Giro del Golfo in otto giorni: tutta la bellezza e il gusto di Napoli

Dalle falde del Vesuvio arriviamo nei pressi di Piazza del Plebiscito, nel cuore della splendida Napoli. Qui incomincia l'immancabile tour tra le pizzerie più buone della città e in ristoranti con panorami mozzafiato

17 marzo 2022 | 08:30
di Vincenzo D’Antonio

Dalle falde del Vesuvio provenienti, magari scientemente evitando l’autostrada onde percorrere il Miglio d’Oro che in epoca borbonica identificava la distanza, da percorrere in carrozza, tra il Palazzo Reale di Napoli e il Palazzo Reale di Portici. E così procedendo nella direzione da Portici a Napoli, ben consapevoli che il tempo di percorrenza, a causa del traffico, potrebbe dilatarsi fino al cosiddetto passo d’uomo, arriviamo nei pressi di Piazza del Plebiscito.


Da qui ci affacciamo sul lungomare che, mare sulla mano sinistra, percorriamo fino a Mergellina. Sosta non breve al Borgo Marinari con visita non frettolosa al Castel dell’Ovo, dalle cui terrazze ammiriamo la città. Costeggiamo la Villa Comunale, attraversando la quale, teniamolo a mente (!) siamo alla Riviera di Chiaia. Ci teniamo sul lungomare, sempre il mare a sinistra ed arriviamo all’incantevole Mergellina: pittoresca e variopinta. Mercatino del pesce, con pescato a miglio marino… 4! Pesce vivo, acquisti vivaci con contrattazioni spettacolari in perenne giuoco delle parti tra venditore e acquirente.


B&B 50 Suite e pizze vegetali di Ciro Salvo

Nei pressi del maestoso edificio bianco sede del Consolato Usa, si trova il B&B dove alloggiamo: B&B 50 Suite. Il perché del numero 50, ovviamente nulla a che fare con la numerica delle camere, che sono soltanto 6, lo comprendiamo quando assumiamo che questa deliziosa struttura, ricca di fascino, è parte della galassia “made in Mergellina” del prode Ciro Salvo, patron della pizzeria 50 Kalò.

 


Perché un nome apparentemente così strambo per una pizzeria? Chiedetelo a Ciro! Tramonto sul lungomare e pizza da 50 Kalò, avendo prenotato per tempo. Bivalenza di menu e tovaglietta: due in uno. E l’occhio volge verso “La mia proposta vegetale”. Una nuova consapevolezza, una tendenza di consumo in costante crescita e la volontà di soddisfare e supportare scelte e stili di vita emergenti sospingono il patron Ciro Salvo a studiare il nostro dovizioso patrimonio vegetale per sfornare pizze green, sane, sostenibili e di grande gusto. Non vegetariane, non vegane, bensì vegetali: questa la dicitura che preferisce utilizzare Ciro Salvo per le sue nuove pizze. Ci dice: «La mia idea di pizza vegetale ha radici ben solide nella tradizione del popolo napoletano che è sempre stato un popolo di mangiafoglie. Senza integralismi, voglio dare semplicemente maggiore spazio a questi ingredienti verdi». La prescelta tra le sette è la “Zucca e funghi cardoncelli” con fior di latte di Agerola, crema di zucca, funghi cardoncelli, scaglie di Provolone del Monaco Dop, olio extravergine di oliva Dop delle Colline Salernitane, il Diesis fatto da Torretta. È la lode ai profumi e ai sapori del Mediterraneo. Nel calice, un buon rosato.


A circa metà strada tra il B&B e la pizzeria, vi è altro locale di cui è patron Ciro Salvo: 50 Panino. Proposta clou: squisiti hamburger. Imperdibile il Superclassico.


Dalla pizza napoletana alla pizza fritta

A Napoli, ci stiamo due giorni. E cosa si fa? Ci “facciamo la pizza” anche il giorno successivo. Sempre da Salvo? Un po’ sì e un po’ no. Nel senso che non è da Ciro Salvo che andiamo, bensì dai suoi due fratelli Francesco e Salvatore, che hanno la loro pizzeria, denominata Pizzeria Salvo alla Riviera di Chiaia.

 


Locale di alto livello, servizio professionale e garbato. Ben fatta la carta dei vini. Francesco e Salvatore sono abili anche nell’ideare e realizzare eventi in cui coinvolgono famosi chef campani. Non si può non cominciare dai fritti, semplicemente invitanti e squisiti. Alcune pizze hanno topping in cui coesistono terra e mare. Resta imperdibile quel capolavoro di pizza che è “La Nostra 4 Formaggi” a cui, stante il loro suggerimento, si abbina il Vermouth Carlo Alberto Red.


E se nel non c’è due senza tre, ci viene voglia della pizza fritta? Nessun problema, a pochi passi, precisamente in Piazza Vittoria, il tempio della pizza fritta napoletana: Antica Friggitoria Masardona.


E basta con la pizza! Ma un ristorante dove poter cenare non bene, ma benissimo? Sempre a Piazza Vittoria, angolo Via Calabritto, Terrazza Calabritto.

 


A cena dal Comandante

E se il desiderio di cenare non bene, ma benissimo ma, giusto per variare, senza rimanere a Piazza Vittoria? Benissimo! Proseguiamo sul lungomare, sempre avendo il mare a destra e arriviamo alla bella Piazza Municipio con il suo Maschio Angioino e il suo porto. Ed ammirare il porto dall’alto, e con il porto tutto il meraviglioso Golfo, è quanto ci accade accedendo al decimo piano dell’elegante albergo Romeo. Qui c’è il ristorante stellato Il Comandante. Si cena e si osserva l’andirivieni delle navi che entrano ed escono dal vivace e maestoso porto di Napoli. Che si fa? Ce lo diamo un grado? Cosa vogliamo essere: Tenente, Ammiraglio o Tutti i Gradi del Comandante? Sono questi i simpatici nomi dei tre menu degustazione di differenti taglie (3, 6 e 8 portate) e prezzo (110, 175 e 200 euro).

 


Lo chef è Salvatore Bianco da Torre Annunziata. Grande esperienza mai vissuta come gabbia, tutt’altro, bensì come trampolino per progredire costantemente: idee chiare e grandi guizzi creativi. Ricorrendo alla memoria ed a provvidenziali appunti, segnaliamo quanto è semplicemente imperdibile: il voluttuoso Uovo 65° con mozzarella affumicata e soffice di patate, il Mare a Milano, ovvero un risotto impeccabile che si giova delle contaminazioni campane, il Piccione Petto o Coscia? che come forse si intuisce commuta il melanconico or in estasiante and (insomma, entrambi: Petto e Coscia). Di esemplare correttezza la carta dei vini, doviziosa ma non inutilmente sterminata. Il servizio è professionale ma non algido.


Pizzeria 57, come tradizione comanda

E se il desiderio dell’ottima pizza ci assalisse quando siamo al Vomero? Nessun problema. Anzi, happy problem. Si tratta di trovare posto, ma pazientando lo si trova comunque, alla Pizzeria 57: denominazione desumibile dal civico della via in cui sorge questa pizzeria in Vico Acitillo.


La visione del patron Marco Scopato è riportare a Napoli un tipo di pizzeria che sta scemando in presenze. Una pizzeria accogliente, tradizionale, dal cui forno a legna sortiscono pizze a ruota di carro, ovvero dal diametro considerevole, a prezzi accessibili. Imperdibili, giusto per cominciare, i classici fritti: panzarotti e palle di riso. A seguire, ma come si potrebbe non “comandarlo”, il calzone. Un ripieno che… più ripieno non si può! E il saltimbocca?! Assolutamente da provare! Si chiude con i dolci: angioletti fritti con pistacchio, di lodevole leggerezza.


Due giorni a Napoli trascorrono in fretta, sebbene si sia avuta l’accortezza di lasciare l’orologio in camera. Il Giro del Golfo finisce qui. Si va via dal Golfo di Napoli. Ma è il Golfo di Napoli che mai più andrà via da noi.


B&B 50 Suite
Via Pergolesi 1/B – 80122 Napoli
Tel 081 18242000
www.50suite.it


Pizzeria 50 Kalò
Piazza Sannazaro 201/B - 80121 Napoli
Tel 081 19204667
www.xn--50kal-yta.it


50 Panino
Viale Antonino Gramsci 15 - 80121 Napoli
Tel 081 7618144
www.facebook.com


Pizzeria Salvo
Riviera di Chiaia 271 - 80121
Tel 081 3599926
www.pizzeriasalvo.it


Terrazza Calabritto
Piazza Vittoria 1- 80121 Napoli
Tel 081 2405188
terrazzacalabritto.it


Antica Friggitoria Masardona
Piazza Vittoria 5 - 80121 Napoli
Tel 081 2452243
www.facebook.com/lamasardona


Il Comandante Romeo hotel
Via Cristoforo Colombo 45 - 80133 Napoli
Tel 081 0175001
www.romeohotel.it


Pizzeria 57
Vico Acitillo 57 - 80128 Napoli
Tel 081 4611388
pizzeria57

Tutte le tappe del tour

1° giorno: Campi Flegrei
2° giorno: Procida
3° giorno: Ischia
4° giorno: Capri
5° giorno: Sorrento
6° giorno: Vesuvio
7° e 8° giorno: Napoli

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