Limu Restaurant impreziosisce il gusto di Bagheria

Un’antica torre di guardia del 1565 trasformata in un locale moderno ed elegante, uno chef-patron trentaduenne che farà parlare di sé: Nino Ferreri

31 ottobre 2021 | 16:30
di Gianni Paternò

Bagheria è diventata la città col maggior fermento gastronomico in provincia di Palermo. Un ristorante stellato, osti che si convertono al gourmet, trattori che aprono anche ristoranti moderni, trattorie tradizionali, osterie popolari, specialità storiche come lo sfincione e la focaccia.

 

Nel fermento, un'altra novità

Da poco si è aggiunto un nuovo ristorante con forti e reali ambizioni: Limu Restaurant. Un’antica torre di guardia del 1565 trasformata in un locale moderno ed elegante, uno chef-patron trentaduenne che farà parlare di sé. Nino Ferreri nasce nella zona, giovanissimo già innamorato della cucina lascia la Sicilia, magari non con la valigia di cartone, lavora ma specialmente impara in Italia e all’estero. Tante tappe, ciascuna lo arricchisce e lo forma, varie regioni, più nazioni, molta Francia, diversi maestri anche di fama. Ormai maturo, col suo bagaglio culturale ed esperienziale, torna nel 2019 in Sicilia come executive in un noto hotel ristorante. Infine pochi giorni fa, il 15 settembre, diventa lo chef, il capo, il padrone di questa nuova avventura.

 

Quattro "T" a guidare il locale

Tradizione, Territorio, Tecnica, Talento. Queste le quattro T della cucina di Nino Ferreri: fresca, concreta e rispettosa della materia prima, che valorizza i prodotti del circondario. Una cucina sobria sia come numero di ingredienti sia nella tecnica di lavorazione dei prodotti selezionati. Nei suoi piatti traspaiono una grande tecnica, ricerca dei migliori ingredienti, fantasia estrosa, gusto deciso, cura dei particolari. Uno stile essenziale ma ricco di contenuti dove le materie prime vengono lavorate e i piatti progettati rispettando la massima capacità di espressione del gusto dei singoli ingredienti.

Una cena non è di classe se non si svolge in un locale di classe e la ristrutturazione della torre ha portato alla scelta di arredi moderni, semplici, tecnologici, dove la nota di colore è data dalle tante bottiglie di vino in bella mostra, ambiente in penombra e tavoli ben illuminati per far godere la vista, due salette e una terrazza. Il menù, rigorosamente stagionale, viene cambiato ogni due mesi, fatta eccezione per alcuni piatti signature che ruotano in carta in base ai periodi. Tre sono i Menu Degustazione di 5, 7 e 9 portate, con una proposta à la carte divisa tra 4 antipasti, 4 primi, 4 secondi e 4 dessert. La carta dei vini presenta una selezione di etichette siciliane oltre che una proposta di vini nazionali ed esteri sempre in divenire grazie ad un lavoro attento sulla cantina.

Nino sa che anche la squadra deve essere efficiente, ecco allora la moglie Maria Grazia in sala accompagnata da Giandomenico Gambino che cura anche i vini, Lorenzo Brancaleon sous chef con tanta formazione importante da poter essere ottimo executive.

 

Una cena per testare

La nostra cena comincia con un benvenuto composto da uno spicchio di fico con lardo, cannolicchio con formaggio di capra girgentana, tartelletta salata con parmigiana, tartare di sgombro, bignè salato con crema di caponata. Piccoli bocconi che sanno presentare al meglio la cucina di Ferreri.

Pane e grissini fatti in casa con lievito madre e un buonissimo burro amalgamato con astratto di pomodoro.

Antipasto: Ala lunga, crema di fagioli, scaglie di pomodoro secco, granita di sedano, acqua di pomodoro e cipolla rossa, un piatto freddo che ti rinfresca e ti prepara al futuro.

Altro antipasto: Totano arrosto su salsa al nero di seppia e spuma di patate al limone, guarnito da una cips di riso nero soffiato. Gioco di consistenze, di sapori ben assortiti.

 

Primo: Gamberi crudi guarniti da polvere di pomodoro e di olive nere, ricoperti in tavola da risotto cotto in acqua di pomodoro e mantecato al burro. Leggeri contrasti di gusto in una morbidezza palatale.

Secondo primo, un classico: Reginetta fresca con ragù di moscardino, scorza di limone, spuma di provola madonita. Piatto mediterraneo dal sapore deciso e sicuramente quello meno fantasioso, comunque immancabile.

Secondo, altro classico: Sgombro cotto in camicia di sale, farina, e nero di seppia, avvolto in foglie di cipollotto, ricoperto al momento da una salsa francese al rosmarino, accompagnato da zucca rossa in agrodolce. Una piccola sceneggiatura in tavola per una pietanza che poi si rivela fantasiosamente sicula.

Secondo secondo: Crepinette di agnello tritato alle erbe, mousse di formaggio di capra e pecorino, fichi e ristretto al passito. Altro piatto che dimostra come rendere moderna e fantasiosa una ricetta tradizionale.

 

Preceduto da un gelato di fichi d’India e crumble al cioccolato il dessert del tutto particolare: Cialda al sesamo croccante, su cremoso al caramello e riduzione al melograno, che fa da base ad un kefir di capra che funge da crema in forma di capra. Un dessert particolare, forse troppo, comunque interessante.

 

Per finire l’immancabile piccola pasticceria: Frolla all’anguria, cannolicchio classico con crema di ricotta, pralina di gelato al cioccolato amaro.

Servizio attento e raffinato come si conviene ad un ristorante di classe che vuole scalare i giudizi, prezzi adeguati ma non eccessivi. Aperto a pranzo e cena tranne il lunedì.

 

Limu Restaurant
via Ciro Scianna, 177 - 90011 Bagheria (Pa)
Tel. 091 649 6288
www.limurestaurant.it

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Alberto Lupini


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