Hotel Gnollhof, culla del benessere nel cuore della Valle Isarco
Nel paesino di Gudon, 500 anime, nei pressi di Chiusa, uno dei borghi più belli d’Italia, l’hotel è in attività dal 1888. A condurlo Magrit e Peter Verginer, sorella e fratello. Il risultato è un elogio dell’armonia
Le montagne dolomitiche, i monti pallidi dichiarati dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità, i cirri che nel dissolversi danno tersità perfetta al cielo azzurro che colore più bello non c’è. Confluenze iperboliche di valli che danno letto a torrenti e al fiume. La Valle d’Isarco e poco discosta la Val Gardena. La sensazione di passeggiare quasi in levità: limpidezza di luci, pulizia dell’aria, nessun rumore e tanti suoni per i concerti della natura, da quello mattutino a quello del vespero. Siamo nel minuscolo paesino di Gudon, 500 anime, nei pressi di Chiusa (Bz), uno dei borghi più belli d’Italia.
Il valore del tempo
A 1.160 metri, in attività sin dal lontano anno 1888, c’è l’Hotel Gnollhof. A condurlo Margit e Peter, sorella e fratello. Ruoli flessibilmente definiti: Peter, cuoco, cura tutta la ristorazione e Margit sovraintende all’accoglienza e tanto altro. Non è vero che qui il tempo si è fermato. No che non è vero! Qui il tempo si è riaffermato! Ha saputo riaffermare il suo valore unico, ha saputo riprendere il suo ruolo che inavvertitamente, in carenza di saggezza e in sovrabbondanza di attitudine a ritmi frenetici, avevamo dato all’orologio, così commettendo l’errore grave di confondere il tempo con l’orologio.
Ritrovare la sintonia
Elogio della lentezza. Elogio dell’ozio creativo. Elogio della contemplazione della bellezza indescrivibile del creato. Riattivazione del senso sopito dell’olfatto durante le passeggiate. Passeggiate tra i boschi, sentieri ben segnalati. Ritrovare sintonia tra il respiro e il battito del cuore. Osservare l’armonia della natura. In approccio olistico con la mente che si riprende il lusso del vagare, qui il benessere è anche attrezzata e piacevole spa. 54 le camere. Tutte molto belle, spaziose e confortevolmente arredate. Ampi i pertinenti terrazzi. Solarium e piscine riscaldate d’intorno al pregevole plesso. Ristorante che fa benissimo il suo mestiere: ristora.
La tavola
Doviziosa e squisita la prima colazione, light per vocazione il lunch, slot pomeridiano per golose merende (imperdibile lo strudel di mele) e poi viene la sera, il sole scompare dietro quella montagna che adesso ci è amica. Il marito di Magrit, Peter Wachtler è viticoltore. Bianchista, il suo ottimo Sylvaner è suadentemente nel calice per l’aperitivo in compagnia all’ora del tramonto. E poi, la cena. Saggiamente l’offerta non è sterminata. Così ha da essere. Poche proposte, tutte eccellenti. Occhiolino ghiotto tra le pietanze della tradizione alpina e le preparazioni intriganti della cucina mediterranea. Approvvigionamenti in filiera corta con prevalenza del cosiddetto km zero in funzione delle stagioni.
Un'esperienza che rimane
L’orologio non c’è, però un calendario che dannatamente ci dice che il giorno della partenza è giunto, sì, quello c’è. Purtroppo. E allora si va via dal paesino di Gudon, si va via dalla montagna amica nostra e si va via da Magrit e Peter Verginer. Si lascia l’Hotel Gnollhof, insomma. Sì, ma sono questi luoghi, queste atmosfere, questi silenzi e questi suoni, queste belle persone che mai più andranno via da noi.
Hotel Gnollhof
Gudon - 39043 Chiusa (Bz)
Tel.0472 847323
© Riproduzione riservata
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Alberto Lupini