Da Giacomo Lovato allo Snowflake si fa cucina gastronomica di montagna

Nell'inverno di Cervinia (Ao), chi cerca ospitalità e scopre l'accoglienza e i servizi dell'hotel Principe delle Nevi potrà vivere un viaggio fra creatività e tradizione nel ristorante gourmet della struttura

04 dicembre 2018 | 18:13
di Alberto Lupini
Si tratta del Ristorante Snowflake, un luogo dove le tipicità del territorio vengono declinate con creatività e fantasia dallo chef Giacomo Lovato: «Ormai sono 6 anni che sono qui al Principe delle Nevi. Per i primi 3 anni sono stato sous chef di Federico Zanasi, ora, da 3 anni a questa parte, sono io lo chef».

E il suo lavoro il giovane Lovato lo intende come una missione: dare il meglio ad una clientela prevalentemente straniera (per lo più nordeuropea) che ha fatto dell’hotel un’oasi di benessere dove rifugiarsi anno dopo anno. E oltre a servizi di qualità alberghiera, richiede un’ospitalità di eccellenza anche in cucina.


La classica zuppa alla valpellinentze in raviolo

E Lovato non gestisce solo il ristorante gourmet, bensì tutta la ristorazione dell'hotel: «Abbiamo parecchi ristoranti», spiega lo chef, riferendosi ai numerosi momenti in cui l'ospite può concedersi qualche sfizio di gusto e le diverse location pensate a questo scopo. Si comincia ad esempio con la colazione a buffet (da non sottovalutare, può rivelarsi la carta vincente del servizio), tra succhi d'arancia, caffè, cereali e una selezione di dolci e torte preparate quotidianamente dai pasticceri della struttura. Poi il ristorante bistrot: «Qui prepariamo pranzi tenendo conto delle ricette classiche della Cucina italiana, un po' rivisitate ma anche abbondanti, per gli sciatori». Immancabile in una location come Cervinia, il bar après ski: si trova direttamente sulle piste, e con musica live, dj, atmosfera a bordo piscina e naturalmente ottimi drink, può dirsi il luogo ideale prima della cena. A bordo piscina c'è anche la possibilità di gustare gli hamburger dell'hotel preparati con ingredienti Slow Food: «Grigliamo fuori per gli sciatori, facciamo sia hamburger che kebab di vitello, tutto è fatto in casa, dal pane all'hamburger».


Giacomo Lovato e Alberto Lupini

A chiudere, naturalmente, il ristorante gastronomico, un ambiente confortevole capace di coccolare i sensi dei clienti con la vasta gamma di specialità pensate dallo chef Lovato: «Abbiamo rivisitato buona parte dei piatti tradizionali più noti. Ad esempio, la carbonade la prepariamo con un tataki di capriolo, salsa di vino rosso e spuma al topinambur; abbiamo rivisto la classica zuppa alla valpellinentze trasformandola in raviolo; e ancora, la Grolla dell'amicizia, tipica bevanda valdostana, da noi può essere assaggiata sotto forma di dolce».



Tanta la creatività di Giacomo Lovato, che ai suoi ospiti offre un menu non troppo ampio ma ricco di sperimentazione e gusto: «Abbiamo 4 antipasti, 4 primi, 4 secondi e 4 dolci, più abbiamo un menu degustazione creativo e uno tradizionale della Valle d'Aosta». E, naturalmente, in abbinamento alle portate, una notevole selezione di vini. La cantina del Principe delle Nevi è "il nostro piccolo tributo ai panorami mozzafiato italiani, ai vini eccellenti e alle meravigliose persone che li producono", è riportato sul sito. «Cerchiamo di servire principalmente etichette valdostante - specifica Lovato - e ci concentriamo soprattutto sull'abbinamento di vini importanti con i nostri piatti di carne».



Un lavoro fondamentale, soprattutto con lo scopo di soddisfare i palati e le esigenze di una clientela che per il 90% è straniera. Giacomo Lovato, a prescindere però dall'ospite che si trova di fronte, desidera che la sua idea di cucina sia chiara: «Dobbiamo cercare di far capire la mentalità della cucina gastronomica, che non sempre è chiara a tutti». Quelli al ristorante Snowflake non sono infatti piatti tipici della zona, tra i quali tendenzialmente si prediligono polenta e fondute: si tratta di una cucina gastronomica di montagna, un'esperienza gourmet in quota, da non perdere.

E a supporto della cucina, da non dimenticare la nuova location del ristorante gourmet, ricavata in un precedente terrazzo oggi trasformato in una sorta di chalet strettamente integrato nell’hotel, ma con una sua precisa identità anche di stile. Come del resto si addice a un boutique hotel.

Per informazioni: www.principedellenevi.com

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