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Allo chef's table la creatività di Daniele Turco. Un motivo in più per andare al Gritti

La raffinata cucina dell'executive chef del Club del Doge trova una nuova occasione di accontentare i Gourmand con le sue cene a mano libera, mai uguali a se stesse e che cambiano in base ai prodotti del giorno

di Alberto Lupini
direttore
 
02 luglio 2023 | 14:30

Allo chef's table la creatività di Daniele Turco. Un motivo in più per andare al Gritti

La raffinata cucina dell'executive chef del Club del Doge trova una nuova occasione di accontentare i Gourmand con le sue cene a mano libera, mai uguali a se stesse e che cambiano in base ai prodotti del giorno

di Alberto Lupini
direttore
02 luglio 2023 | 14:30
 

Sarà per la location, il Gritti resta pur sempre uno degli hotel con più fascino al mondo. E certamente è fra le mete più ambite di chi può soggiornare a Venezia e dove anche un semplice french toast o un Negroni potrebbero essere una grande soddisfazione da gustare ad un suo tavolo, magari sulla splendida terrazza a pelo d’acqua su Canal grande.

Sta di fatto che se al mito della location aggiungiamo la realtà di un servizio di assoluta qualità e di una cucina ricercata e di altissimo livello, allora una cena al ristorante Club del Doge al Gritti Palace diventa davvero un’esperienza da non perdere. Soprattutto se c’è di mezzo un elemento “sorpresa”, grazie a ciò che si può degustare con la formula “Chef’s Table”, dove non c'è mai un menu uguale a se stesso, ma tutto cambia a seconda del giorno, per ingredienti, lavorazione o stagionalità....

La cucina (e le lezioni) di Daniele Turco come occasione per andare al ristorante del Gritti Palace

Negli ultimi anni il ristorante, sotto la guida di Daniele Turco, si è imposto come uno dei punti di attrazzione del Gritti (al pari delle favolose suite in cui dormire) tanto che lo chef ha da tempo avviato una serie di lezioni di cucina che attraggono soprattutto la clientela straniera, che si ferma apposta qualche giorno in più in hotel per imparare a fare la pasta o la Parmigiana. Parliamo di The Gritti Epicurean School che per il gruppo Marriott (che gestisce dell’elegante palazzo in stile gotico) è una sorta di laboratorio segreto dove creare oro. L’alchimista è Daniele Turco, con giacca bianca e non certo con palandrane nere, e la materia aurea sono i piatti che propone ai clienti-studenti.

Allo chef's table la creatività di Daniele Turco. Un motivo in più per andare al Gritti

La sala delle lezioni di cucina di Daniele Turco al Thte Gritti Epicurean school

Ma come se la proposta fra menu e scuola non fosse sufficientemente ricca e di qualità, al Club del Doge da qualche mese è stata avviata una nuova iniziativa, lo Chef’s Table di Daniele Turco, uno spazio esclusivo dove al tavolo il gusto della sorpresa è il vero “paron de casa”. Si tratta di un progetto che va ad affiancare i menu degustazione e à la carte disponibili al fine dining, e che nasce come atelier di sperimentazione. Un luogo dove il trevigiano Daniele Turco, classe 1970 ed executive chef dell’albergo, può dare spazio alla sua creatività. In questo sostenuto in pieno da Domenico Pellegrino, nuovo F&B manager dell’albergo.

Allo chef's table la creatività di Daniele Turco. Un motivo in più per andare al Gritti

La terrazza del Club del Doge - Hotel Gritti Palace

La creatività di Daniele Turco alla base del successo del Club del Doge

Una creatività, quella di Turco, che nasce dalle sue radici venete su cui si sono innestate molte esperienze cosmopolite in giro per il mondo. La raffinatezza resta sempre la sua cifra stilistica, rintracciabile in ogni piatto, dove gusti e consistenze sono in equilibrio grazie alla sua scelta di cucina che, come ricorda spesso, punta su un gusto che sappia coniugare i diversi ingredienti, senza senza mai coprire i sapori. Niente salse inutili, quindi, o lavorazioni che tendono a sovraccaricare gli aromi. Insomma una cucina di grande ricerca, ma comprensibile oltre che buona.

Con adeguata prenotazione (almeno 3 giorni) si può provare una proposta di cucina raffinata ( la chef's table, ma anche il resto dei menu) che punta più che mai sulla stagionalità, la ricerca quasi maniacale delle materie prime migliori e la riconoscibilità degli ingredienti. E il punto di partenza sono ovviamente i prodotti locali all’insegna della sostenibilità.

Poiché tutto si basa su ciò che è disponibile al momento, di seguito diamo un’indicazione di massima di cosa era possibile degustare “a sorpresa” a fine primavera-inizio estate. Per partire daiTacos di girasole, miso, bieta e carote, sulla scia dei cicchetti veneziani. San Pietro, radicchietto di campo e semi di zucca e la Lattuga di mare in tempura erano un’altra proposta raffinatissima. E poi, ancora, Volpina con rape rosse, gel di kombucha di rose, mandorle, santoreggia e alghe, il Sedano rapa aglio olio e peperoncino, mizuna e cozze di Scardovari, i Carciofini di Sant’Erasmo, beurre blanc, mentuccia, caffè di carciofo e tuorlo marinato e il Granchio blu, erbe e fiori di laguna e salsa chili, autentico piatto forte della proposta a sorpresa dello Chef’s Table.

Per citare altri piatti, pensiamo al Raviolo di asparagi selvatici, robiola e polvere di liquirizia, all’Astice, cicorietta, burrata ed emulsione di ricci di mare. E poi per il dessert Limone candito, gelato alla salicornia e crumble al pompelmo rosa o la spettacolare interpretazione di un Tiramisù che ricorda un’enorme fava di cacao.

Danielel Turco: in cucina mi piace sperimentare e accostare sapori

«Mi piace sperimentare e trovare nuovi accostamenti di sapore - spiega lo chef Daniele Turco - Per lo Chef’s Table indago i prodotti della Laguna, come le cozze di Scardovari, in arrivo dall’Isola della Donzella, ma anche celebro a modo mio le eccellenze e le primizie tipiche del territorio veneziano, come quando era tempo per asparagi e carciofi. Cerco di farle dialogare con tecniche provenienti da altre culture gastronomiche e con ingredienti insoliti come la mizuna, verdura nota anche come senape giapponese, oppure con specie aliene come il granchio blu, che si sta diffondendo in maniera preoccupante nelle nostre acque e minaccia la salubrità del nostro ecosistema territoriale. Impiegarlo nel nostro menu è anche una scelta di responsabilità e di sostenibilità, con la volontà di tutelare la fauna e la flora da cui ci siamo sempre approvvigionati».

L’offerta dello Chef’s Table di Daniele Turco è di fatto una sorta di lavoro a mano libera, si accompagna ovviamente anche a un’attenta selezione per la carta dei vini secondo quella che è una tradizione consolidata del Club del Doge. E lo stesso vale anche per quanto riguarda i cocktail che possono accompagnare i vari piatti. E il tutto in una location che, come detto all’inizio, ha pochi eguali al mondo e con una magnifica vista su Canal Grande.

Che Chef’s Table sia un nuovo fiore all’occhiello del Gritti può ben essere dimostrato dal commento di Paolo Lorenzoni, General manager dell’hotel. «Siamo davvero felici - dice - di poter creare un ulteriore momento di eccellenza nella nostra offerta gastronomica, che si integra alla perfezione nel modello di ristorazione promosso da The Gritti Palace, che si impegna per regalare momenti di autentico piacere per il palato, 24 ore su 24. Il lavoro compiuto da Daniele Turco ha conquistato in primis noi, con una proposta originale, ma allo stesso tempo centrata e attenta, in cui la commistione tra ingredienti e generi gastronomici è sempre felice. Un omaggio all’identità della nostra Venezia, mai uguale ma sempre fedele a se stessa».

The Gritti Palace a Venezia

The Gritti Palace, a Luxury Collection Hotel, Venice ha riaperto le sue leggendarie porte nel Febbraio 2013 dopo un meticoloso restauro, che ha riportato lo storico edificio ai suoi fasti originari. Collocato davanti alla maestosa basilica di Santa Maria della Salute, a pochi passi da Piazza San Marco e da La Fenice, il Gritti Palace deve il suo attuale aspetto architettonico di edificio gotico all'opera realizzata dalla famiglia Pisani nel 1475. Nel 1525 divenne la residenza privata del Doge di Venezia Andrea Gritti e nei secoli seguenti fu casa d'elezione per molte famiglie nobili e visitatori illustri, prima di venire convertito in hotel nel 1895. Nel 1947 il Gritti Palace venne acquistato dal gruppo Ciga, dal quale derivano le radici dell'attuale brand The Luxury Collection.

In seguito al restauro, il Gritti Palace offre oggi 61 camere e 21 suites, alcune delle quali con vista mozzafiato sul Canal Grande, tutte ispirate al ricco patrimonio storico veneziano e ai personaggi illustri che hanno segnato la storia dell’albergo e della città, come Ernest Hemingway e Somerset Maugham oppure intitolate alle istituzioni emblematiche della città, come La Fenice e Punta della Dogana, che simboleggia le radici artistiche e culturali di Venezia e del Gritti Palace.

Allo chef's table la creatività di Daniele Turco. Un motivo in più per andare al Gritti

Il Gritti Palace hotel (5 stelle)

The Luxury Collection® Hotels & Resorts

The Luxury Collection® parte di Marriott International, Inc, riunisce una selezione di hotel e resort che offrono esperienze uniche ed autentiche che evocano tesori e memorie durature. The Luxury Collection offre all’ esploratore globale accesso alle destinazioni più affascinanti del mondo. Ogni hotel e resort è un esempio unico e prezioso della destinazione in cui si trova, un vero e proprio accesso alle tradizioni e al fascino del luogo. Creato nel 1906 sotto il brand CIGA come collezione delle più celebri e simboliche proprietà d’Europa, oggi il marchio The Luxury Collection raccoglie oltre 120 hotel e resort fra i più famosi del mondo, in più di 35 paesi e nelle città e destinazioni più spettacolari. Tutti gli alberghi The Luxury Collection, alcuni dei quali testimoni di tradizioni centenarie, sono riconosciuti a livello internazionale per essere fra i più affascinanti del mondo.

Club del Doge - Hotel Gritti Palace
Campo Santa Maria del Giglio 2467 - 30124 Venezia
Tel 041 794661  

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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