Casa Vittoria, a Napoli per un giro d'Italia della cucina da non perdere
È un ristorante classico di cucina italiana. Il servizio è di quelli accurati di una volta. In cucina ci sono i fratelli Fabio e Gioacchino Francesco Vorraro. La loro è cucina elegante, ma senza fronzoli
A Napoli, Piazza Vittoria è il fascinoso luogo d'incontro tra la città mitteleuropea che delega alla breve ed elegantissima Via Calabritto il ruolo delicato di trait-d-union con la città mediterranea che ha cuore pulsante nella Villa Comunale tornata dopo sapienti lavori di manutenzione allo splendore antico. Il mare, quando brontola e quando è serenamente placido, è proprio lì, a circondare lo statuario Castel dell'Ovo. E proprio quest'area di Napoli sta diventando sorta di triangolo virtuoso delle coccole gastronomiche, dalla Caffettiera a Piazza dei Martiri, alla Terrazza Calabritto, a La Masardona per la pizza fritta. E adesso, a dare lustro ulteriore all'aureo triangolo, apertura recente, Casa Vittoria, in Piazza Vittoria al civico 6.
La classica cucina italiana a Casa Vittoria
Come definirlo, come aggettivarlo? Lo si definisce per assenza di aggettivazioni! È un ristorante classico, cucina italiana, si mangia molto bene, il servizio è di quelli accurati di una volta. Tutto qui! Tutto qui in un mondo in cui realizzare il buono e affiancarlo al bello è divenuta faccenda ardua.
Fughe al buio? Nessuna! Creazioni, per non dire invenzioni avventate? Nessuna. Qui prevale l'esecuzione pressoché perfetta di quanto definire “già visto” diviene elogio rassicurante. Semplice, ad intendere quasi dimessa, trattoria? Assolutamente no. L'eleganza, di quelle permeate da difficoltoso understatement è ben presente. Allora luogo per presuntuosi “fine dining”? Assolutamente no: venirci con tutta la famiglia, soprattutto per il Sunday Lunch, abilita emozioni di convivialità forse smarrite. Menu in vernacolo per far vedere che siamo nella Napoli schietta? Ma no, che siano altri a praticare comportamenti clowneschi.
Come è l'interior di Casa Vittoria
Ecco, nomen omen: è una Casa che sta fuori casa. Della casa ci prendiamo tutti i vantaggi e nessuno svantaggio! Potremmo, vezzosamente giocando in calembour, dire che qui “piatti” chiari… amicizia lunga. Piatti chiari, appunto: nessuno svolazzo fantasioso, ma tanta, ma proprio tanta sostanza! Un verde salvia tenue colora le pareti e il soffitto e sommessamente pare che dia il benvenuto all'ospite. Locale elegante, sedute confortevoli, personale ben preparato. Dehors esterno per le lunghe estate di qui.
Cosa si mangia a Casa Vittoria
In cucina ci sono i fratelli Fabio e Gioacchino Francesco Vorraro, napoletani, professionisti di grande sperienza, noti per il loro Mamma Elena a San Giuseppe Vesuviano. La loro è cucina “no frills”, senza fronzoli.
È già una calda emozione ritrovare, tra gli antipasti, un piatto oramai quasi scomparso nella ristorazione di qualità, il vitello tonnato, qui proposto come sontuoso antipasto. Proposta a mo' di antipasto, ben fatta e artisticamente presentata, la pizza! E vivaddio, qui è assente la “cotoletta” alla milanese. Attenzione, leggiamo bene, ribadiamo che qui, gaudium magnun, è assente la cotoletta alla milanese. E per forza! Difatti è ghiottamente presente, eccellenti la presentazione e il servizio, la costoletta alla milanese! Sì, quella con la “esse” e con l'osso!
A graditissima intrusione meneghina, risponde, classico tra i classici, la polpetta al ragù. Intrusione capitolina, efficace quanto anch'essa riccamente ghiotta, le puntarelle con le alici e i carciofi alla romana. Vogliamo godere di primo piatto di eccellenza che rende omaggio alla cucina emiliana?! Tagliolino al ragù bianco di Culatello di Zibello Dop. Della compagine societaria va detto, onde lasciare meglio intendere al cospetto di quale intrapresa ci si trova, che oltre ai due fratelli chef, ci sono anche Vincenzo Cerbone e Tommaso Ambrosio, fondatori di 12 Morsi, il marchio che ha rivoluzionato a Napoli il concetto di hamburgheria puntando all'alta qualità.
Del primo si è detto. E il secondo? Si opta per “frittura di mare all'italiana”. Pesce fresco pescato nel Golfo, ben salda la tecnica del friggere e commendevole una magistrale assenza! L'assenza del limone! Limone a fare cosa? Ad irrorare di acido citrico, onde stemperare sapori mediocri, cibo mediocre? Non è proprio il caso! Frittura esemplarmente corretta e di forte appetibilità. Nel calice, corretta la temperatura, garbato il servizio, il classico dei classici tra i rosati: il Five Roses 2023 fatto da Leone de Castris. A compimento di sì gustoso pranzo, presenza lietissima, il Nucillo fatto da “'e curti” in quel di Sant'Anastasia, alle falde di quel vulcano buono che è il Vesuvio.
Casa Vittoria, eleganza senza fronzoli a Napoli
Unica nota poco lieta, la compresenza della voce di coperto, tre euro, in affiancamento ad una voce di servizio pari al 10%. Domanda: perché? Al netto di questa inaspettata debolezza, Casa Vittoria è il ristorante che a Napoli, proprio “ci voleva”, il ristorante che “vogliamo”: eleganza innata, no frills, proposte ottime di piatti e di vini.
Casa Vittoria
Piazza Vittoria 6 - 80121 Napoli
Tel 081 19708641
© Riproduzione riservata
• Iscriviti alle newsletter settimanali via mail |
• Abbonati alla rivista cartacea Italia a Tavola |
• Iscriviti alla newsletter su WhatsApp |
• Ricevi le principali news su Telegram |
“Italia a Tavola è da sempre in prima linea per garantire un’informazione libera e aggiornamenti puntuali sul mondo dell’enogastronomia e del turismo, promuovendo la conoscenza di tutti i suoi protagonisti attraverso l’utilizzo dei diversi media disponibili”
Alberto Lupini