Asturie... a Milano. Una cena per conoscere un angolo di Spagna molto gustoso

La Spagna al femminile nel menu a quattro mani di Alice Delcourt del ristorante Erbabrusca e Maria Busta di Casa Eutimio-Asturie. Un viaggio culinario alla scoperta di piatti tipici e ricette cucinate a fuoco lento

05 dicembre 2022 | 09:55
di Emanuela T. Cavalca

Il talento delle donne cuoche è al centro del gemellaggio Asturie e Italia che è stato sigillato con una cena a quattro mani al Ristorante Erbabrusca di Milano con Alice Delcourt (Erbabrusca) e Maria Busta (Casa Eutimio-Asturie). Un viaggio culinario, organizzato da Turespana, (Ente del Turismo della Spagna), che vuole unire Spagna e Italia attraverso due luoghi e due chef di fama. Oltre a Milano sono previste altre cene, volte alla promozione delle regioni delle Asturie e di Valencia, come quella di Bologna con le chef Aurora Mazzucchelli e Maria Jose Martinez del Ristorante Lienzo, che nel 2021 ha ottenuto la stella Michelin (Valencia).

Asturie, tra mare, arte e ottima cucina

È un modo per presentare le bellezze asturiane con la sua Cordigliera Cantabrica, le valli verdi e della sua costa che si affaccia nel mar Cantabrico, un mare dal blu intenso. La costa asturiana è molto lunga e presenta centinaia di spiagge, piccole baie e caverne marine naturali. Uno degli esempi più celebri è la nota Playa del Silencio ("Spiaggia del Silenzio") vicino al caratteristico villaggio peschereccio di Cudillero, poco ad ovest di Gijón. Le Asturie possiedono un ricco patrimonio artistico caratterizzato da una fase visigotica e di stile preromanico alfonsino, rappresentato da monumenti come San Julián de los Prados a Oviedo (840).

Ovviamente la cucina merita un posto importante: carne, pesce in abbondanza e persino 50 tipi di formaggio (mucca, pecora e capra) di alto livello. Le Asturie sono ricche di grotte dove si conservano i formaggi. Tra le esperienze gastronomiche più interessanti è la visita alle grotte in cui si conservano i formaggi asturiani. Come la Cueva Oscura di Avin, dove su scaffali di legno disposti in un’enorme cavità nascosta in mezzo ai boschi, venti piccoli produttori portano ad affinare il Gamonéu, un formaggio a latte crudo misto vaccino, ovino e caprino grasso, sapido e leggermente affumicato; come la strada di più di cinque chilometri della Cueva del Molin in cui diventa ogni giorno più blu il Cabrales, uno dei più costosi formaggi del pianeta (e dei più premiati dai Cheese Awards).

E la cucina? fatta a fuoco lento e con tempi lunghi. Uno dei piatti tipici è la fabada asturiana, che si prepara con fabes di fattoria (fagioli bianchi di dimensioni enormi), accompagnati da chorizo, sanguinacci, lacón (spalla di maiale salata), patate. È un piatto riconosciuto a livello internazionale, che si presta a diverse varianti. Si può preparare con le vongole, con l’astice, con la lepre, con la pernice, ecc.  Non vanno dimenticati i famosi potes: il pote asturiano, con fabes, verza, chorizo, lacón e patate, quello di castagne secche e la zuppa di cime di rapa, tipica della località di Ibias. L’altra sera le nostre chef si sono esibite con un menu dove la verdura ha giocato un ruolo principe. Un menu dove i prodotti provengono dall’ orto di proprietà, il pesce è sostenibile, così come la carne.

La cena

Abbiamo iniziato con un gustoso, leggero e piacevole gazpacho di acetosella, yogurt, avocado e caco mela”, seguito da carote abbinate a miele e ricotta montata e da una “cipolla glassata ripiena di giovane pollo. Squisito il risotto mescolato sapientemente con cavolo nero, aglio selvatico, nigella sativa. La cena si è conclusa con un dessert con formaggio dolce abbinato all’aceto di sidro, la bevanda elaborata a base di mele selezionate e fermentate. Molto interessanti gli accostamenti del gusto acido con il dolce, non solo è stato un menu dove ha predominato la presenza di erbe particolari e povere, a volte poco conosciute, ma straordinarie per il gusto. È la dimostrazione che si può cucinare con prodotti semplici e poco costosi. 

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Alberto Lupini


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