Bistrot al 2: cucina contemporanea e di qualità al Due Torri Hotel di Verona

Il Due Torri Hotel riorganizza l'offerta del suo ristorante (ristruttrato) e punta sue due menu nettamente differenti (a pranzo light lunch, a cena fine dining) affidati a Salvatore Garofalo, cuoco 29enne calabro-pugliese . Un locale che si rivolge sia ai turisti che ai veronesi

13 ottobre 2023 | 12:45
di Alberto Lupini

Una cucina contemporanea, ma italiana attenta alla qualità delle materie prime e a gusti riconoscibili. È con questo spirito che il Due Torri Hotel di Verona, 5 stelle lusso membro di The Leading Hotels of the World, ha riorganizzato l’offerta del suo ristorante puntando su una proposta che si rivolge sia ai turisti che ai veronesi. E per fare questo ha trasformato il locale, aprendolo al pubblico con un ingresso indipendente. E così, la ristorazione scaligera si è ora arricchita di un nuovo locale, il Bistrot al 2, ristorante che si affaccia al civico numero 2 di Piazza Sant’Anastasia, da qui il nome.

Il nuovo Bistrot al 2 a Verona

Oltre a rappresentare un’ulteriore apertura dell’hotel rispetto alla città, la novità del Due Torri è di proporre due menu nettamente differenti: a pranzo c’è una formula business da light lunch, mentre la cena è in stile fine dining. A coordinare le due proposte, rivolte ovviamente a target diversi, è il 29nenne calabro-pugliese Salvatore Garofalo che oltre ad una mano sicura e ad un gusto ben centrato, non nasconde certo la sua anima mediterranea, assicurando calore e colore ai suoi piatti.

La cucina di Salvatore Garofalo al Bistrot al 2

L’imprinting culinario di Salvatore è parmense, essendosi fatto le ossa nell’allora stellato Panizzi, a cui hanno fatto seguito esperienze in Australia e poi nel veronese, cimentandosi anche con le tecniche del catering. Una formazione a tutto campo che lo ha portato ad accettare la sfida del gruppo DueTorrihotels  per garantire un’offerta di alta cucina agli ospiti dell’hotel, ma anche ai veronesi. Per questo è stata allestita una nuova brigata che si cimenta in uno spazio rinnovato profondamente, ma che mantiene l’impronta data a suo tempo da Gualtiero Marchesi, che aveva progettato proprio la sala dell’Aquila (stile Liberty) come spazio ristorativo interno. Ed è proprio sotto le lampade in vetro rosa scelte a suo tempo dal maestro della cucina italiana che il giovane chef Garofalo propone oggi i suoi menu, non banali e stimolanti.

Parliamo di un giovane chef, che ama unire mare e terra, che ricerca personalmente ogni singolo ingrediente, andando alla ricerca di piccoli produttori locali, aziende di nicchia, realtà che mantengono costanti qualità e affidabilità. Il tutto con occhio alla qualità e al territorio.

Questo ristorante si aggiunge alla Rooftop Terrace estiva: trecento metri quadri che si affacciano su Piazza Sant’Anastasia, una prospettiva tra le più elevate della città che al tramonto garantisce uno spettacolo unico. Certamente da tempo una location fra le più interessanti di Verona.

Le proposte a pranzo e cene, differenziate, al Bistrot al 2

Tornando al Bistrot al 2, a pranzo vince la semplicità, apparente, come un Riso Carnaroli “Riserva San Massimo” mantecato al basilico, gamberi viola e limone del Garda. C’è un “piatto manifesto” all’apparenza semplice come gli spaghettoni al pomodoro e basilico: il segreto è nel pomodoro Gerardo di Nola, che non viene mai annaffiato ma assorbe l’umidità delle terre vulcaniche. Cotto 16 ore, rilascia una concentrazione esplosiva di sapore. Un secondo vede sempre come protagonista il pesce, ovvero il Polpo di Santo Spirito “alla parmigiana” (scomposta e rivisitata).

Alla cena fine dining si gioca invece la carta di una sperimentazione misurata e non fine a sè stessa. A parte il benvenuto dello chef (da non perdere il cannolo ai fegatini di pollo), piacevolissima e ben abbinata è ad esempio la Ricciola australiana servita con tuorlo d’uovo affumicato, aneto, salsa teriyaki e cipollotti (indovinato l’abbinamento con lo Champagne Extra Brut – Louis Rochet). Buono anche il Riso Carnaroli mantecato allo Champagne, con limone e “crudo e cotto di mare” (servito con Vermentino Bolgheri Doc “SOLOSOLE” 2019 del Poggio al Tesoro) e ugualmente degno di nota il Moro oceanico con caviale, vongole, beurre blanc e bietoline (perfettamente abbinato a un Soave Classico Doc “Contrada Salvarenza” vecchie vigne del 2019). In chiusura Garofalo svela tutta la sua estrosità in buono e bel dessert: Lampone, yogurt, cioccolato bianco e cacao, che si sposa con Recioto di Soave Classico Docg “Col Foscarin” del 2013.

Verona e il suo territorio sono come sempre presenti, a partire dall’agnello della Lessinia e ingredienti come il Monte Veronese. Una ricetta che secondo chef Garofalo non può mancare è il Filetto alla Rossini, elaborato archetipo della cucina italiana fortemente riconosciuto all’estero, e in fase di riscoperta nel Bel Paese.

L'ambiente del Bistrot al 2 e l'importanza del servizio di sala

Come è giusto che sia in un locale che vuole presentarsi all’insegna di un’elegante tradizione, ma anche di una contemporaneità sobria e rigorosa, Bristrot al 2 punta molto sul servizi di sala affidato ad Ali Zaza, un italo-egiziano da 20 anni al Due Torri dopo esperienze in catene come Marriott,  Four Season e hotel del calibro di Ritzs-Carlton o Domina Coral Bay di Sharm el Sheikh.

Il Bistrot al 2 è quindi un po’ un nuovo biglietto da visita di un hotel che occupa un edificio trecentesco strettamente legato alla storia di Verona. Da sempre è noto come “palazzo dell’Aquila” dal fregio dell’Aquila Asburgica, legato alla famiglia Scala. Nel tempo ha subito varie trasformazioni funzionali, passando da residenza nobiliare a locanda nel 1674 e successivamente a grand hotel imperiale. Se la facciata neoclassica è stata rifatta negli anni ‘50, di stile gotico è invece l’impianto interno dell’imponente hall In questo contesto i lavori nel bistrot-ristorante hanno mantenuto l’impostazione Liberty per mantenere l’ambiente “storico” dell’hotel.

L’eleganza era l’obiettivo della ristrutturazione e non a caso Franco Vanetti, general manager del gruppo Duetorrihotels,  sottolinea l’arredo che si collega alla professionalità del servizio, garantendo un’atmosfera rilassata che si ritrova poi nei piatti. Ecco perché il Bistrot al 2, con la sua sobria eleganza è coerente con l’atmosfera del palazzo. Rispetto al precedente ristorante il locale è  più luminoso e una nuova mise en place conferisce al locale un’atmosfera intima e raccolta. Sulle pareti e sul soffitto, maestosi dipinti cinquecenteschi - appartenenti allo stesso ciclo di quelli presenti nella lounge - impreziosiscono l’atmosfera.

Il Due Torri Hotel a Verona

A pochi passi dal balcone di Giulietta, da Piazza Bra e dall’Arena, il 5 stelle lusso è sinonimo di ospitalità da sempre, nelle sue suite ha accolto i più importanti personaggi di ogni epoca. Hanno firmato il libro d’oro Mozart e Goethe, famiglie nobiliari europee e del Medio Oriente, grandi politici e statisti e le celebrità del mondo della musica che si sono esibite all’Arena. Le 92 camere personalizzate con estrema cura e le suite arredate con autentici mobili d’epoca in stile Biedermeier riassumono il meglio del Made in Italy.

Gli ospiti possono inoltre rilassarsi nell’area Health & Wellness, uno spazio esclusivo e attrezzato, e rigenerare corpo e mente nella palestra dotata di attrezzature Technogym di ultima generazione. Il fiore all’occhiello dell’hotel è l’Arena Casarini, decorata con le scene del circo equestre, opera del più rappresentativo maestro affreschista del ‘900 Pino Casarini: un tesoro restaurato e restituito alla città dal Gruppo Duetorrihotels. E appunto a Pino Casarini è intitolato un premio organizzato dal Due Torri Hotel. Un evento che promuove la vita culturale della città e valorizza il profondo legame tra l’hotel e il territorio. A gestire con professionalità la struttura c’è il direttore Silvano De Rosa.

Il gruppo DueTorriHotels

Fanno parte di Duetorrihotels quattro hotel ospitati in altreattanti palazzi storici nel cuore delle principali città d’arte italiane, insieme al Santa Barbara, business hotel a San Donato Milanese, e il budget hotel Alga a Milano. Si tratta del Grand Hotel Majestic “già Baglioni” *****L di Bologna, il Due Torri Hotel*****L di Verona, l’Hotel Bernini Palace***** di Firenze e l’Hotel Bristol Palace***** di Genova, tutti edifici che custodiscono, al loro interno, veri e propri capolavori. Da anni il gruppo porta avanti un’opera di restyling di questo inestimabile patrimonio, valorizzandolo come parte dell’eredità storico-artistica del territorio.

Il gruppo, tra i leader dell’hôtellerie e dello stile italiano, unisce alla capacità di soddisfare le necessità e i desideri di ogni cliente, una spiccata vocazione internazionale. Inoltre, tutti gli hotel del gruppo partecipano attivamente alla vita culturale delle più incantevoli città d’arte d’Italia, organizzando eventi, iniziative e mostre.

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