo scritto di lui e della sua cucina in un passato più o meno recente. «Ho voluto, con questo nuovo menu, rendere ulteriore omaggio alla mia città, Messina – ci ha detto l’executive chef, accogliendoci con un calice di bollicine – La mia chiave di lettura, infatti, rimane quella della tradizione messinese, che rileggo nella lingua della cucina contemporanea».
L’assaggio del nuovo menu
Elegante e gourmet, aggiungiamo noi, che restiamo da subito affascinati dalle entrèe “Fantasie dello chef”, con cui si apre la degustazione. A coccolare il palato inizia soprattutto l’Ostrica servita con foie gras, panna acida e lampone: una carezza per i sensi, come se il mare la offrisse già così composta. La capacità dello chef Romeo, in questa cena e non solo, è quella di alzare con eleganza e poco a poco il livello del gusto, forse abituato com’è alle pedalate prima leggere, poi sempre più ampie sui tanti chilometri che percorre lungo la Sicilia per dare sfogo all’altra sua grande passione: il ciclismo.
Così, l’ostrica viene presto archiviata tra le esperienze sublimi per fare spazio al Bau croccante, paninetto fritto, presentato su un letto di lattuga, con cipolla in agrodolce e sgombro croccante. Mangiato in quantità non da entrèe, può benissimo stravincere i contest di street food! Ma il percorso chic de “Letrevì” è proseguito invece con il Gambero 3.0, gambero crudo di Mazara con salsa di peperoni, gelato al melograno e riso nero soffiato.
Ottimo il lavoro della sala
La cena ha cominciato, così, a lasciare il posto agli orchestrali. Gli strumenti musicali erano ingredienti che abbiamo sempre conosciuto e riconosciuto nella cucina messinese e siciliana, quella sera ben condotti al punto più alto di prelibatezza dallo chef, bravo direttore e compositore tra i fornelli e la sala, con il personale attento e meticoloso non solo nel servizio, ma finanche nella presentazione dei piatti (predica che non ci stancheremo mai di fare anche nei nostri articoli: il lavoro della sala è fondamentale per decretare il successo di un locale e di una proposta enogastronomica!).
Un susseguirsi bilanciato di portate
Così, ecco arrivare il Polpo alla messinese (come una focaccia), presentato appunti con gli ingredienti tipici della focaccia della Città dello Stretto: polpo croccante con acciughe, pomodorino, scarola, stracciatella. Dichiarazione d’amore, insomma, del cuoco per le vie e i vicoli della sua città.
Il numero di portate, all’inizio, avrebbe potuto preoccupare un po’, ma ogni delizia che si sovrapponeva all’altra cacciava via ogni dubbio. A confermarlo, infatti, ecco giungere l’Uovo croccante: a bassa temperatura, con asparagi, salsa di Ragusano e tartufo. Ottimi i bilanciamenti nel piatto, perfetta la cottura, bis e tris sarebbero stati richiesti in una “cena privata”. Ma occorreva andare avanti: lo si è fatto con il menu, infine, canonico, primo, secondo, pre-dessert e dessert. Ed anche qui, delizie, una dietro l’altra: il Tortello (Immagina una ghiotta), pasta ripiena con baccalà mantecato e sugo a ghiotta, con sopra polvere di cipolla viola. Ed ancora, il secondo con il Calamaro con salsa al marsala, bieta, pinoli e uva passa. Ad archiviare a doppia mandata negli angoli più goderecci della nostra memoria questa cena ci hanno pensato, infine, il pre-dessert, una Mini brioche col tuppo, con gelato all’arancia e richiami di mandorle e nocciole, e il dessert, Come un tiramisù ai frutti di bosco, dunque savoiardi, mascarpone, gelato ai lamponi e mousse ai frutti di bosco.
Entrèe Fantasie dello chef
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Entrèe Fantasie dello chef
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Entrèe Fantasie dello chef
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Gambero 3.0 con riso soffiato nero
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Tortello (Immagina una ghiotta)
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Calamaro con salsa al Marsala
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Mini brioche con il tuppo
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Tiramisù con frutti di bosco
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Antonella Ruggeri, prima che attenta titolare e brava imprenditrice di aziende di successo a Messina, è una ex allieva salesiana. Dunque, non ci ha colpito più di tanto, a cena, la sua frase su Paolo Romeo: «Di lui, prima di tutto, ho guardato gli occhi e ho capito che è un uomo buono e sincero. Questo mi è bastato per dargli piena fiducia e affidargli il nostro locale».
Ecco spiegati, allora, quei dolci sorrisi quella sera sul viso di Antonella, consapevole com’era di avere scommesso, umanamente prima ancora che professionalmente, su un cavallo vincente, anzi su cuoco-ciclista vincente, che certamente taglierà ancora molti traguardi gastronomici. Sempre, ovviamente, in onore della “sua” Messina…
Letrevì
Via I Settembre 104 - 98122 Messina
Tel 090 672732