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A Villa Làrio: tra fine dining e il comfort di una cucina che accoglie

Lo chef Davide Maci offre una cucina che rifiuta qualsiasi compromesso, guidata dalla ricerca dell'essenza e da un approccio che unisce precisione e libertà creativa. I piatti sono il frutto di un pensiero maturo e affinato

di Gabriele Pasca
 
21 settembre 2024 | 07:30

A Villa Làrio: tra fine dining e il comfort di una cucina che accoglie

Lo chef Davide Maci offre una cucina che rifiuta qualsiasi compromesso, guidata dalla ricerca dell'essenza e da un approccio che unisce precisione e libertà creativa. I piatti sono il frutto di un pensiero maturo e affinato

di Gabriele Pasca
21 settembre 2024 | 07:30
 

È tornato più determinato che mai Davide Maci, pronto a imprimere il suo segno inconfondibile sulla scena culinaria del lago di Como, in un luogo che rappresenta per lui non solo un ritorno geografico, ma anche il compimento di un percorso di maturazione professionale. Dopo anni trascorsi lontano dalle rive del lago che lo ha visto nascere, tra le cucine più prestigiose d’Europa e al fianco di icone della gastronomia mondiale, Maci torna a casa non con la volontà di replicare il passato, ma con la consapevolezza di voler tracciare una nuova rotta al Villa Làrio  di Pognana Làrio (Co).

A Villa Làrio: tra fine dining e il comfort di una cucina che accoglie

L‘entrata in barca di Villa Làrio

Chef Maci: l’arte di riscoprire l’essenziale nella cucina contemporanea

Al centro della sua visione c’è un concetto di cucina che rifugge l’eccesso e celebra la purezza: una filosofia che unisce la leggerezza e l’essenzialità con un tocco di modernità, il tutto senza mai perdere il legame con la sua terra. A Villa Làrio, una dimora storica incastonata in uno dei panorami più suggestivi del lago di Como, Maci trova il luogo ideale per esprimere la sua idea di convivialità e accoglienza. Qui, la cucina diventa un’esperienza che non insegue le mode, ma che sa attingere dal territorio e dalle tradizioni per creare piatti che parlano direttamente al cuore e alla memoria.

Non è un caso che Villa Làrio, con la sua atmosfera, rappresenti lo sfondo perfetto per questa rinascita creativa. La quiete del lago, i giardini secolari e la bellezza delle architetture italiane si fondono con l’eleganza discreta della proposta gastronomica. Maci evita sapientemente l’intellettualismo forzato, scegliendo invece di valorizzare l’esperienza pura del cibo, quella che fa scattare ricordi e connessioni autentiche.

Villa Làrio: il rifugio segreto dove il gusto incontra la bellezza senza tempo

Il menu, studiato per cambiare con le stagioni e con la disponibilità degli ingredienti, rispecchia questa visione: non è semplicemente una lista di piatti, ma una finestra aperta sul modo in cui Maci vede la cucina italiana. Un menu che non si limita a celebrare le ricette tradizionali, ma le reinterpreta in chiave moderna, senza mai snaturarle. Maci ha imparato dai suoi maestri a dominare le tecniche più complesse, ma ha scelto di utilizzarle con sobrietà, puntando tutto sull’autenticità della materia prima.

A Villa Làrio: tra fine dining e il comfort di una cucina che accoglie

Relax e bellezza a Villa Làrio

A Villa Làrio, lo chef accoglie un pubblico raffinato e internazionale, ma resta fedele alla sua italianità, per offrire un’esperienza che, pur nella sua raffinatezza, non perde mai di vista la semplicità e il calore di un pranzo in famiglia. Un ritorno che è il coronamento di un percorso di successo ma anche l’inizio di un nuovo capitolo, in cui Maci mette al centro il cliente e l’idea che la ristorazione, prima di tutto, debba dare ristoro, nel senso più profondo del termine.

Chef Maci: un percorso tra i giganti della cucina mondiale

Davide Maci approda a Villa Làrio con un bagaglio di esperienze che abbracciano oltre vent'anni di carriera nel mondo dell'alta cucina e dell'ospitalità di lusso. Il suo percorso, ricco di collaborazioni prestigiose, inizia in Italia: è sotto la guida di maestri come Bernard Fournier, con cui affina l’arte della cucina francese, ed Enrico Derflingher, all'Hotel Eden di Roma, che Maci sviluppa una sensibilità culinaria capace di unire tecnica e creatività in maniera naturale.

La sua evoluzione continua poi in contesti internazionali di altissimo livello, come il Palace Hotel di St. Moritz, dove impara a dialogare con una clientela cosmopolita, esigente e sofisticata, e dove ogni dettaglio conta. Tuttavia, è a Londra che Maci affronta una delle sue sfide più significative, lavorando al celebre Sketch Restaurant di Pierre Gagnaire. Qui, la sua cucina inizia a esplorare nuove frontiere, aprendosi a combinazioni audaci e a tecniche innovative.

A Villa Làrio: tra fine dining e il comfort di una cucina che accoglie

Lo chef Davide Maci

Il passaggio successivo al Trianon Palace di Versailles, a fianco di Gordon Ramsay, rappresenta un altro momento cruciale nella sua carriera. In questo contesto di perfezione e rigore assoluto, Maci impara l’importanza del controllo totale su ogni fase del processo culinario e del servizio, integrando nei suoi piatti un equilibrio magistrale tra tecnica impeccabile e un'attenzione quasi maniacale ai dettagli.

Con il ritorno a Como, Maci non porta solo queste esperienze, ma una filosofia culinaria che ha preso forma attraverso il confronto costante con culture diverse e un approccio contemporaneo alla cucina. A Villa Làrio, il suo stile si fa essenziale, moderno e legato all’italianità più autentica, ma con una visione aperta, in cui la convivialità e la semplicità sono esaltate attraverso un uso sapiente delle materie prime.

Passione senza compromessi: la cucina di Maci a Villa Làrio

«Della cucina mi affascina tutto, dalle uova strapazzate alle preparazioni più complesse»  esordisce Davide Maci, con quella naturalezza che solo chi ha respirato anni di alta cucina internazionale può avere. Ogni esperienza, per lui, è stata un tassello fondamentale, una crescita continua che lo ha portato a Villa Làrio con una visione più matura e definita. Dopo aver lavorato nei migliori ristoranti d'Europa, lo chef comasco non ha dubbi: «Tornare a Como con tutto quello che ho imparato è stato importantissimo. Ho portato con me un bagaglio di conoscenze che adesso posso riversare in un progetto che sento profondamente mio».

La sua filosofia, come spiega, ruota attorno all’italianità. «Mantenere un contatto diretto con la nostra tradizione è fondamentale. Non significa banalizzare l'alta cucina, ma lavorare sui nostri prodotti senza cercare altrove ciò che abbiamo già qui», racconta con convinzione. Per Maci, la cucina non deve essere complicata, ma deve esprimere autenticità: «Mi sono impegnato tanto per costruire proposte che fossero estremamente italiane, anche nel modo di vivere la tavola». Il richiamo alla semplicità, alla convivialità tipica della cultura mediterranea, è forte, tanto che lo chef sottolinea: «Uno straniero qui si aspetta il Mediterraneo, e non ci vedo nulla di male. Anzi, è ciò che voglio offrire».

La sua cucina, nonostante l’evidente influenza delle esperienze all'estero, rimane ancorata al concetto di italianità: «Non ho mai cercato nulla di molto cerebrale. Per me la cucina è fatta di materia prima e di cotture». Una filosofia che si riflette anche nella struttura del menu di Villa Làrio, dove gli ingredienti di stagione e la tradizione trovano sempre spazio, ma con quel tocco moderno e personale che caratterizza il suo stile.

Eppure, per Maci, essere chef in un contesto come quello di un hotel di lusso richiede una particolare flessibilità: «Il quid in più per uno chef in hotel è la capacità di adattarsi alle richieste della clientela, che magari si ferma per una settimana e crea un legame con il luogo. Può capitare che chiedano piatti non in carta, ed è normale fare il possibile per accontentarli». Questo approccio, rilassato ma attento, traspare anche nella sua concezione del menu degustazione: «Non lo vivo come un obbligo assoluto. Voglio che i miei clienti si sentano liberi di rilassarsi e comporre il loro percorso, senza costrizioni».

Il Botanical Bar di Villa Làrio: sostenibilità, eleganza e innovazione in un bicchiere

La proposta del Botanical Bar di Villa Làrio rappresenta una naturale evoluzione del concept che unisce sostenibilità e attenzione ai prodotti locali, allineandosi perfettamente alla filosofia complessiva della villa. Sotto la guida di Raffaele Albanese, mixologist e F&B Manager, il bar propone una drink list unica, fondata sul progetto "Botanical Garden to Glass", dove il focus è sulle erbe aromatiche e botaniche coltivate nei due ettari di giardini privati che circondano la struttura.

A Villa Làrio: tra fine dining e il comfort di una cucina che accoglie

La proposta del Botanical Bar di Villa Làrio rappresenta una naturale evoluzione del concept che unisce sostenibilità e attenzione ai prodotti locali,

Albanese ha sviluppato un approccio che valorizza ogni ingrediente, ispirandosi alla filosofia "no waste", per cui ogni parte delle piante viene utilizzata nella preparazione di cocktail, liquori e sciroppi fatti in casa. Questo progetto non solo riduce al minimo gli sprechi, ma porta in primo piano sapori e aromi autentici del territorio, legandoli strettamente alla stagionalità e alla biodiversità del luogo.

L’esperienza del Botanical Bar non si limita solo al bere, ma abbraccia un intero stile di vita in armonia con la natura circostante. Gli ospiti possono godere dei drink in diverse location suggestive: dal giardino dei cedri alla terrazza panoramica di Il Palazzo, fino al suggestivo bar sospeso a lago con amache.

Ad accompagnare questa proposta di mixology ci sono le “italian tapas”, piccoli assaggi che richiamano la tradizione culinaria italiana, in una versione contemporanea e raffinata, pensata per completare l’esperienza.

Villa Làrio
Via Matteotti, 27 - 22020 Pognana Làrio (Co)
Tel 0341 1918026

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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