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Divin Porcello di Masera dove ogni piatto è una... Benedizione

Il Divin Porcello è un ristorante tipico in Val d’Ossola che unisce tradizione e innovazione gastronomica. Specializzato in salumi artigianali, offre un menu che esalta i sapori del territorio

di Matteo Scibilia
Responsabile scientifico
 
25 settembre 2024 | 08:30

Divin Porcello di Masera dove ogni piatto è una... Benedizione

Il Divin Porcello è un ristorante tipico in Val d’Ossola che unisce tradizione e innovazione gastronomica. Specializzato in salumi artigianali, offre un menu che esalta i sapori del territorio

di Matteo Scibilia
Responsabile scientifico
25 settembre 2024 | 08:30
 

Il Piemonte è terra di grandi storie, sociali, politiche e gastronomiche; un territorio di grande passione, dove il turismo cresce ogni anno. I suoi monti, le sue valli, i suoi fiumi, i suoi laghi sono una cartolina turistica capace di emozionare in ogni stagione, ricco di prodotti alimentari e di ricette in grado di stimolare la fantasia di molti cuochi; i vini, le carni, il tartufo, gli ortaggi e le verdure, oggi anche timidamente con la ripresa della produzione di olio extravergine di oliva. Anche il pesce ha il suo ruolo, sia pure in molte ricette presenti con le acciughe, su cui tante storie raccontano il legame con la via del sale tra Liguria e Piemonte.

Divin Porcello di Masera dove ogni piatto è una... Benedizione

Tanti i prodotti e le ricette famose del veneto. In foto la Bagna Cauda

Il Piemonte in tavola, dai peperoni alle acciughe

L'Alta Via del Sale è una spettacolare strada bianca ex-militare che collega le Alpi piemontesi e francesi al mare Ligure. Si snoda tra i 1800 e i 2100 metri di quota, lungo lo spartiacque alpino principale, presso il confine italo-francese, attraversando a mezzacosta valichi alpini, tornanti e passaggi arditi. Questa via veniva percorsa dagli acciugai liguri per portare le acciughe sotto sale in Piemonte. Il Piemonte vanta tra i suoi cibi tipici appunto le anciòe (o anciove).

Divin Porcello di Masera dove ogni piatto è una... Benedizione

Il Piemonte vanta tra i suoi cibi tipici appunto le anciòe (o anciove)

"Abitare il piemontese" è un vecchio detto. Pur non bagnato dal mare, il Piemonte vanta tra i suoi cibi tipici le anciòe (o anciove). L’importazione delle acciughe era un pretesto per commerciare il sale, evitando di pagarne gli elevati dazi. I mastelli pieni di sale erano ingegnosamente coperti da uno strato di acciughe per ingannare i gabellieri al momento del controllo, facendo credere loro che il contenuto fosse solo pesce. Qualcuno sostiene, forse, che furono complici anche i saraceni nelle loro invasioni, che abituarono la civiltà piemontese a questo prodotto.

Peperoni di Carmagnola, cipolle e aglio di grande qualità, fagioli famosi come quelli di Saluggia, il coniglio grigio, galline bionde, manzi di razza Fassona, sua maestà il tartufo bianco, i formaggi che competono con la vicina Valle d’Aosta con un’eccellenza ormai mondiale, il gorgonzola, in una continua disfida con le province lombarde. Bra è sede di una fiera del formaggio che attira migliaia di turisti. Il riso, prodotto in gran quantità e qualità nelle province di Vercelli e Novara, oggi si arricchisce anche con la coltivazione dello zafferano, come nel caso dell'azienda agricola Mofrinotti, che si sta affacciando sul mercato.

Un altro settore in cui il Piemonte primeggia è quello dei salumi: prosciutti, salami (tipico quello sotto grasso), lardo, e, sebbene non proprio un salume, la rara salsiccia di Bra, da mangiare cruda su un crostino di pane caldo. Alcune ricette storiche e tradizionali risvegliano antichi sapori ancestrali: il fritto misto piemontese, la bagna cauda, i peperoni arrosto con le acciughe, la finanziera, i ravioli del plin serviti nel tovagliolo, il bollito misto, il vitello tonnato, la carne cruda e molte altre ancora, il tutto accompagnato da un calice di Nebbiolo, di cui il Piemonte è il produttore assoluto.

Piemonte terra di vini

Il vitigno Nebbiolo è l’autoctono piemontese per antonomasia. Il suo nome potrebbe derivare da "nebbia" per la pruina che ricopre gli acini, oppure perché viene vendemmiato in ottobre avanzato, quando i vigneti sono avvolti dalle nebbie mattutine. Il Nebbiolo è sicuramente il vitigno a bacca nera più pregiato e difficile tra gli italiani.

L’eccellenza della produzione del Nebbiolo è concentrata nelle Langhe, più precisamente nelle zone del Barolo, e in Valtellina (Lombardia). Fuori da queste aree di elezione, le uve del Nebbiolo non hanno più quello spessore, quella forza e quella "nobiltà" che lo rendono unico al mondo. Il Nebbiolo è coltivato anche in Valle d’Aosta, dove è chiamato Picoutener (o Picotendro). In Valtellina, invece, il vitigno è denominato Chiavennasca. Moltissime leggende, congetture e luoghi comuni ruotano attorno al Nebbiolo, tra cui quella che vorrebbe che esso sia stato portato nelle Langhe dagli antichi Romani, o meglio nell’Albese, le terre del Barolo e del Barbaresco.

Piemonte, valli e sapori tipici

I monti che fanno da corona alla regione rappresentano uno dei richiami più ambiti. Tra le valli più note ricordiamo la Val d’Ossola, la Val Sesia, la Val Formazza, la Val Maira, famosa per le acciughe, e il comprensorio del Monte Rosa. Macugnaga, Rimella, Alagna Valsesia e Formazza sono zone in cui i villaggi Walser raccontano una storia millenaria, circondati dall'ombra protettrice del Monte Rosa. Qui si conservano alcuni degli antichi villaggi Walser.

Ristorante Divin Porcello in val d'Ossola

Oggi, però, vogliamo raccontare di una realtà particolare, storica in val d’Ossola, con camere in stile Walser. Il Divin Porcello è un locale tipico in cui la tradizione si sposa con l’innovazione. «Lavoriamo prodotti di stagione provenienti dalle nostre valli, utilizzando la nuova tecnologia dell’induzione per rendere le cotture più delicate ed esaltare la qualità degli alimenti».

Il menu, racconta Massimo Sartoretti, accontenta tutti i palati, dal goloso di carne al vegetariano, con portate che raccontano il territorio, seguendo le antiche ricette o la fantasia dello chef. È difficile stancarsi delle diverse proposte, ma ci si affeziona facilmente ai nostri piatti di sempre, come l’antipasto di salumi, prodotti artigianalmente (ben 11!), tra cui spiccano il crudo di Masera, il lardo alle erbe e la Mortadella Ossolana (presidio Slow Food).

Da Divin Porcello, ricette tipiche rivisitate

Divin Porcello Family è un ristorante tipico ossolano con camere, produzione propria di salumi nostrani ed enoteca. Il ristorante nasce a Masera (Vb) nel 1990 grazie all’idea di Massimo Sartoretti, figlio e nipote di Giovanni e Pierino, già macellai e salumieri dal 1950. La filosofia di Massimo è valorizzare le antiche tradizioni culinarie tipiche ossolane, con gli strumenti e la consapevolezza contemporanei, per proporle in chiave moderna.

Massimo oggi è anche presidente della Fipe/Confcommercio (associazione dei pubblici esercizi) della provincia di Novara e VCO (Verbania, Cusio, Ossola). Grazie alle competenze del nonno e del padre in ambito di carni e salumi, il Divin Porcello diventa subito un punto di riferimento per gli amanti del genere.

Inserito in un contesto montano, il ristorante tipico offre un ambiente rustico, ma allo stesso tempo dotato di tutti i comfort di sicurezza, come la qualità dell’aria o dell’acqua. L’attività di salumificio continua con il passaggio generazionale fino a Mara, sorella di Massimo. La crescita del ristorante ha permesso alla famiglia Sartoretti di diversificare l’impresa con carattere e qualità fino ai giorni nostri, ampliando l’offerta con l’apertura dell’enoteca Divin Porcello a Domodossola. Tradizione, innovazione e imprenditoria sono i tratti che contraddistinguono la famiglia Sartoretti.

Divin Porcello
Frazione Cresta 11 - 28855 Masera (Vb)
Tel 0324 35035

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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