Agostino Iacobucci chef di cuore, in tutti i sensi

Instancabile in cucina quanto lontano dai fornelli. Una fucina di idee, iniziative formative e benefiche, costantemente supportato dall’inseparabile moglie Michela

02 novembre 2019 | 15:26
di Giuseppe De Biasi
La cifra stilistica di Agostino Iacobucci, al comando dell’omonimo locale, è riassumibile nella headline di “una proposta enogastronomica capace di esaltare la qualità di ogni singola materia prima, declinata in una equilibrata combinazione tra tradizione e innovazione.” A poco più di sei mesi dall’inaugurazione del suo nuovo locale ospitato negli splendidi spazi della rinascimentale Villa Zarri a Castel Maggiore, cittadina del primo hinterland bolognese, è tempo di un primo bilancio per il 39enne vulcanico chef vesuviano.


Una vista del locale

Detentore dell’unica stella Michelin del capoluogo felsineo negli anni (2012-2018) trascorsi alla guida del ristorante annesso al lussuoso Portici Hotel di via Indipendenza, Agostino in realtà la prestigiosa stella l’aveva già conquistata a soli 30 anni, nel 2010, ai fornelli de “La Cantinella”, a Napoli.

In attesa di vedersela confermare (e la merita tutta) anche nella sua nuova creatura, qui Agostino propone un connubio fra le sue due anime, quella campana e quella emiliana. Una decina di tavoli, ospitati sotto le splendide grottesche del salone d’ingresso della nobile dimora, con arredamento rispettoso dell’importanza della sala.

Tre i menu degustazione (rispettivamente a 58, 68 e 80 €) “Emilia”, con i must come Napoli incontra l’Emilia, sfoglia emiliana in ragù napoletano, “Campania”, omaggio alla sua terra natale, con proposte di mare come l’originalissima Triglia, garusoli e nduja, “Esplorando”, con piatti che riassumono l’animo di curioso globetrotter di Agostino, personali rielaborazioni dei suoi sconfinamenti gastronomici.


Agostino Iacobucci

Tutti i piatti si presentano con grande cura dei dettagli e ricercato equilibrio gustativo, innervati da costante sperimentazione e tecnica sopraffina ma soprattutto hanno una precisa idea di fondo in cui si sente battere il “cuore” creativo di Agostino. Per intenderci, niente “fuffa” e cedimenti alle mode gastronomiche del momento e tanta sincerità nel piatto, dalla materia prima agli originali accostamenti.

In sala il giovane e competente sommelier friulano, Iacopo Gerussi, padroneggia la nutrita carta dei vini proponendo a fianco di blasonate etichette anche originali pellegrinaggi enologici fra piccoli produttori italiani e stranieri. Per finire una citazione la merita l’impegno sociale di Iacobucci nell’associazione “Uniti per De@Esi” - che di occupa di progetti per giovani con ritardi cognitivi - per la quale organizza da 5 anni, un grande evento benefico “I Cinque Sensi”, coadiuvato da colleghi chef, pasticceri e pizzaioli. Alta cucina al servizio dei più fragili, ennesimo battito pulsante del gigante buono di Castellammare di Stabia.

Per informazioni: www.agostinoiacobucci.it

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Alberto Lupini


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