Una cucina schietta, diretta, senza fronzoli. Una cucina vera, per certi versi domestica e dai sapori familiari, presentata bene e nel rispetto di quei canoni non scritti che oggi caratterizzano una bella osteria contemporanea. Siamo a poco meno di venti minuti di distanza da Terni, in Val Nerina (dal fiume Nera, affluente poi del Tevere, che scorre qui vicino) in un piccolo e antico borgo in cui quasi come una gemma preziosa è incastonato un localino davvero interessante. Si chiama Osteria dello Sportello, indirizzo insignito della Chiocciola Slow Food: riconoscimento che premia le migliori osterie a livello nazionale. Un ristorante ricavato all’interno di un antico palazzo nobiliare sapientemente ristrutturato, capace di unire fascino storico e accoglienza contemporanea.

Osteria dello Sportello, Chiocciola Slow Food - foto di Marco Aquilani | Officina Visiva
Osteria dello Sportello, Chiocciola Slow Food umbra
Varcare la soglia dell’Osteria è un’esperienza che inizia subito: una scalinata conduce al piano superiore, poi si snodano tante salette distribuite su più piani, ricavate dalle stanze dell’edificio nobiliare che fu. L’effetto è quello di un borgo in miniatura, un itinerario tra ambienti antichi e tavoli in legno, mise en place essenziale, vibes domestiche e calde, quasi famigliari. La cucina dell’Osteria dello Sportello si presenta come un perfetto equilibrio tra attenzione, gusto e semplicità.

Una delle sale del ristorante - Foto di Marco Aquilani | Officina Visiva
Una cucina che non ricerca ghirigori, non punta al fuoco d’artificio: al contrario, valorizza le materie prime del territorio: carni alla brace, legumi locali, salumi e formaggi tipici della Valnerina, e lo fa con misura e coerenza. A guidare la proposta gastronomica, da poco più di due mesi, lo chef Enzo Cerroni.

Lo chef Enzo Cerroni - Foto di Marco Aquilani | Officina Visiva
Cosa si mangia all'Osteria dello Sportello
All’Osteria dello Sportello, infatti, si trova esattamente ciò che ci si aspetta. Una cucina essenziale, concreta e gustosa, pochi ingredienti e valorizzati al massimo. Una proposta priva di inutili orpelli incoerenti con il posto e con lo stile di Cerroni. Qualcosa da mettere a punto c’è, e ci mancherebbe altro, ma la rotta intrapresa promette di portare lontano. Circondati dalle mura storiche dell’antico palazzo nobiliare si può scegliere da una carta che offre una selezione di 8 antipasti (tra cucinati e freddi), 4 primi, 7 secondi e ben 6 dessert. I presidi Slow Food utilizzati: dalla Cipolla di Cannara alla fagiolina del Trasimeno e il pecorino di fossa.
Immancabile il tagliere di salumi e formaggi, ma tra gli antipasti sorprende una deliziosa, quasi setosa al palato, lingua di manzo con giardiniera prodotta internamente e una zuppa di cicerchie (legume locale, simile alla lenticchia) con castagne al vin brule. Buona, avvolgente, più comfort, la vellutata di zucca, robiola e pane al timo.
Zuppa di cicerchia e castagne - Foto di Marco Aquilani | Officina Visiva
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Vellutata di zucca - Foto di Marco Aquilani | Officina Visiva
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Maiale in porchetta e il suo fegato - Foto di Marco Aquilani | Officina Visiva
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Lingua di manzo e giardiniera - Foto di Marco Aquilani | Officina Visiva
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Si continua sulla stessa lunghezza d’onda con il primo: una tagliatella liscia con condimento di quinto quarto: avvolgente, rotondo, pieno, certamente per gli amanti del genere. Da correggere l’utilizzo della scorza di limone, un po’ troppo invadente e sconnessa rispetto al gusto generale del piatto. Si respira poi l’aria umbra con i secondi: una rivisitazione di faraona alla leccarda con paté di fegato e un filetto di maiale in porchetta e il suo fegatello. Entrambi dalle belle cotture (prima in sottovuoto, poi sulla brace) e ghiotti, come ghiotta è stata in generale tutta la cena. Dessert anche scenografici, realizzati da una pasticcera: una pasta choux con crema di castagne, marron glacé e gelato al caffè, poi un cremoso alla zucca caramellata, “marshmallow” a forma di fungo e mousse di cioccolato fondente.

Dessert alla zucca e cioccolato - foto di Marco Aquilani | Officina Visiva
L’Osteria dello Sportello è uno di quei locali che non perdono fascino col tempo, anzi mentre tutto il mondo fuori corre a ritmi spesso vertiginosi, qui dentro tutto rallenta e si fa placido. Un indirizzo perfetto per chi cerca una cena (o un pranzo) che non sia solo “mangiare bene”, ma anche “stare bene”, all'insegna della qualità, del territorio e del quieto mangiare.
Via dello Sportello 05031 Arrone (Terni)
Mar - Sab: 19.00/00.00 - Dom: 12-00/00-00