Nell’Alta Brianza, a pochi passi dal lago di Alserio, si trova Ca’ Mia, ristorante che ha l’obiettivo di accogliere l’ospite come se fosse uno di famiglia, ma non di una qualunque: quella dello chef Simone Tanzi, la quale contribuisce attivamente alla sua gestione.
La famiglia Tanzi del ristorante Ca’ Mia
«Mio padre era direttore Ufficio recapiti di Erba (Co) e ha deciso di lasciare tutto per rilevare un ristorante/pizzeria e aprire Ca’ Mia insieme a me, mio fratello Alessandro che si occupa della creazione della carta dei vini insieme a Gianluca Redaelli e mia madre Mariangela che fa da supporto in cucina - ci racconta Simone - Il progetto nasce ufficialmente nel 2020, ma la pandemia non ci ha permesso di entrare in pieno regime fino a giugno 2021».
Chef Tanzi e la cucina di lago a Ca’ Mia
Simone Tanzi è uno chef giovane ma non di primo pelo, con un’importante carriera alle spalle costruita nelle cucine del tristellato francese Georges Blanc, di Antonia Klugmann e Davide Caranchini. Al ristorante Ca’ Mia propone una cucina dal gusto preciso, con piatti preparati con tecniche creative, raffinate e minuziose, con il fine ultimo di valorizzare il pesce di lago.
Lo chef Simone Tanzi e il fratello Alessandro del ristorante Ca’ Mia
«Qui nei dintorni ci sono tanti laghi, ma nessuno cucina il pesce di lago. - afferma chef Tanzi - È più facile andare in un ristorante e trovare delle cozze che una trota o un salmerino. Inoltre, le persone sono abituate a comprare le trote al supermercato che il più delle volte non sanno di molto o sanno di fango, portandole a snobbare i pesci di lago; ecco, io voglio farle ricredere».
Il menu di Ca’ Mia
C’è dunque un grande impegno nello studio delle materie prime, con un focus particolare sul territorio che circonda Alserio, la zona comasca tutta e con qualche commistione dalla Francia e dall’Asia. «Nella cucina di Ca’ Mia c’è molta contaminazione francese sulle salse, sui metodi di cottura del pesce o dei volatili, - afferma Tanzi - un forte utilizzo delle erbe spontanee e l’attenzione verso le fermentazioni e il koji».
Uno dei Classici del ristorante Ca’ Mia: la linguina al furikake di lago
1/4
Pesce di lago, beurre blanc, verdura di stagione del ristorante Ca’ Mia
2/4
Pate en croute del ristorante Ca’ Mia
3/4
Torta di rose, pino e zabaione del ristorante Ca’ Mia
4/4
Previous
Next
Per quanto riguarda la costruzione delle proposte, Simone ci racconta di un menu che cambia ogni stagione e ogni piatto parte dal vegetale. il Vegetariano dedicato alle verdure e ai vegetali, il Tradizione dove spiccano piatti comaschi in chiave contemporanea, i Classici del ristorante Ca’ Mia come la linguina al furikake di lago e il pesce di lago, beurre blanc e verdure di stagione e i due menù a mano libera dello chef da 7 o da 9 portate.
Cosa si beve da Ca’ Mia
Non si può non parlare del Ca’ Mia senza includere la sua carta dei vini fresca, accessibile e formata da etichette per lo più di piccoli produttori. Gianluca Redaelli, maître e sommelier, lavora in stretta collaborazione con lo chef, condividendo la filosofia che ciò che si beve deve essere perfettamente in sintonia con ciò che si mangia.
«Il vino deve suscitare emozioni, deve colpire in modo diretto e senza compromessi - afferma Gianluca - Deve far percepire ogni sfumatura e caratteristica organolettica in modo chiaro e definito, nonché trasmettere delle emozioni e piacevolezza, la qualità più importante».
Via Cascinette, 1 22040 Alserio (Co)