Una cena "romana" in Oltrepò per valorizzare il nostro patrimonio storico-culturale
Al Ristorante Selvatico di Rivanazzano Terme (Pv), in collaborazione con l'Università di Pavia, è stato realizzato un menu a base di piatti tipici antichi per dare valore a storia e tradizione
18 giugno 2021 | 12:34
di Stefano Calvi
Il menu della serata
La ricerca si è spinta indietro nel tempo: così i piatti sono stati ispirati dagli scritti di Catone, Marziale, Orazio, Apicio. Piatti come il Moretum (tortino con formaggio di capra ed erbe), il Libum (focaccina), l’Acetaria (insalata con uovo e tonno), il Puls (polenta di farro condita con legumi), il Laganum (pasticcio di sfoglie farcite con verdure e salsiccia) e poi l’Insice (polpette), il Pullos Farcitis (pollo disossato e farcito), l’Hollus Molle (purè di erbeggi). Ed infine anche l’Oxigarum Digestibile (salsa acida per la digestione) e l’Aliter Duclia (semolino dolce).Obiettivo: valorizzare il patrimonio storico-culturale del territorio
Un racconto che propone valore e rispetto per la storia e la tradizione, una cena che contribuisce alla ricerca: i fondi sono utilizzati per la pubblicazione degli atti dello studio coordinato dal professor Stefano Maggi, dell’Università di Pavia, per fare in modo che un menu-racconto di Archeologia Classica riesca a produrre cultura e testimonianza per il futuro anche enogastronomico di un territorio. “Archeostaffora” è un progetto non solo di ricerca universitaria, ma anche di divulgazione storica e di sensibilizzazione per la valorizzazione del nostro patrimonio storico e culturale. Un progetto anche di ricostruzione del paesaggio storico fatto non solo di opere dell’uomo ma anche della natura, e in questo caso realizzato in collaborazione con i ricercatori di geologia per lo studio dei paleosuoli e delle divagazioni del torrente Staffora.Un racconto da servire in un menu molto speciale. La “Cena Romana” studiata e realizzata dalla cuoca Piera Spalla del Selvatico è di per sé documentazione di fonti romane. «La signora Piera ha preso spunto dalle informazioni della storia per la realizzazione di alcune ricette che compongono un menu interamente “alla romana”. Dall’antipasto al dolce, usando ingredienti che hanno una… storia romana. La ricostruzione enologica è stata invece affidata all’enologo Mario Maffi, un’autorità in materia, grande esperto dell’Oltrepò del vino», spiega il professor Maggi.
Ed aggiunge: «Vogliamo risvegliare la gente che abita qui e fare capire l’enorme patrimonio storico disponibile, abbiamo attivato un polo didattico a Rivanazzano Terme che coinvolge comuni per promuovere seminari e laboratori sull’archeologia, un percorso iniziato due anni fa e che ha coinvolto anche 150 bambini. Quest’anno abbiamo lavorato con gli studenti del Liceo di Vigevano grazie alla formula di alternanza studio lavoro e siamo entusiasti del risultato. Lavoriamo per la scienza e sul piano sociale la gente devo capire dove vive e le potenzialità di questo luogo che è infinito».
Fra le scoperte valorizzate dalla cena romana i recipienti / coppette per bere, fatti per contenere liquidi anche preziosi, di terra sigillata con frammenti di coppe di vetro, testimonianze di commercio e scambi dalla Valle del Reno (da cui il Riesling renano), una documentazione che parla del cuore commerciale dell’Oltrepò Pavese, terra di commercio di vino e di grano.
Per informazioni: www.albergoselvatico.com
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Alberto Lupini