Ecco come è mangiare a La Corte degli Dei di Agerola

Nello scenario dei Monti Lattari, tra Penisola Sorrentina e Costiera Amalfitana, il ristorante si trova nel settecentesco Palazzo Acampora. In menu ricette del territorio e di stagione con prodotti a km 0

23 aprile 2024 | 09:30
di Vincenzo D’Antonio

Istantanea, foto dell'oggi: delizioso ristorante in quel di Agerola (di Agerola diremo), in provincia di Napoli. Pochi tavoli all'interno, al piano terra dello storico Palazzo Acampora (e anche di questo palazzo storico diremo) e pochi tavoli all'aperto, nella corte: La Corte degli Dei è il nome del ristorante. Proiezione nel termine medio, foto del domani, allorquando il domani è l'anno giubilare 2025 (che anno importante sarà il 2025 per il nostro Belpaese: anno giubilare, Gorizia Capitale Europea della Cultura, Agrigento Capitale Italiana della Cultura!): La Corte degli Dei, in giunzione con Palazzo Acampora, apportatore con sette suite della componente B (bed) diverrà D&B! Stima di opening più che prudenziale la primavera 2026).

La Corte degli Dei nel borgo di Agerola

Atteniamoci all'oggi. Agerola e il Sentiero degli Dei. Agerola è borgo collinare (altitudine media di 630 metri slm) inserito nel Parco Regionale dei Monti Lattari. Agerola è crinale fatato tra la Penisola Sorrentina e la Costiera Amalfitana.

Dalla frazione Bomerano (Agerola è sorta di paese diffuso con sei frazioni, per un totale di circa 8mila abitanti) parte il famoso Sentiero degli Dei, che ha termine a Nocelle, frazione di Positano. Dieci chilometri circa tra andata e ritorno per un tempo occorrente di circa sette ore a prendersela comoda.

Lungo il percorso, terrazze panoramiche da cui ammirare i Faraglioni, l’isola Li Galli e i Monti Lattari. Per poi poter dire che anzitempo una visita la Paradiso ce la siamo già concessa. Quindi, Sentiero degli Dei e… La Corte degli Dei, incastonata nel Palazzo Acampora.

La Corte degli Dei a Palazzo Acampora

Palazzo Acampora (seconda metà del Settecento) è caso raro di dimora patrizia dell'alta costiera amalfitana, residenza da oltre duecento anni degli Acampora di Corfù. Nelle cantine, dove sono rimasti intatti gli antichi lavatoi in pietra, il forno e il grande torchio con le botti, viene servito, comodamente seduti al tavolo, il dovizioso aperitivo.

Lo chef residente è il prode Giuseppe Romano, da poco più di un anno al governo della giovane, competente ed affiata brigata di cucina. Sorta di tutor-brand chef, atto ad impostare linea di cucina, a dare vision, a trasmettere competenza elevatissima è lo chef stellato Vincenzo Guarino di cui Giuseppe Romano è prediletto discepolo. Linea di cucina che trae linfa in esemplare linearità dalla dovizia di un territorio che è magicamente e voluttuosamente anfibio di suo: i Monti Lattari (qui si fa il Provolone del Monaco Dop), l’orto amorevolmente curato, il pescato dei due mari: quello del Golfo di Napoli e quello del Golfo di Salerno. A Vincenzo e a Giuseppe di certo non mancano mirati e ammirevoli guizzi creativi che una robusta tecnica sa enfatizzare e tradurre in piatti memorabili, come memorabile fu la cena di una mite serata di primavera.

Si cena nell’elegante sala adiacente alla bella e funzionale cucina. Mise en place elegante, tovagliato bianco. Servizio inappuntabile. La brigata di sala è coordinata dal maître Luigi Capriglione; impeccabili le proposte dei vini serviti al calice grazie alla robusta competenza del sommelier Antonio Iovine. I pani e i grissini sono preparati in casa.

Cosa si mangia a La Corte degli Dei

Pregevole l'antipasto: Calamaro alla Parmigiana 2.0, che squisitezza. Purea di Parmigiana, tagliatelle di calamaro cotte a bassa temperatura in acqua di mare, pesto di basilico, crema di Parmigiano, Chips e polvere di melanzane e zuppetta fredda di pomodoro. Spiccata piacevolezza sensoriale la temperatura: né caldo, né freddo, suadente ambiente. Nell’appropriato calice, sempre attento il servizio del sommelier, il Riesling Hoffstatter Mosella 2022. Dopo il sorso, sempre di più ci si convince che il territorio magistralmente vocato al Riesling è la Mosella. Della serie two is better than one, giunge in tavola un altro squisito antipasto denominato Battuta di Manzo... come una Braciola: Carpaccio e Tartare di Manzo Agerolese, salsa all'aglio nero fermentato, salsa al prezzemolo, crema al ragù di Braciola, crema al Parmigiano, Katsuobushi di Braciola, Chips di patate Viola.

All’istante, piatto in tavola, viene versato ragù caldo con Chips di pane Croccante. Il katsuobushi è un ingrediente della cucina giapponese. Si ottiene grattugiando in piccoli fiocchi i filetti di katsuo essiccato, fermentato e affumicato. Turn around cromatico nel calice: dal bianco al rosso, dal Riesling della Mosella, al Valtellina Superiore Doc Valgella Vigneto Maferìn 2017 fatto da Luca e Matteo Balgera, così bravi a valorizzare l’uva Chiavennasca.

Il primo piatto che ci propongono gli chef da solo già varrebbe tutta la cena, davvero un autentico piccolo capolavoro: Risotto mantecato al Datterino Giallo, Stracciata di Bufala, Battuta di Gambero rosso di "Mazara del Vallo" e olio al Basilico. Bella la definizione che viene attribuita la datterino giallo: il più dolce tra i pomodori dolci. Indubbia la valenza della bontà degli ingredienti, ma non si raggiungerebbe originale vetta di gusto se non ci fosse il talentuoso apporto di mix di competenza nelle tecniche di cottura e di calibrata creatività da parte della brigata di cucina. Si gioca sul fiabesco territorio per quanto attiene il vino: Furore Bianco 2022 fatto da Marisa Cuomo con uve falanghina e biancolella.

Eccellente anche il secondo: Filetto di Vitello come una... Cacciatora. Salsa ai Pomodorini cardoncelli e Peperoncino, Filetto di Vitello, Crocchè di Patate, Cardoncelli, Pomodori confit e Cipolla agrodolce con Aceto di Lamponi. Denota vasta conoscenza e profonda competenza da parte del sommelier il vino che ci viene proposto in abbinamento: Caravanserraglio Cortona Doc Syrah Bio Non gettare la plastica nell'oceano 2020 fatto da Caravanserraglio, ottenuto da sole uve Syrah.

È il momento del delizioso pre-dessert: sorbetto al limone con crumble. E poi ben tre dessert: Torna a Surriento: Cremoso al Limone Costa d’Amalfi Igp, cuor di Limone confit, Gelèe al limone; Tiramisú: Crema al caffè, cialda al cioccolato e mandorle, crumble di mandorle e gelato al caffè; Ricotta e Pera: Mousse di Ricotta, crumble al cioccolato, spugna di Nocciola, cremoso al cioccolato, pere Caramellate, cialda di Pera, gel di Pera e sorbetto pere e zenzero. Godibile e pressoché perfetto l’abbinamento con il Passito di Pantelleria Florio 2019. E qui, sia l’azienda e sia la denominazione non hanno bisogno di presentazioni!
A compimento di sì doviziosa e memorabile cena, piccola pasticceria. E per tetto… un cielo di stelle.

La vision del titolare Giovanni Paone è lodevole per quanto arguta e filantropica: agire e lavorare affinché il passato plasmi flessuosamente il presente senza divenirne orpello; a conseguirne, il fulgido presente genera i presupposti per il radioso avvenire. Il cimento è arduo, ma non velleitario. D’altronde, la storia insegna che sa andare lontano chi viene da lontano!

La Corte degli Dei
Via Armando Diaz 26 (frazione Bomerano) - 80051 Agerola (Na)
Tel 324 8437579

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Alberto Lupini


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