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mercoledì 17 dicembre 2025  | aggiornato alle 15:10 | 116386 articoli pubblicati

L’Aquila Capitale italiana della Cultura 2026 prepara le formule di accoglienza

Una città e un territorio ricchi di attrazioni sia sul fronte storico-artistico sia su quello paesaggistico. Dal 2018 al 2024 l’incremento di arrivi è stato del 66%, quello di presenze del 104%. Dallo scorso agosto + 111,6%

di Gabriele Ancona
vicedirettore
 
18 luglio 2025 | 16:53

L’Aquila Capitale italiana della Cultura 2026 prepara le formule di accoglienza

Una città e un territorio ricchi di attrazioni sia sul fronte storico-artistico sia su quello paesaggistico. Dal 2018 al 2024 l’incremento di arrivi è stato del 66%, quello di presenze del 104%. Dallo scorso agosto + 111,6%

di Gabriele Ancona
vicedirettore
18 luglio 2025 | 16:53
 

L’Aquila nel 2026 sarà la Capitale italiana della Cultura. Il capoluogo d’Abruzzo potrà così promuovere al meglio i suoi numerosi valori. Sarà in primo piano, finalmente in positivo. Un palcoscenico meritato dopo i lutti e le macerie del terremoto del 2009.

L’Aquila Capitale italiana della Cultura 2026 prepara le formule di accoglienza

L'Aquila Capitale italiana della Cultura 2026 riceverà il testimone da Agrigento

L'Aquila 2026, una proposta di città e di territorio

«La nostra sarà una proposta di territorio, non esclusivamente di città – ha spiegato il sindaco Pierluigi Biondi - Abbiamo sostenuto uno sforzo collettivo. Oggi la città, uno dei centri storici più grandi d’Italia, mantiene il numero di residenti a quota 70 mila ed è un punto di riferimento nel campo dell’innovazione; l’incremento delle start up qui è notevole. Siamo infatti impegnati per avvicinare ulteriormente i giovani al mercato del lavoro. Per quanto riguarda il 2026 stiamo approntando un calendario ricco di eventi e di grandi mostre, con al centro la riapertura del Teatro Comunale. Il nostro legame con la cultura è potente. Non a caso, il pianista Arthur Rubinstein definì L’Aquila “la piccola Salisburgo d’Italia”».

L’Aquila Capitale italiana della Cultura 2026 prepara le formule di accoglienza

Il sindaco dell'Aquila Pierluigi Biondi con l'assessora al Turismo Ersilia Lancia

L'Aquila 2026, una città da scegliere

Una città e un territorio ricchi di attrazioni sia sul fronte storico-artistico sia su quello paesaggistico. «Dal 2018 al 2024 l’incremento di arrivi è stato del 66% e quello di presenze del 104%, che solo dallo scorso agosto ha toccato quota 111,6% - ha puntualizzato Biondi - La nostra ricettività è di 3mila posti letto. Riaprono gli alberghi storici e i B&B sono in costante sviluppo, ma in modo equilibrato e non aggressivo. La designazione a Capitale italiana della Cultura è un punto di partenza per riscoprire L’Aquila e le aree interne. Attraverso la cultura si può raccontare il territorio. Una nuova vita dopo 16 anni. Rappresento una città di carattere, che vanta una grande storia. Una città da scegliere».

L’Aquila Capitale italiana della Cultura 2026 prepara le formule di accoglienza

L'Aquila è ricca di edifici storici

Il sistema cittadino si è progressivamente trasformato, con investimenti orientati alla riqualificazione degli spazi, al rafforzamento dell’offerta culturale e alla creazione di nuove opportunità economiche e professionali legate all’accoglienza e alla fruizione dei luoghi. Spazio dunque al turismo inteso come occasione per stabilire una relazione con il territorio nell’ambito di un disegno strategico di lungo periodo.

L’Aquila Capitale italiana della Cultura 2026 prepara le formule di accoglienza

Lo scheletro di Mammut in mostra al Castello Cinquecentesco

L'Aquila 2026, arrivi e presenze in costante crescita

Nel 2024 la città ha contato 220 strutture ricettive attive, di cui 26 alberghiere e 194 extra-alberghiere. Tra queste, gli alloggi in affitto gestiti in forma imprenditoriale sono cresciuti del 14,5%, confermando un modello ricettivo diffuso, flessibile e radicato nei quartieri. L’internazionalizzazione è stato un altro elemento distintivo del 2024: gli arrivi dall’estero sono aumentati del 28% e le presenze del 37%. Anche il contesto provinciale conferma la vitalità dell’intero territorio: nella sola provincia dell’Aquila si sono contati 398.900 arrivi e 1.124.975 presenze (+3% e +12% rispetto al 2023), con oltre 1.077 strutture ricettive attive, di cui 844 extra-alberghiere. Rifugi di montagna (+10%), campeggi e villaggi turistici (+5,5%) e alloggi imprenditoriali (+3,7%) rappresentano le tipologie in maggiore espansione. Per il 2026 saranno attivi due progetti di cammini e una ciclovia dal lago di Campotosto lungo il fiume Aterno per un investimento di 20 milioni di euro.

L’Aquila Capitale italiana della Cultura 2026 prepara le formule di accoglienza

L'ampia piazza del Duomo di L'Aquila

«Questo appuntamento, che da quest’anno abbiamo inteso allargare ed estendere ad alcuni dei luoghi più caratteristici del nostro territorio, rappresenta una grande opportunità per la nostra città oltre che un significativo momento di valorizzazione e promozione», ha sottolineato Ersilia Lancia, assessora al Turismo del comune dell’Aquila.

L’Aquila Capitale italiana della Cultura 2026 prepara le formule di accoglienza

Il soffitto ligneo istoriato e rivestito di oro zecchino di San Bernardino

Città e territorio offrono infatti spunti di interesse di alto profilo. Basti pensare all’area archeologica di Amiternum, città italica fondata dai Sabini, al Mammut vissuto 1.300.000 anni fa ed esposto al Castello Cinquecentesco dell’Aquila e sempre in città alla Basilica di San Bernardino (metà XV secolo), che vanta il celebre soffitto ligneo istoriato e rivestito di oro zecchino.

L’Aquila Capitale italiana della Cultura 2026 prepara le formule di accoglienza

La torre di guardia che sovrasta il borgo di Rocca Calascio

Rocca Calascio, un borgo che torna a vivere 

Sul territorio, da non perdere una visita al borgo antico di Rocca Calascio e alla torre di guardia sovrastante. Il borgo, sopravvissuto all’abbandono grazie alla determinazione e allo spirito pionieristico di alcune famiglie, oggi conta 70 abitanti, un albergo diffuso e tre ristoranti. Di rilievo il peso della Cooperativa di Comunità di Calascio, nata con l’intento di valorizzare le competenze della popolazione residente nel comune di Calascio e nei paesi limitrofi per soddisfare i bisogni della comunità locale, migliorandone la qualità sociale ed economica con lo sviluppo di attività economiche eco-sostenibili finalizzate alla produzione di beni e servizi, al recupero di beni ambientali e monumentali, alla creazione di offerta di lavoro e alla generazione, in loco, di capitale “sociale”. Un altro albergo diffuso si trova a S. Stefano di Sessanio, borgo medievale fortificato all’interno del Parco nazionale Gran Sasso e Monti della Laga. L’albergo Sextantio nasce sui valori del recupero e della trasmissione della cultura identitaria del territorio. Si sviluppa lungo 30 camere, il 30% delle unità abitative del borgo, oggi abitato da 60 persone.

A Fossa (Aq) la chiesa cistercense a una navata di Santa Maria ad Cryptas sorge su un luogo già dedicato al culto della dea Vesta. Prezioso l’interno, caratterizzato da un composito palinsesto pittorico e scultoreo che si sviluppa a partire dal XIII secolo. Un sito dove l’intimità è tangibile. Di pregio gli affreschi bizantini.

Sant’Eusanio Forconese , quando il sociale scende in campo

Sempre in provincia della Capitale della Cultura 2026, il comune di Sant’Eusanio Forconese è dominato dal castello edificato tra il XII e XIII secolo. Il borgo, nella valle del fiume Aterno, immerso in un grandioso scenario naturale tra il Sirente e il Gran Sasso, è abitato da circa 400 persone. Qui, oltre che su natura e turismo, si è puntato sul sociale. In questo centro di piccole dimensioni spicca il campo da calcio regolamentare per offrire ai giovani un luogo di incontro e confronto all’insegna dell’attività fisica. Allo stesso modo è un’area dedicata per accogliere eventi artistico-musicali. Un’iniziativa per nulla scontata quando gli abitanti sono poche centinaia. A Sant’Eusanio Forconese il sociale non è un aggettivo che riempie la bocca, ma una reale forza motrice. Un’ulteriore forma di cultura.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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