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Carnevali italiani: tradizioni, maschere e battaglie d’arance! Scopri i più spettacolari

Il Carnevale italiano è una delle tradizioni più antiche e colorate. Dal quello Venezia alle storiche battaglie delle arance di Ivrea, scopri i carnevali più famosi, originali e ricchi di storia che animano le città italiane

 
12 gennaio 2025 | 17:30

Carnevali italiani: tradizioni, maschere e battaglie d’arance! Scopri i più spettacolari

Il Carnevale italiano è una delle tradizioni più antiche e colorate. Dal quello Venezia alle storiche battaglie delle arance di Ivrea, scopri i carnevali più famosi, originali e ricchi di storia che animano le città italiane

12 gennaio 2025 | 17:30
 

Dopo Natale, cosa c’era per rallegrarci di nuovo, quando eravamo bambini? Il Carnevale. Il freddo, anche fosse la neve e gli alberi spogli non ci fermavano: quando arrivava il Carnevale era sempre una festa. Ci bastava vestirci in maschera per scacciare ogni preoccupazione, abbuffarci di dolci fritti, frutta secca e zuppe saporite. E questo sappiate che non è solo parte della vostra storia, ma della storia di tutta l’Italia.

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Viaggio in Italia attraverso i Carnevali più belli

Il Carnevale nel nostro Paese ha origini antichissime. Con il cristianesimo, il Carnevale venne assimilato alla tradizione religiosa, diventando il periodo di festeggiamenti che precede la Quaresima. Ma questa festa (un po’ come il Natale stesso) veniva celebrata molto prima della nascita di Cristo. Affonda le sue radici nei riti propiziatori pagani, che festeggiavano la fine dell'inverno e il ritorno della primavera. Per alcuni Carnevali della nostra penisola, le prime testimonianze risalgono all’epoca romana, con i Saturnalia e i Lupercalia, feste caratterizzate da danze, maschere e inversioni dei ruoli sociali, che offrivano un momento di libertà e trasgressione. Ma in alcune Regioni, il Carnevale era figlio di rituali e celebrazioni ancora più antiche, perse ormai nel tempo.

Il termine "Carnevale" deriva dal latino "carnem levare", ovvero "eliminare la carne", in riferimento al digiuno quaresimale. Durante il Medioevo e il Rinascimento, le celebrazioni carnevalesche che erano state tramandate dalle tradizioni popolari antiche, si arricchirono di sfilate, giochi e spettacoli teatrali, consolidando il Carnevale come momento di gioia collettiva e identità culturale. Oggi, ogni Regione italiana porta avanti le proprie tradizioni, offrendo un caleidoscopio di colori, suoni e sapori, tipici della comunità che vive questa festa. Ecco alcuni dei Carnevali italiani che vi consigliamo di vivere almeno una volta.

Carnevale di Venezia

Uno dei Carnevali più famosi al mondo, quello di Venezia, vanta una storia che risale al 1094. Un secolo e mezzo più tardi riceverà l’attestazione ufficiale di festa pubblica da parte del Senato della Repubblica (veneziana, si intende). Nel 1296, infatti, venne ufficialmente istituito dalla Serenissima il Carnevale, per offrire alla popolazione un periodo di festa e divertimento.

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Il celebre Carnevale di Venezia

Questo evento si distingue per l'eleganza senza tempo delle sue maschere e dei suoi costumi, che trasformano la città in un teatro a cielo aperto. Il Carnevale di Venezia si apre solitamente con il suggestivo "Volo dell’Angelo", un’antica tradizione che vede una figura mascherata calarsi dal Campanile di San Marco per salutare la folla. Le maschere, come la Bauta, Pantalone o la Moretta, rappresentano la quintessenza della cultura veneziana, simbolo di anonimato e libertà. Durante il periodo carnevalesco, i palazzi storici ospitano balli in maschera e cene di gala, tra cui il celebre "Ballo del Doge". L’atmosfera è resa ancora più magica dai canali illuminati e dalle performance artistiche che animano le calli e i campielli. Il momento in cui Venezia toglie la maschera e si trasforma da città a opera d’arte.

Carnevale di Ivrea

Si tratta del Carnevale più “storico” italiano, senza litigare con i nobili veneziani. Questo perché è il Carnevale con più personaggi che si ricollegano alla storia d’Italia, oltre a svariati documenti storici che ne attestano la frequenza nei secoli. Quando si parla dell’antichità di un Carnevale italiano, è un attimo far partire un dissidio. Ed è meglio non prendersela con gli eporediesi, perché la caratteristica più originale del Carnevale di Ivrea è la sua Battaglia delle arance.

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La battaglia delle arance al Carnevale di Ivrea

Le origini di questo evento risalgono al Medioevo e si intrecciano con la leggenda di Violetta, una giovane che si ribellò al despota locale. Il Marchese di Monferrato, al tempo, tiranneggiava indisturbato, affamando la città e compiendo altre barbarie, tra queste anche la pretesa di adempiere allo ius primae noctis. La ribellione di questa figlia di un mugnaio diede il coraggio che serviva al popolo per scontrarsi col barone. Così nacque una rivolta. Perché si usino oggi giorno le arance, però, fa discutere ancora gli studiosi. Le origini di questa tradizione risalgono verosimilmente al XIX secolo, quando ci furono le prime testimonianze di schermaglie tra le carrozze e la gente sui balconi, a ridosso delle principali vie storiche di Ivrea. La leggenda di Violetta aveva smosso gli animi degli eporediesi, che fino ad allora avevano continuato a disprezzare la nobiltà, gettandogli contro però fagioli o lupini, quando li vedevano passare. Il passaggio alla frutta è forse da attribuire al concetto “aristocratico”: un’arancia a Ivrea, a quei tempi, era qualcosa di prezioso.

La festa inizia ufficialmente il giorno di Santo Stefano, ma il clou si raggiunge nei tre giorni precedenti il Martedì Grasso. Tra le tradizioni spicca la nomina della Mugnaia, simbolo della ribellione, che sfila in un corteo storico accompagnata dai tamburini e dalle bandiere. Se sopravviverete alla Battaglia delle arance, avrete una storia anche voi da tramandare.

Carnevale di Viareggio

Nato nel 1873, questo evento ha trasformato il lungomare della città toscana in un palcoscenico dove sfilano enormi carri di cartapesta, spesso dedicati a temi politici, sociali e culturali. Ogni carro è il frutto di mesi di lavoro da parte di artigiani locali, che utilizzano tecniche tramandate di generazione in generazione. «Tutte le notizie del mondo finiscono a Viareggio», celebrano in Toscana. Questo perché per la carta pesta occorrono tonnellate di fogli di carta di giornale, impastati con la colla più semplice e naturale: acqua e farina. Creta, calchi in gesso e fantasia sono alla base di questo monumentale sogno di cartone, che eredita anche una grande filosofia del recupero e del riciclaggio, attraverso una tecnica manuale unica.

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Gli scenografici carri del Carnevale di Viareggio

Il Carnevale di Viareggio si svolge generalmente tra febbraio e marzo, con sfilate che attirano migliaia di visitatori. I carri, illuminati da luci colorate e figure danzanti ai lati, sono animati da musiche “ufficiali”: si tiene infatti un vero concorso per abbinare al Carnevale una canzone che ne rispecchi lo spirito dell’anno. Ovviamente, così come si tiene un concorso per trovare la musica del festival, allo stesso modo esiste il concorso per eleggere il carro dell’anno: ogni edizione del Carnevale di Viareggio termina con la proclamazione dei vincitori, che entreranno a far parte dell’ambito Albo d’Oro. Al termine delle sfilate, la festa prosegue con eventi collaterali, come spettacoli teatrali, concerti e feste in maschera, che coinvolgono tutta la città.

Sartiglia di Oristano

Il Carnevale in Sardegna è un rito che si lega e si perde nei secoli, così antico che parrebbe essere l’eco di tradizioni nuragiche e fenicie, risalenti a mille anni prima della nascita di Cristo. Le varie tipologie di carnevali che si festeggiano lungo tutta l’Isola sono figlie di racconti e rituali, che nel tempo si sono adagiate in molteplici varianti, radicate nelle maschere, nei roghi propiziatori e non di meno nelle ricette tipiche di questo periodo, come le tzipulas cagliaritane, ciambelle con un pizzico di zafferano, scorza d'arancia e fil‘e ferru, tipica acquavite sarda, oppure i mustaccioli sardi, i mustazzolos, che si differenziano dagli altri biscotti per la tecnica di lievitazione, che una volta durava ben due settimane. La Sartiglia di Oristano, in Sardegna, però non ha nulla a che vedere con gli altri Carnevali, con ricette, dolcetti e carri allegorici.

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La Sartiglia è l’unico Carnevale italiano incentrato sull’arte equestre

La Sartiglia è l’unico Carnevale italiano incentrato sull’arte equestre. Risalente al Medioevo, questa giostra equestre è un rito propiziatorio legato alla fertilità della terra e alla protezione delle comunità. I cavalieri, mascherati e vestiti con costumi tradizionali, competono nella Corsa alla Stella, cercando di infilzare una stella sospesa con una spada o un’asta.

Il Carnevale di Oristano si celebra solitamente l’ultima domenica e il martedì di Carnevale, con una serie di cortei e cerimonie che coinvolgono l’intera città. La Sartiglia è un evento ricco di simbolismo, dove sacro e profano si incontrano, sopra la sella di un cavallo.

Carnevale di Acireale

Considerato uno dei Carnevali più belli della Sicilia, quello di Acireale si distingue per i suoi carri allegorico-grotteschi e i carri infiorati, veri capolavori di artigianato che sfilano tra le strade del centro storico barocco. Questa tradizione risale al XVI secolo, quando le prime manifestazioni carnevalesche consistevano in improvvisazioni teatrali e scherzi.

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Un carro del Carnevale di Acireale

Oggi, il Carnevale di Acireale è un evento che dura settimane, con spettacoli, sfilate e concerti che coinvolgono tutta la città. I carri infiorati, realizzati con fiori freschi e meccanismi animati, rappresentano una delle attrazioni principali, diffondendo profumi e colori unici.

Carnevale di Offida

Il Carnevale di Offida, incastonato nel cuore delle Marche, è uno degli eventi più autentici e suggestivi del territorio italiano. Con radici che affondano nel XV secolo, questo Carnevale si distingue per il suo carattere comunitario e la presenza di riti unici, come la sfilata del Bove Finto, il momento clou della celebrazione.

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Il Bove finto, simbolo del Carnevale di Offida

Il Bove Finto, una figura simbolica costruita con un telaio di legno e stoffa, viene "catturato" e trascinato per le vie del paese in una corsa collettiva, accompagnato da canti e grida. Questo rituale, che si svolge il Venerdì Grasso, simboleggia la tradizione rurale e il rapporto dell’uomo con la natura. La domenica e il Martedì Grasso, la città si anima con le processioni delle Congreghe, gruppi mascherati che invadono il centro storico con torce ardenti, finché la celebrazione culmina con il "Veglionissimo Mascherato" al Teatro Serpente Aureo, una festa in maschera che coinvolge tutta la comunità.

Carnevale di Foiano della Chiana

Nel cuore della Val di Chiana, in Toscana, il Carnevale di Foiano della Chiana vanta un primato di tutto rispetto: è l’unico Carnevale che vede sfilare all’interno di quattro Cantieri – Azzurri, Bombolo, Nottambuli e Rustici – che ogni anno si sfidano nella realizzazione di carri allegorici colossali.

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Uno dei carri del Carnevale di Foiano della Chiana

Anche in questo caso ci troviamo davanti a uno dei Carnevali più antichi d’Italia, con documenti che attestano la sua esistenza fin dal 1539. Solo di recente, però, ha iniziato a far parlare di sé nella lunga lista dei Carnevali storici italiani. Il merito va da attribuirsi alle sue sfilate. I carri, che sfidano arte e fisica insieme, sfilano per le vie del borgo insieme a un nutrito gruppo di maschere e ballerini, tutti col compito di portare in scena temi che spaziano dalla satira politica alla rappresentazione di sogni e miti. Ogni dettaglio è curato con passione, e la competizione culmina con la premiazione del miglior Cantiere, decretata da una giuria tecnica.

Il Carnevale di Foiano oltre a essere un momento di festa e di stravolgimento della noiosa quotidianità, coinvolge emotivamente l’intera comunità. Molti foianesi, infatti, attendono con fervore il momento del rito del Re Giocondo, un fantoccio simbolico che viene bruciato alla fine del Carnevale, rappresentando la purificazione e il passaggio verso la Quaresima. Per tutti i visitatori che vivono il Carnevale, è un buon momento per degustare i piatti tipici della cucina toscana, come i crogetti e i dolci fritti del periodo carnevalesco, in un’atmosfera conviviale tipica di questa terra.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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