Un po’ come Balto, ma allo stesso tempo tutto il contrario di Balto. Se infatti il famoso cane-lupo del noto film di animazione, nel suo essere per natura metà e metà, non sapeva esattamente cosa fosse, Centumbrie nel suo ecosistema tentacolare, ricco di tante e diversificate realtà, nella sua vasta compartimentazione sa precisamente cosa vuole essere. E sta lavorando al meglio per cercare di creare un’unità di intenti, oltre che identitaria, per mostrare a pieno la sua natura variegata e in continua definizione.
Centumbrie, eco-sistema green diviso tra frantoio, mulino, ristorante e bar alle porte di Perugia (foto di Alberto Blasetti)
Ma cos’è Centumbrie? Per il territorio (siamo in una zona industriale alle porte di Perugia) si tratta di una rivoluzione, o forse meglio dire rEVOluzione, considerando un’importante parte dedicata alla produzione di olio extravergine di oliva, alimento tra i più identitari della Regione. Ma è una delle tante facce del dado. In un certo senso è impossibile identificare questa azienda in un’unica, precisa, definizione. Ecosistema è forse il termine che più si addice a una realtà giovane, nata nel 2019, che è frantoio ma è anche ristorante-bistrot. È bar, è mulino, è panificio, è un orto in cui si autoproducono materie prime sia utilizzate internamente sia vendute. Tanto ad aziende/ristoranti quanto al pubblico. Ma Centumbrie è un sistema diffuso, prima di tutto sotto l’aspetto territoriale, perché a pochi chilometri dal quartier generale che comprende tutte le realtà appena elencate propone anche una serie di ville (6, dislocate sul non lontano lago Trasimeno) dedicate all’accoglienza, a un soggiorno all’insegna del lusso e completamente immerse nella natura che circonda il principale bacino lacustre della Regione.
Centumbrie, frantoio che produce 4 diversi tipi di extravergine (foto di Alberto Blasetti)
Eco-sistema, abbiamo definito Centumbrie. Non solo per questa sua realtà diffusa, per l’appunto tentacolare e variegata. “Eco” è un suffisso che incontra le simpatie dell'azienda, che proprio nel e sul rispetto dell’ambiente punta sì per l’auto produzione di materie prime (dall’olio alla farina, passando per gli ortaggi) ma fa a tutto tondo della sostenibilità (concetto di cui spesso e volentieri si abusa) una pietra miliare della sua filosofia e del suo percorso.
Basti pensare dove sorge il punto centrale dell’azienda, in una zona industriale nel comune di Agello riqualificata nella quasi sua totalità, arricchita da spazi verdi e un parco pubblico che la famiglia proprietaria, originaria proprio di qui, ha voluto donare alla comunità. Eccola, l’impronta green lasciata in modo (speriamo) indelebile. Metaforicamente, ma anche nella pratica, per restituire al proprio territorio qualcosa di bello, duraturo, quasi come forma di ringraziamento a una terra in cui affondano le radici dei Cinaglia che qui, dopo una vita passata in tutt’altro settore, 5 anni fa hanno dato vita a una realtà difficilmente classificabile nel recinto di qualsiasi termine che rischia di non dare sufficiente valore a una creatura solida, quadrata, dotata di più “facce”. Facce tutte comunicanti tra di loro, come un puzzle che ha bisogno dei suoi tasselli al completo per essere apprezzato nella sua totalità. Simbiosi, altro termine che possiamo attribuire a questa realtà. Simbiosi sia interna, tra i vari settori comunicanti, quanto con tutto il contesto circostante.
Le olive in lavorazione. Tra le varietà; Moraiolo, Leccino, Dolcia Agogia e Frantoio
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Centumbrie, un vasto ecosistema che comprende frantoio e molino
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Centumbrie, un vasto ecosistema che comprende frantoio e molino
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In tutto ciò la realtà che proveremo a descrivere è quella che più ci compete, ossia relativa al food&beverage che qui vive di sfaccettate sfumature. Dal bar, per ricche colazioni (salate e dolci) sino al momento dell’aperitivo, al bistrot (sviluppato con la consulenza di Gennarino Esposito) per pranzi e cene, senza dimenticare il bancone per un momento all’insegna di cocktail che, anche loro, prendono vita con fantasia e manualità spesso e volentieri da materie prime autoprodotte. Come l'olio extravergine, certo, ma non solamente a disposizione della mixology.
EVO Bistrot di Centumbrie, il nuovo menu autunnale tra terra e mare
Abbiamo avuto il piacere di assaporare, praticamente in anteprima, alcune proposte del nuovo menu autunnale dell’EVO Bistrot di Centumbrie firmato dallo chef Elia Lunghi e dalla sua brigata.
Lo chef di Evo Bistrot, Elia Lunghi (foto di Alberto Blasetti)
I macchinari per la molitura delle olive, nello spazio adiacente il ristorante (la cui sala si mescola alla cucina, in un open space senza soluzione di continuità) hanno smesso di lavorare da poco, dando vita al nuovo extravergine che verrà commercializzato a breve nelle sue differenti varianti. Si va dalla monocultivar di Moraiolo ai blend, passando per la Dop o ancora la Dolcia Agogia (varietà autoctona che cresce sul Trasimeno) ancora in purezza. Oli che si possono fisiologicamente assaporare al ristorante, la cui cucina necessariamente fa (e deve fare) ampi riferimenti al mondo dell’extravergine. In entrata il nuovo menu, dicevamo, che abbiamo potuto provare in anteprima ufficiosa.
Mafalda ripiena di coniglio con crema di zucca, Evo Bistrot Centumbrie
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Radiatori alla seppia, Evo Bistrot Centumbrie
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Tagliata di cuore di manzo con lardo, Evo Bistrot Centumbrie
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Costa di maiale con erbe aromatiche, a sinistra; sedano rapa alla Wellington a destra
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Soufflé al lampone e vaniglia, Evo Bistrot
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Ancora niente di definito e definitivo al 100%, ma idee interessanti (per quanto ancora migliorabili, ma siamo sicuri che al momento di uscita dell’articolo tutto sarà aggiustato) con proposte e abbinamenti anche audaci. Non c’è l’espressione della territorialità a tutti i costi: si spazia dall’Umbria ma si guarda anche altrove. L’antipasto che combina vongole, latte di cocco, olio di foglie di fico e pancia di maiale ne è un esempio, piatto dall’interessante potenziale sicuramente non ancora pienamente espresso al momento del nostro assaggio. Più “comfort” e riconoscibile una simil tartare di manzo, presentata sotto forma di carne macinata con una chips di capperi e pomodoro. Tra i primi spicca una mafalda ripiena di coniglio con zucca e cavolo nero, mentre si torna in mare con dei radiatori (di un giovane pastificio artigianale ospitato all’interno del ‘sistema’ Centumbrie, Lo Spago) con seppie e nero di seppia. Ottima tra i secondi la costa di maiale, cotta come si deve, accompagnata da un’insalatina di erbe aromatiche, mentre il sedano rapa alla Wellington con spinacino e fondo di verdure come alternativa veg forse convince un filo meno. Ma de gustibus, chiaramente. Audace invece il cuore di manzo presentato a mo’ di tagliata accompagnato da lardo. Sicuramente un qualcosa, per pensiero e realizzazione, originale e curioso, oltre che buono. Per gli amanti del genere. Si giunge al dolce con un soffice soufflé ai lamponi e vaniglia con crema di fava tonca, per chiudere con una golosa carezza un percorso interessante e dalle buone potenzialità.
Accanto al ristorante anche un bar per aperitivo o dopo cena
Centumbrie bar, una colazione per tutti i gusti
L’eco-sistema Centumbrie comprende, tra le sue varie realtà, anche un bel bar. Ricco, fornito, in cui trovano soddisfazione sia gli amanti del salato sia, ovviamente, del dolce. Il mulino adiacente rifornisce la parte dedicata alla panificazione così come degli sfogliati.
Centumbrie, anche un bar-panetteria
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Sfogliati alla francese per la colazione al bar di Centumbrie
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A disposizione anche sfogliati salati
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Vasta la scelta di croissant, dai più classici ai farciti, solo per fare qualche esempio, con pistacchio, nocciola o confettura di lamponi. Per non parlare dei pain au chocolat o i maritozzi, tra i più grandi e ripieni mai visti, così della ricca proposta di dolcetti mignon. In appositi spazi ecco gli oli extravergini aziendali, nelle quattro differenti varianti, così come le confetture realizzate con i prodotti dell’orto, o ancora i legumi (per lo più ceci e lenticchie) coltivati e raccolti sulle sponde del vicino lago Trasimeno. Natura e sostenibilità non sono il solito cliché qui a Centumbrie, sono concetti perseguiti con tutte le forze e i mezzi a disposizione, Dopotutto se l’Umbria, per definizione, è il cuore verde d’Italia, un mondo come quello di Centumbrie non può elevare al quadrato questo legame con l’ambiente.
EVO Bistrot Centumbrie
Via Osteria San Martino 31C - 06063 Agello (Pg)
Tel 3311344386