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martedì 13 agosto 2024  | aggiornato alle 21:30 | 107020 articoli pubblicati

Bufala Campana
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Ferragosto 2024 a Napoli, cinque indirizzi da provare in città

A Napoli i turisti nel periodo gennaio-luglio sono cresciuti del 15% in un anno e anche ad agosto chi si trova in città può trovare ristoranti e pizzeria d'eccellenza, aperti anche il giorno di Ferragosto

 
13 agosto 2024 | 07:30

Ferragosto 2024 a Napoli, cinque indirizzi da provare in città

A Napoli i turisti nel periodo gennaio-luglio sono cresciuti del 15% in un anno e anche ad agosto chi si trova in città può trovare ristoranti e pizzeria d'eccellenza, aperti anche il giorno di Ferragosto

13 agosto 2024 | 07:30
 

Epoca altra, roba da secolo scorso, l’onnipresente cartello sulle saracinesche abbassate con la scritta “chiuso per ferie”. Accadeva nel mese di agosto nelle città che si svuotavano, il picco proprio a Ferragosto. Adesso, con i flussi turistici che crescono e con il lavoro che diviene anch’esso fluido e sempre meno ancorato a ritmi da catena di montaggio, ci parrebbe normale leggere sui social e in ogni dove la comunicazione possa avere sua ragione d’essere, un cartello virtuale con scritto “aperto per ferie altrui”. E a sopraggiungere, ma in forma tacita, non resa evidente e poi sapremo noi, titolari e collaboratori, come concederci, addirittura un dovere ancor prima che un diritto, le nostre ferie. Ed è così anche a Napoli, dove al 31 luglio le presenze turistiche segnano un +15% rispetto allo stesso periodo (gennaio-luglio dell’anno 2023. E allora, ci si chiede: "Dove andiamo a pranzo e/o a cena, il giorno di Ferragosto?"

Ferragosto 2024 a Napoli, cinque indirizzi da provare in città

A Napoli i turisti tra gennaio e luglio sono aumentati del 15%

Ferragosto a Napoli, dove mangiare?

50 Kalò

Partiamo da Mergellina. Un tempo la stazione ferroviaria chic di Napoli, e il molo degli aliscafi per le isole. Chioschi, bar, ristoranti.  Oggi, la stazione è una normale fermata di metropolitana e il molo è per il diporto e non le rotte di  linea. Però, sempre affollata questa pittoresca zona di Napoli: napoletani e turisti. E sono sia i napoletani che i turisti a rendere sempre affollata la pizzeria 50 Kalò, di cui è titolare Ciro Salvo che condivide l’azienda al cinquanta per cento con il socio storico Alessandro Guglielmini. Perché questo numero 50? E perché Kalò a dare il nome alla pizzeria? Qui subentra la figura del prode Ciro Salvo, pizzaiolo da tre generazioni. Ciro ha sia memoria individuale e sia memoria storica tramandata da nonno e genitore di quale fosse la gergalità volutamente criptica mediante la quale i pizzaioli al lavoro tra banco e forno si trasmettessero quelle che chiameremmo le informazioni di servizio. 50 è il numero della cabala per intendere il pane, quindi in accezione estesa, l'impasto da cui si ricava il panetto che poi, abilmente ammaccato dal pizzaiolo, diviene il disco su cui poggiare topping e quindi infornare. Kalò, parola greca (e non dimentichiamo che Napoli è città greca) ad indicare "buono".  Ecco, per dire che tutto procedeva bene, ci si dava la voce tra banco e forno semplicemente esclamando "50 kalò".

Ferragosto 2024 a Napoli, cinque indirizzi da provare in città

Sono una doppia dozzina le proposte di pizza da 50 Kalò (foto Vittorio Iumiento)

50Kalò quest’anno celebra i suoi primi dieci anni di attività. Belle le sale, graziosa la mise en place. Due forni a vista e Ciro all'opera insieme con i suoi valenti collaboratori. I quattro fritti, per iniziare e per ingannare golosamente l'attesa delle pizze, sono un must e sono una vera prima delizia per vista, olfatto e palato. Crocchè di patate (ma perché non tornare al nome vero di "panzarotto"?), con ripieno di provola e salame Napoli, Frittatina di bucatini con besciamella, provola, macinato di manzo con piselli al sugo di pomodoro bio, Supplì rosso (quando si diceva "palla di riso") con riso arborio al sugo di pomodoro bio, salsicce e provola e Supplì alla crema di parmigiano, con riso arborio, crema di Parmigiano-Reggiano Dop 24 mesi, provola. Soddisfazione piena, atteso che, e deve essere chiaro, si comanda un pezzo a testa e lo si divide in due. Altrimenti, non che non vada bene, tutt'altro, ma a quel punto si chiede il conto e si va via.

Ferragosto 2024 a Napoli, cinque indirizzi da provare in città

50Kalò quest’anno celebra i suoi primi dieci anni di attività: belle le sale, graziosa la mise en place. (foto Vittorio Iumiento)
 

Adesso i tempi di attesa della pizza sono davvero brevi. Trasparenti le informazioni sulla tovaglietta che funge da menu.I grani da cui si ricavano le farine utilizzate per l'impasto sono del Sud Italia e l'olio evo viene aggiunto ad uscita forno della pizza. Offering saggiamente non sterminato, e comunque sempre di una doppia dozzina di proposte stiamo parlando. Si opta per degustare più pizze, ovviamente porzionandole in maniera tale che alla fine il totale faccia una pizza, anche una e mezza. E allora si comincia con il classico dei classici: la Margherita. Pomodoro bio di Casa Marrazzo, fior di latte, Parmigiano Reggiano Dop 24 mesi, olio evo Idra Fattoria Ambrosio, basilico. Che dire? Semplicemente un piccolo capolavoro. La carta dei vini approntata da Ciro Salvo non sfigurerebbe in ristoranti di alto livello. Prevalenza di vini campani ma anche competente selezione di bollicine italiane e di Champagne. Noi scegliamo il Vetere Aglianico Rosato Paestum Igp  2022 fatto da San Salvatore 1988 con sole uve Aglianico. Vino elegante e preciso l'abbinamento.

La pizza successiva, dopo pausa in cui si apprezza ancor più il Vetere nel calice, è la “Del monaco Dop”. Pomodoro bio di Casa Marrazzo, fior di latte, salame irpino, Provolone del Monaco Dop, olio evo Dop Colline Salernitane Diesis Torretta. Sapori decisi, tra loro in armonia. Staremmo più che bene così, ma è Ciro che ci consiglia la pizza che celebra i dieci anni di attività: la Pizza Antica Slow Food, preparata con antichi pomodori di Napoli, mozzarella di bufala, Conciato Romano stagionato sei mesi (il più antico pecorino d’Italia), olio extra vergine d’oliva Dop Cilento Algoritmo Marsicani e basilico fresco.

50 Kalò | Piazza Sannazzaro 201b - 80122 Napoli | Tel 081 19204667

Ostaria Pignatelli

Da Piazza Sannazzaro, sul lungomare (mare a destra) all’incirca 1km, e siamo nei pressi di Villa Pignatelli. Nei paraggi di Villa Pignatelli, parliamo di poche decine di metri, c’è l’Ostaria Pignatelli, il posto buono per pranzi e cene dove la cucina è “naturalmente” napoletana. “Naturalmente” a volere intendere che “neanche lo si dice: è nelle cose”. Tandem affiatato, con lo chef Enzo Politelli a governo di piccola e gagliarda brigata di cucina e l’onnipresente Giulio Verbini a presidio della sala. Sala interna molto bella, pavimenti originali, tavoli ben distanziati tra loro. Curato, accogliente il dehors esterno, fruibile pressoché tutto l’anno.

Ferragosto 2024 a Napoli, cinque indirizzi da provare in città

Ostaria Pignatelli, la cucina è “naturalmente” napoletana

Con Giulio buttare l’occhio al menu, può anche servire a poco. Meglio fidarsi dei suoi suadenti suggerimenti. Difficile che ciò provochi delusione. Cominciamo con qualche antipasto leggero, laddove il concetto di leggerezza va letto secondo i canoni di una cucina che parte dal presupposto che sedersi al tavolo dell’Ostaria Pignatelli significa non andare di fretta, non guardare l’orologio e possibilmente tenere spento il cellulare. Dunque: bruschette alla cetarese, con pomodorini secchi, stracciata di bufala e acciughe, fiori di zucca ripieni di ciccioli, provola e ricotta, pizzette di cicinielli, bianchetti fritti con zucchine. A proseguire con due antipasti un tantino meno leggeri E sia: Parmigiana di melanzane e Peperoni ripieni. Davvero - ma davvero davvero - queste due sontuose e generose pietanze potrebbero da sole costituire ghiotto pranzo. Dell’inutilità del menu si è già detto, vero?

Ferragosto 2024 a Napoli, cinque indirizzi da provare in città

Ostaria Pignatelli: i Mezzanelli alla lardiata

Ed eccoci ai suggerimenti di Giulio per assaggi di primi piatti. Piena fiducia e allora: Risotto con gambero rosso, zest di limone e yogurt di bufala, Mezzanelli alla lardiata, con lardo di colonnata, pancetta, pomodorini datterini, pepe, peperoncino, parmigiano reggiano e pecorino romano. A farci compagnia, appropriati i calici e corretto il servizio, il Greco Paestum Igp Calpazio 2023, ottenuto da sole uve greco, fatto da San Salvatore 1988 a Giungano (Sa). Di commovente bontà il secondo: Polpette al ragù, con pinoli e uva sultanina, generosamente contornate da saporite melanzane a funghetto. Menzione per i dolci: ci sono quelli classici di Sal De Riso. Imperdibile  quello dedicato alla Principessa Pignatelli. Esperienza piacevolissima, emblema di cosa si è capaci di realizzare quando a pilotare l’attività, posta di base ed imprescindibile una validissima tecnica in cucina, ci sia la conoscenza naturale, innata vorremmo dire, di cosa sia accogliere l’ospite, farlo sentire a suo immediato agio e proporgli affettuosamente quelle cose buone che qui si sanno fare con magistrale naturalezza.

Ostaria Pignatelli | Riviera di Chiaia 216 - 80122 Napoli | Tel 081 0153134

Bidder Terrace

La ristorazione d’albergo a Napoli è ben presente con ottime proposte. Di spiccata eccellenza anche per la sua poliedricità, l’offerta del Grand Hotel Parker’s, il cinque stelle lusso ubicato al Corso Vittorio Emanuele. Al sesto piano dell’albergo si fa sosta gourmet alla Bidder Terrace. Le parole, accorte quanto siano, non sono bastevoli per descrivere la vista che si gode dalla terrazza: la città di Napoli, il suo Golfo, il Vesuvio. Siamo davvero in uno dei luoghi più belli del Creato. Il concetto guida della Bidder Terrace, quanto mai moderno ed opportuno a fronte della cosmopolita clientela dell’albergo è il cosiddetto all day dining. Si può cominciare dalla colazione per poi arrivare alle intriganti proposte dello street fine food. È ovviamente contemplato, e se ne consiglia vivamente la fruizione, il rinomato pranzo della tradizione ispirato alle ricette di Mamma Matilde. A governare il tutto, in felice armonia con la sua brigata, il prode chef Vincenzo Fioravante.

Ferragosto 2024 a Napoli, cinque indirizzi da provare in città

Il concetto guida della Bidder Terrace è il cosiddetto all day dining

La componente mixology è governata dal bartender Antonio Boccia. Particolarmente attrattiva e gradita dai clienti, la carta speciale dei Campari dedicata alle Muse che decorano la magnifica terrazza del Parker's, statue ispirate ai bronzi classici conservati nei parchi archeologici di Pompei ed Ercolano e nei più prestigiosi musei italiani.  Queste opere sono state realizzate dalla Fonderia Artistica Chiurazzi, che dal 1870, stesso anno di nascita dell'hotel, divenne famosa in tutta Italia per la qualità artistica delle sue opere.

Grand Hotel Parker’s | C.so Vittorio Emanuele 135 - 80121 Napoli |Tel 081 7612474

Franco Gallifuoco Pizzeria

Torniamo a parlare di pizze eccellenti spostandoci nei pressi della stazione centrale con sosta golosa da Franco Gallifuoco Pizzeria. Quanto è piacevole constatare che pizzerie già di ottimo livello, non solo non si adagiano, autocompiacendosi, sullo standing raggiunto, di per sé già ragguardevole, ma dalla tensione al miglioramento continuo permeate, ambiscono a sempre migliori risultati in termini di offering e di conseguente ulteriore delizia della clientela. È il caso virtuoso del prode Francesco Gallifuoco, patron e pizzaiolo dell’omonima pizzeria in esercizio dal lontano 1966.

Ferragosto 2024 a Napoli, cinque indirizzi da provare in città

La pizzeria “Franco Gallifuoco” caratterizza la proposta estiva con due originali “Grotte di Franco”

La pizzeria “Franco Gallifuoco”, di fronte alla stazione di Napoli Centrale, caratterizza la proposta estiva con due originali “Grotte di Franco”: Grotta Nerano (zucchine , provolone , basilico e fior di latte) e Grotta Rustica. Grotta Nerano, semplicemente squisita, ha come ingredienti il basilico, il fiordilatte, il provolone e le zucchine. La Grotta Rustica, anch’essa imperdibile ha come ingredienti le acciughe, il fiordilatte e la scarola. Il locale è anche ristorante, con la cucina affidata a brigata al cui governo è posto il prode chef Gennaro Zannotti. Piatti gradevoli della vera cucina napoletana. Sorprendente per bontà, a riprova che oltre alla tradizione ci sono anche novità frutto di ben calibrati guizzi creativi, i rigatoni pistacchio e speck. Ben fatte e non pretenziose sia la carta delle birre che quella dei vini. Prezzi di commovente onestà.

Franco Gallifuoco Pizzeria | Corso Arnaldo Lucci 195 - 80142 Napoli | Tel 081 19138170

Pizzeria Salvo

All’incirca nei pressi dei luoghi in cui il nostro tour alla ricerca del meglio della ristorazione napoletana in attività anche nel giorno di Ferragosto è cominciato, ovvero alla Riviera di Chiaia, qui giunge a compimento. Sì, proprio qui, al civico 271. Qui, al civico 271, locale ampio, elegante, gaiamente policromo, ben strutturato in più sale, da circa cinque anni è in funzione la pizzeria Salvo. Carta dei vini ampia e ben calibrata, ben 400 etichette. Ragguardevoli le proposte di bollicine, il primo calice delle quali, dalla maison Ferrari, funge da gradito benvenuto. Si può cominciare il pranzo saltando i fritti? La risposta netta e rigorosa è “No, non si può”. E difatti con successivo calice di Ferrari Maximum a rendere augusto l’abbinamento, giungono a tavola il crocchè di patate e la frittatina di pasta classica. Nel crocchè, in voluttuoso abbraccio plurimo, le patate, il Pecorino Romano Dop, il pepe, il prezzemolo, la provola affumicata.  La Frittatina di pasta, grande l’abilità del friggitore, è fatta con besciamella realizzata con burro di alpeggio e latte e Bucatini di Gragnano IGP. Il sontuoso ripieno è costituito dalle 4P: Prosciutto cotto, Pecorino Romano Dop, Provola affumicata, Pepe.

Ferragosto 2024 a Napoli, cinque indirizzi da provare in città

Da circa cinque anni è in funzione la pizzeria Salvo

Ed eccoci alle pizze. La carta è golosa di suo. Memori del suadente monito “two is better than one”, si suggerisce una duplice scelta. Cominciare con la pizza Scarpariello e completare con la pizza Provola e pepe. La provola è affumicata, il pomodoro è coltivato nella Valle dei Mulini, in tenimento di Gragnano, l’olio extravergine di oliva è il Rea Colline Salernitane Dop fatto dal Frantoio Torretta, ottenuto da olive Rotondella 10%, Carpellese 50%, Frantoio 40%. E il pepe? Ecco, i fratelli Salvo vanno oltre il pepe inteso come commodity e per questa pizza adoperano tre pepi da loro accuratamente selezionati:  Nero di Sarawack, Oro di Sarawack, Timut.

Pizzeria Salvo | Riviera di Chiaia 271 – 80121 Napoli | Tel 081 359 9926

Ferragosto a Napoli: ne vale la pena

Si esce dal locale, si attraversa la Villa Comunale, si passeggia sul lungomare: Castel dell’Ovo ci viene incontro. Capri è dirimpettaia ed il Vesuvio ci osserva. E nell’osservarci sornione pare voglia dirci: “Avete trascorso un Buon Ferragosto? Ne ero persuaso!”.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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