Joca: l'arte di giocare con i sapori dello chef Gianluca D'Agostino

Joca Restaurant guidato dallo chef Gianluca D'Agostino, rappresenta un'innovativa esperienza culinaria nel cuore di Napoli. La cucina rifugge le convenzioni e propone due menu degustazione: "Joca" e "Pazzo"

04 ottobre 2024 | 19:30
di Vincenzo D’Antonio

Di recente apertura, appena lo scorso giugno, Joca, l’innovativo ristorante di Gianluca D’Agostino, chef patron parte irpino (entrambi i genitori irpini) e parte... nopeo (!) in quanto nato a Napoli poco più di quaranta anni fa.

Ed è a Napoli, al Ristorante Veritas che nell’anno 2016 acquisisce la stella Michelin. Siamo in un vicoletto prospiciente il salotto di Napoli, quella elegante e vivace Piazza dei Martiri, quartiere Chiaia, che è tra le piazze più belle della città.

Joca Restaurant: sempre aperto e sempre diverso, esperienza culinaria all day

Joca è innovativo per due motivi. Il primo motivo è l’ardimentoso anelito, di certo vincente e profittevole nel termine medio, a divenire AAO (Almost Always Open), con quanto ne consegue in termini di diversificazione dell’offering in funzione delle fasce orarie: dalla colazione salata del mattino (ad intendere metà mattinata), al brunch, all’aperitivo serale, oltre, in tutta ovvietà alle proposte canoniche del pranzo e della cena.

Il secondo motivo, al primo sussunto, è la poliedricità del layout: i tavoli, tra loro ben distanziati, belli e confortevoli, con funzionale mise en place, ed il banco da tapas bar, il lungo divano rosso e alte sedute per differenti condizioni di convivialità e di consumo.

Joca Restaurant: tra fine dining e tapas nel cuore di napoli

Insomma, se in aduse categorie volessimo incasellare questa bella creatura di Gianluca, diremmo che è sia ristorante fine dining e sia tapas bar. Un’affabulazione: ci portano qui, dento al locale, bendati. E solo qui ci sbendano. Dove siamo, in quale città? Azzardo quattro risposte, tutte sbagliate, dacché siamo palesemente a Napoli, e però tutte verosimili dunque, siamo in quella bomboniera di città che è Salisburgo, la città di Mozart. No. E allora siamo a Dubrovnik, nella Croazia meridionale. No. E allora siamo a Bruges, la capitale delle Fiandre. No. E allora siamo a Barcellona, in Catalogna. No. E va bene siamo a Napoli, l’unica città europea che sa essere mediterranea e mitteleuropea al contempo.

Perché il nome Joca? Joca, in dialetto napoletano è esortazione a giocare, esortazione del momento, ma anche, e qui aleggia la concezione napoletana del vivere, invito ad essere sì, seri, ma mai, per carità mai “seriosi” ! Ed in questo rifuggire dall’essere seriosi, si scopre che un sorriso non fa mai male, né a darlo e né a riceverlo e che una sana gaiezza di fondo è connaturata, vivaddio!

Joca Restaurant: ecco come si mangia

Ci si accomoda al tavolo, garbato il servizio di sala, e compare il menu. Primo indizio volto ad avvalorare quanto innovativa sia la vision dello chef patron: i piatti sono elencati “sciolti”, a volere intendere che non vi è label “ombrello”. Non vi è la label “antipasti” come sono assenti le label “primi”, “secondi” e via di seguito. Insomma, un invito a ragionare a schema libero, senza le gabbie obsolete della catalogazione imposta da abitudini riottose a decadere.

Oltre le proposte alla carta ci sono, anche essi svincolati da label, due menu degustazione:Joca” di cinque portate e “Pazzo” di sette portate. Il menu “Joca” palesa ex-ante quali siano le cinque portate. Il menu “Pazzo” no ! Al buio, full trust con lo chef, e altrimenti dove starebbe il pizzico di insana follia?

Joca Restaurant: il menu degustazione "Joca"

E noi che si fa!? Si opta per “Joca”. Sì, convoliamo alla suggestione di “giocare” essendo, come si è detto, seri ma non seriosi. Fuori menu, schietto benvenuto dalla cucina e omaggio alla Spagna: croquetas de atùn, crocchette di tonno. E adesso, in successione scandita da ritmi giusti, nulla di frettoloso ma mai attese snervanti tra le portate, gustiamo: Melanzana; Calamaro primavera; Cavatelli e seppia; Ricciola; Nocciola e zucca.

La squisita terrina di melanzana è guarnita con tzatziki di mandorla e noce moscata. La salsa tzatziki è a base di yogurt greco e cetrioli. Il calamaro è con verdure sauté, gamberi bianchi, arachidi e senape. Memorabile, semplicemente squisito, Cavatelli e Seppia, con bottarga di muggine, zucchine e fiorilli. La meringata chiude dolcemente sì squisito pranzo.

Nel calice, pregevole la professionalità del personale di sala, uno dei migliori Lambruschi: Leclisse 2023 Lambrusco di Sorbara Doc “Cru” secco frizzante, da sole uve Lambrusco di Sorbara, fatto da Alberto Paltrinieri che suadentemente definisce così questa sua creatura: “Una spremuta di sale e melograno”.

Joca Restaurant
Vico Sospiri 10/B - 80121 Napoli
Tel 081 3356376

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