Non ci piacciono le classifiche, ma se dovessimo scegliere un hotel che abbina modernità, stile, serenità e servizi, certamente il Manna resort, alle porte delle Dolomiti, tra la quiete dei paesaggi altoatesini, sarebbe ai primi posti. Sarà per la ricercatezza degli ambienti o l'eccellenza dell'ospitalità italiana, certamente il 5 stelle a Montagna (Bz) è più di un rifugio esclusivo in cui si ritrovano in equilibrio design, benessere e gastronomia di alto livello. Il sapiente inserimento di elementi artistici e architettonici dell'Estremo Oriente in un contest essenziale che resta comunque italiano, crea spazi ideali per il riposo e per quella rigenerazione fisica e spirituale che molti ritengono essenziale.

Maria Luisa Manna
Il tutto con l'aggiunta del piacere assoluto di una cucina ricercata che valorizza al massimo la fondamentale offerta di vini che ha al centro la produzione della Cantina Franz Haas, di cui è una sorta di emanazione fortemente voluta dalla famiglia Hass, e in particolare il sogno inseguito per anni da Luisa Manna, l'ispiratrice e artefice del progetto.
L'architettura dell'hotel abbraccia la natura
La posizione, poco sopra i 500 metri di altitudine, ne fa una location strategica per chi cerca il relax ed ama la montagna senza essere un alpinista o uno sciatore. Porta di accesso alle Dolomiti e al tempo stesso a un passo dalla bassa tesina dove si intrecciano l'enoturismo o i percorsi ciclabili, garantisce di muoversi fra i luoghi più ricercati del Trentino e dell'Alto Adige. Lo staff organizza escursioni personalizzate, che vanno dalle passeggiate nei vigneti alle avventure in montagna. In inverno, gli ospiti possono usufruire di transfer per le migliori piste da sci della regione, mentre in estate vengono proposte attività come rafting, arrampicata e tour in bicicletta.

L‘area privè dell‘Orangerie ristorante
Ma a ben guardare è l'edificio e la scelta strategica del luogo (a un passo dai boschi) che fanno del Manna resort un esempio da manuale di architettura capace di fondersi col paesaggio circostante, senza rinunciare a una sua identità, che è poi quella di garantire benessere fisico e spirituale. Costruito sul sito di una vecchia segheria, l'hotel è un esempio di architettura contemporanea che, col sapiente uso di legno, rame e vetro sembra appartenere alla montagna stessa, a cui ci si sente collegati, non solo idealmente, visto che anche i tetti ricoperti di erba, segnalano in ogni momento lo scorrere delle stagioni e il cambio dei diversi colori.
Gli interni riflettono la filosofia del resort: minimalismo elegante con un tocco di calore. Ogni ambiente è un invito al relax, con dettagli che raccontano storie di culture lontane. Questo mix di tradizione e modernità crea un'atmosfera accogliente, ideale per chi cerca un rifugio intimo e raffinato che vale per ogni periodo dell'anno: qui ci si viene per restare in pace e non conta in che mese si è, basta scendere dall'auto e sentirsi trasportati in un luogo che sa di natura e serenità.
Camere e chalet: un viaggio attraverso il mondo
Per immaginare la pace che si può trovare basta considerare che ci sono solo 19 unità abitative, tra suite e chalet, ognuna arredata con stili diversi capaci di garantire un'esperienza esclusiva e personalizzata. Le camere sono 15 microcosmi, con 15 diverse personalità.
Manna resort - suite Giappone
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Manna resort - suite Alto Adige
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Manna resort - suite Russia
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Manna resort - suite Arabia
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Manna resort - suite Giappone
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Ogni Junior Suite si apre su una terrazza privata, affacciata sul parco della biopiscina (vedi la foto di anteprima del titolo) e a sfioro sul mare d'ossigeno dell'ampia valle - tre di queste dotate anche di sauna privata. A partire da 36 metri quadrati di ricercata bellezza offrono un giro del mondo in 15 quadri: Giappone, Francia, Arabia, Russia, Stati Uniti, Inghilterra, Tailandia, Africa, Svezia… Ogni camera è un mondo a sé, progettata per raccontare la cultura di un paese diverso.
Tra le opzioni più affascinanti, e richieste, ci sono poi quattro appartamenti indipendenti, immersi nella natura speciale di queste dolci quote, in cui specie alpine e mediterranee convivono armoniosamente. Tutti con sauna privata, vasca da bagno e caminetto; due si affacciano sulla biopiscina con spazi riservati a uso esclusivo.

Manna resort - chalet
Ogni camera è dotata di comfort moderni: letti king-size, bagni spaziosi con docce a pioggia e vasche free-standing, sistemi di illuminazione personalizzabili e terrazze private con vista sulle Dolomiti. Gli chalet offrono un livello di privacy ancora maggiore, con giardini privati e, in alcuni casi, vasche idromassaggio all'aperto.
Un'oasi di benessere: spa e relax
Parlando di relax e benessere non può ovviamente mancare l'area benessere che per dimensione e servizi non sembra certo progettata solo per 18 camere. Spazio e riservatezza sono assolutamente garantiti: la spa, e non poteva essere diversamente vista la passione della patron Lusia per l'Asia, si ispira ai principi del benessere orientale, con una gamma di trattamenti che va dai massaggi tradizionali thailandesi ai rituali di bellezza giapponesi.
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Manna resort - Spa - sauna
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Manna resort - spa - area relax
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Manna resort - veduta parziale della piscina
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Ma ovviamente non mancano le aree comuni che vanno da due saune (una finlandese e una bio-sauna) e un bagno turco a un bagno mediterraneo, ideale per purificare la pelle. Ci sono poi un'ampia piscina interna ed esterna, riscaldata e affacciata sul panorama montano e una zona relax con lettini ergonomici e vista sulle Dolomiti. Per gli ospiti più attivi, il resort offre anche una palestra completamente attrezzata e un programma di attività che include yoga, pilates e sessioni di meditazione guidata.
Gastronomia: un viaggio tra i sapori del mondo
Il Manna Resort non è peraltro un semplice hotel di lusso, o un luogo di benessere. Non si può comprendere il resort se non lo si lega alla cantina Franz Haas, al ristorante Orangerie e all'annesso fine dining Luisa gourmet. Ciò che tiene insieme tutte queste attività è l'attenzione a fare le cose per bene e a fare stare bene chi ne può usufruire: ciò vale per gli ospiti, per i vigneti o per i sapori della cucina. Tenere insieme ospitalità, vino e ristorazione è da sempre il progetto di Luisa Manna che gestisce insieme ai figli Franz VIII e Sofia (che si occupa in particolare della ristorazione) e al general manager Andi Punter.
La ristorazione della Manna resort, aperta al pubblico, è un'occasione per abbinare un'alta cucina ai grandissimi vini della cantina Franz Haas, in ambienti che rappresentano anche plasticamente il gusto per la fusione fra cose belle e buone, offrendo uno stile piacevolissimo e coinvolgente.

Andrea Susto
Il capitolo gastronomico è stato affidato al talento dello chef consulente Andrea Susto, che ha porta al Manna Resort un bagaglio di esperienze internazionali e una stella Michelin conquistata al Ristorante Opera Bombana di Pechino. La cucina di Susto è un viaggio attraverso i sapori del Mediterraneo, con incursioni nei profumi e nelle tecniche dell'Asia. Come resident chef troviamo Andreas Pernter con la sua brigata.
Si tratta di un ampio ambiente minimal, ma ricco di dettagli sorprendenti, che prosegue all'esterno sulla grande terrazza slanciata verso la valle. Una sala separata può ospitare fino a 24 commensali allo stesso magnifico tavolo ovale illuminato dall'incredibile Danza dell'alfabeto di Schweizer
I due ristoranti del resort, L'Orangerie e Luisa Gourmet, offrono menu che valorizzano ingredienti locali di altissima qualità, combinandoli con sapori globali. Più in particolare all'Orangerie c'è una delle più interessanti proposte di cucina thailandese in Italia, ben armonizzata con proposte della tradizione locale o ben riusciti mix. Una sorta di fusion che si ritrovano nel caloroso arredo che mette allegria e sembra invitare alla convivialità.
Nel gourmet si entra invece in una dimensione più classica, giocata sui colori dell'oro e materie preziose utilizzate per tavoli, sedie e mise en place. Anche il servizio, di alto livello, segue lo stile un po' più formale rispetto all'Orangerie, ma senza rinunciare all'idea di calore benessere di tutta la struttura. Un luogo ideale per farsi tentare dalle tante etichette proposte di Franz Haas o delle migliori cantine altoatesine, italiane ed internazionali. La carta dei vini, curata con estrema attenzione, include oltre 400 etichette.
Manna resort - Luisa Gourmet
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Manna resort - Luisa gourmet - saluto della cucina
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Manna resort - Luisa gourmet
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Manna resort - Luisa gourmet
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Manna resort - Luisa gourmet
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Manna resort - Luisa gourmet
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Manna resort - Ristorante Luisa - dessert
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Manna resort - Luisa Gourmet
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Tra le proposte da tempo in carta , spiccano piatti come:
- Insalata di papaya verde con gamberi, coriandolo e arachidi
- Spaghetti Felicetti Matt con salsa 'Nduja leggermente piccante e ragù di costine
- Panna cotta al basilico con sorbetto alla fragola
Una citazione a parte va fatta anche per i servizi di bar e prima colazione, assolutamente di primordine e con una vastissima scelta grazie ad una cucina che lavora in tempo reale per soddisfare anche le diverse esigenze di un numero ristretto di ospiti. Un'ulteriore conferma di cosa signfica cullare sul serio in un resort a 5 stelle... cosa non sempre così scontata.
Il ristorante da Silvio: una gemma legata al territorio
La proprietà del Manna Resort è anche responsabile del rilancio dello storico Ristorante Da Silvio, a San Michele all'Adige. Questo locale iconico è un vero e proprio museo gastronomico, dove arte e cucina si incontrano in un ambiente suggestivo. Qui, la tradizione trentina viene celebrata attraverso piatti autentici, reinterpretati con un tocco moderno per esaltare le materie prime locali. Per molti ospiti dell'hotel sonoorganizzate apposite degustazioni.
Un luogo che rimane nel cuore
Il Manna Resort, come appare chiaro, non è un semplice hotel: è un'esperienza totale, un luogo dove ogni dettaglio - dall'architettura alla cucina, dai trattamenti benessere alle attività all'aria aperta - è pensato per regalare momenti indimenticabili. Che si tratti di una fuga romantica, di una vacanza rilassante o di un'occasione speciale, questo rifugio nel cuore dell'Alto Adige offre tutto ciò che si può desiderare.
Il Manna e il legame con Franz Haas, la cantina che ha fatto scoprire il Pinot nero altoatesino
Il Manna Resort è non casualmente a poca distanza dalla cantina Franz Haas, un nome che da oltre un secolo è sinonimo di eccellenza enologica. Fondata nel 1880, questa azienda familiare ha ormai raggiunto otto generazioni, ciascuna delle quali ha contribuito a consolidare la reputazione della cantina, con un'attenzione particolare al Pinot Nero, vitigno che ha trovato in queste terre la sua massima espressione.

Franz Haas - vigneti
La produzione della cantina Franz Haas è ampia e variegata, ma il Pinot Nero rimane il fiore all'occhiello. Le viti sono coltivate su terreni eterogenei, a diverse altitudini, garantendo una complessità aromatica e una struttura uniche. Il risultato è un vino elegante, con tannini morbidi e una freschezza che lo rende piacevole e longevo. Accanto al Pinot Nero, la cantina produce altri vini di grande qualità, come il Pinot Bianco, il Pinot Grigio e il Gewürztraminer, che riflettono la ricchezza del terroir altoatesino e l'attenzione meticolosa in ogni fase della produzione.
Le origini e la tradizione familiare
La storia della cantina Franz Haas inizia nel 1880, quando la famiglia Haas avviò la produzione vinicola nelle terre di Montagna. Da allora, la tradizione è stata tramandata di padre in figlio, mantenendo viva la passione per la viticoltura e l'attenzione alla qualità. Ogni primogenito maschio della famiglia ha portato il nome Franz, creando una linea di continuità che ha visto susseguirsi otto generazioni, ciascuna identificata con un numero romano per distinguerle.

Franz Haas - cantuina degustazione
Franz Haas VII: il pioniere del Pinot Nero altoatesino
Tra le figure più emblematiche della cantina spicca Franz Haas VII, nato nel 1953. Inizialmente orientato verso una carriera in criminologia, Franz cambiò rotta a seguito di una malattia del padre, decidendo di dedicarsi all'enologia. Dopo gli studi in Germania, tornò in Alto Adige negli anni '80, un periodo di grande fermento per il vino italiano. Fu allora che Franz Haas VII intuì le potenzialità del Pinot Nero in questa regione, un vitigno noto per la sua complessità e difficoltà di coltivazione.

Franz Haas VII
La sua dedizione al Pinot Nero fu totale: in oltre trent'anni di attività, vinificò ben 592 versioni diverse di questo vino, sperimentando con cloni, tecniche di coltivazione e metodi di affinamento. Un momento cruciale nella sua carriera fu l'assaggio di una bottiglia di La Tâche 1953 del Domaine de la Romanée-Conti, che lo ispirò profondamente e lo spinse a perseguire l'eccellenza nel Pinot Nero altoatesino.

Franz Haas- alcune etichette
Al fianco di Franz Haas VII, un ruolo fondamentale è stato svolto dalla moglie, Maria Luisa Manna. Originaria di una famiglia di ristoratori campani, Maria Luisa portò in azienda il suo senso dell'ospitalità e del bello. Fu lei a creare la rete commerciale della cantina e ad aprire le porte dell'azienda ai visitatori, anticipando il concetto di enoturismo. La sua amicizia con l'artista trentino Riccardo Schweizer portò alla creazione delle iconiche etichette dei vini Franz Haas, opere d'arte che riflettono l'anima e la filosofia della cantina.
Il lutto e l'eredità di Franz Haas VII
Il 13 febbraio 2022, il mondo dell'enologia ha pianto però la scomparsa di Franz Haas VII, definito da molti il "padre del Pinot Nero dell'Alto Adige". La sua morte ha lasciato un vuoto nel panorama vinicolo italiano, ma la sua eredità continua attraverso la famiglia e il team della cantina, che proseguono nel solco tracciato da Franz, con la stessa passione e dedizione. E fra le garanzie c'è la presenza del figlio Franz Hass VIII che garantisce la continuità della tradizione famigliare e che, grazie ad un team affiatato e all'enologo Stefano Tiefenthaler, si occupa al momento prevalentemente dell'area commerciale assieme ad Andi Punter, da tempo una delle colonne della cantina.
Vicolo Klamm 3 Doladizza 39040 Montagna (Bz)