L'Hotel La Gemma di Firenze ha sede in un elegante edificio del 19° secolo, Palazzo Paoletti, progettato dall'architetto Tito Bellini ed edificato alla fine del 1800, quando inizialmente fu sede della gilda degli Albergatori. La posizione è centralissima e le distanze per arrivare nei luoghi più noti, a partire da Piazza del Duomo e Ponte Vecchio, sono minime e percorribili con una breve, salutare passeggiata. L'albergo, cinque stelle, è stato creato dalla famiglia Cecchi ed è diretto da Laura Stopani, brillante general manager con una visione dell'accoglienza che abbraccia l'amore per i dettagli e la passione per l'alta cucina.
Caratteristiche e servizi dell'Hotel La Gemma di Firenze
Con le sue 39 stanze, 23 camere e 16 suite, tutte ricche di finiture di grande pregio, letti con testiere di velluto e ampi bagni rivestiti in marmo, questo albergo ha la dimensione ideale, perché riesce allo stesso tempo a mantenere una sua atmosfera intima e ad avere gli spazi necessari per godersi riposo e relax. Molto belle le suite, attrezzate di piano cottura e di uno spazio per la preparazione di cocktail.
Una delle stanze dell'Hotel La Gemma di Firenze
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La zona notte di una stanza dell'Hotel La Gemma di Firenze
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Scorcio sul bagno di una stanza dell'Hotel La Gemma di Firenze
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Una delle stanze dell'Hotel La Gemma di Firenze
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Gli interni, di classica raffinatezza, sono integrati da elementi di design contemporaneo: i toni dei colori si rifanno al duomo di Firenze, con un'ampia presenza di verde, rosa e avorio. Un luogo dal fascino notevole, dove non mancano una curatissima e piccola spa in cui un tempo si trovavano le cantine del palazzo e, al primo piano, una lounge dove sorseggiare un drink in tranquillità o uno spuntino. E poi un ristorante che vale la pena raccontare.
Il ristorante Luca's, Paulo Airaudo e i resident chef
Il menu di Luca's, elegante fine dining con cucina a vista, è infatti firmato da un nome importante a livello internazionale: si tratta di Paulo Airaudo, argentino di genitori piemontesi, il quale oltre alle due stelle Michelin nel suo Amelia a San Sebastian nei Paesi Baschi, ne ha altre due da Noi a Hong Kong e un'altra da Aleia a Barcellona. Ha ancora più di una decina di locali tra Stati Uniti e Argentina.

Luca's: lo chef Paulo Ariaudo
Da qui uno stile in cui si ritrovano la Spagna basca, l'Italia e qualche reminiscenza orientale. A rappresentarlo degnamente nel quotidiano a Firenze ci sono due professionisti, entrambi classe 1989, come Olivia Cappelletti e Tommaso Querini.

Luca's: Tommaso Querini e Olivia Cappelletti
Già accanto a lui in passato, in Svizzera, i due si sono ritrovati qui da Luca's, Querini dopo il corso al Cordon Bleu e poi a La Leggenda dei Frati e Olivia Cappelletti alla Bottega del Buon Caffè e alla Menagère.
Il menu e i piatti del ristorante Luca's
La regia di Airaudo e la mano dei due resident danno vita a un menu di grande piacevolezza, in cui si apprezza quella grande tecnica che non è mai fine a sé stessa ma diventa funzionale al gusto, con piatti immediati e comprensibili ma ben lontani dall'essere scontati. Ci sono quindi creatività ed estro, seducenti contaminazioni orientali e una fine precisione nelle realizzazioni, a partire dalla curatissima sequenza di amuse bouche. Si può mangiare alla carta, conviene però scegliere tra uno dei due menu degustazione, proposti rispettivamente a 130 e 185 euro per quattro (La Gemma) oppure otto portate (Smeraldo). L'inizio, l'ottimo sgombro con rapa, acqua di pomodoro e ume kosho, conferma l'estrema finezza nelle esecuzioni.
Luca's: sgombro con rapa, acqua di pomodoro e ume kosho
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Luca's: gamberi rossi, barbabietola, panna acida e aneto
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Luca's: pasta dei bottoni ripieni di patate e taleggio con salsa al vin Jaune e gamberi viola di San Remo
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Luca's: rana pescatrice con beurre blanc e asparagi bianchi
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Luca's: flan di formaggio di capra con caramello ai cachi
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Luca's: sgombro con rapa, acqua di pomodoro e ume kosho
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Si prosegue con i gamberi rossi, barbabietola, panna acida e aneto: materia prima eccellente con la bella sferzata della crème fraîche con olio all'aneto a creare un'armonia gustativa notevole. È perfetta, per consistenza e spessore la pasta dei bottoni ripieni di patate e taleggio con salsa al vin Jaune e gamberi viola di San Remo, altro piatto di estrema gola. Stessa sensazione per i cappelletti di piccione, con un ripieno dal gusto più intenso, quello delle coscette del volatile stracotte, e una profumata salsa al burro. Succulenta e gustosa la rana pescatrice che subisce una leggera frollatura, viene cotta a bassa temperatura e terminata in padella e servita con beurre blanc e asparagi bianchi. Si conclude in mitigata dolcezza con il flan di formaggio di capra con caramello ai cachi, piccolo capolavoro di bontà e infine un'apple pie a regola d'arte. Una nota di plauso va anche al servizio, orchestrato dal restaurant manager Vito Angelilli e a una carta dei vini non vastissima ma assortita con competenza.
Via dei Cavalieri 2C 50123 Firenze (Fi)