Prosegue il nostro tour nella Vallée de la gastronomie direzione sud, incontrando per la prima volta il flusso della Saona. A Chalon-sur Saône merita una sosta, se interessati alla materia, il Museo Nicéphore Niépce, in onore dell'inventore della fotografia: la mostra ospita circa seimila esemplari tra macchine fotografiche e strumenti ottici e più di tre milioni di immagini. Si prosegue per Tournus (una sosta per l’Abbazia di Saint-Philibert è d’obbligo essendo uno dei più importanti monumenti romanici della Francia); si giunge poi a Macon da dove parte la Strada del Beaujolais, 140 chilometri che attraversano le 12 denominazioni e si arriva a Lione, la capitale mondiale della gastronomia, come l’ha definita negli anni ‘30, Maurice Edmond Sailland, conosciuto come Curnonsky, celebre critico gastronomico.
La statua di Luigi XIV a cavallo e la cattedrale di Notre Dame di Fouviere da piazza Bellecour
Le tre tappe del tour de la Vallée de la Gastronomie
Una passeggiata per place Bellecour, la più grande piazza pedonale d’Europa, con al centro la statua di Luigi XIV a cavallo (costruita nel 1713 in onore del Re Sole) e più avanti quella di Antoine de Saint-Exupéry, l’autore de “Il Piccolo Principe”. Ai piedi della collina di Fourvière, il quartiere antico risalente in parte al periodo medioevale e in parte a quello rinascimentale, tutelato dall’Unesco come Patrimonio Mondiale dell’Umanità, si snoda in viuzze che esprimono la loro bellezza nei famosi traboules, ovvero i passaggi coperti che collegano due palazzi. Sono una caratteristica unica di Lione, se ne contano circa 300, nascondono curiosità architettoniche come scale a chiocciola, facciate o gallerie e cortili interni. I più conosciuti: Cour des Voraces, uno dei passaggi più fotografati di Lione; La Tour Rose con la sua torre rosa ad archi, mentre il traboule più lungo di Lione si trova al numero 54 di rue Saint-Jean e attraversa ben 3 cortili e 4 edifici.
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D’obbligo una sosta alla Cattedrale di Saint Jean per ammirare le vetrate d’epoca, il rosone centrale che adorna la facciata, ma soprattutto, al suo interno, l’orologio astronomico, risalente alla fine del XVI secolo, che conserva i suoi meccanismi originali: riporta con precisione la data, le posizioni della luna, del sole, della Terra di ogni anno. Per una veduta panoramica della città si può salire a piedi o con la funicolare sulla collina di Fourvière, ricordandosi anche di visitare la basilica di Notre-Dame de Fourvière. Altro luogo da non perdere è la Confluences, il quartiere ultramoderno, situato alla confluenza dei fiumi Rodano e Saona. Ex distretto industriale con molte fabbriche, è stato completamente riqualificato, per trasformarsi in un eco-quartiere con negozi, uffici e abitazioni di design. Da includere nella visita sicuramente il Musée des Confluences, che situato sulle rive del Rodano in un palazzo dal design futuristico, offre mostre permanenti sulle origini della vita, del mondo, sui rapporti tra l’uomo e gli altri esseri viventi, sulle rappresentazioni della morte e sulle civiltà create dall’uomo. Lione è anche considerata la città dei grandi murales, per gli amanti della street-art. Le Mur des Canuts nel quartiere della Croix Rousse è conosciuto come il più grande d’Europa, con i suoi 1200 metri quadrati di sviluppo. Deve il suo nome ai tessitori di seta (canuts, per l’appunto) e la sua particolarità, oltre alle dimensioni, è che rappresenta un ritratto della città in continua evoluzione, aggiornato e riammodernato ogni 10 anni circa.
Le Mur des Canuts, il più grande murales d'Europa
Che sia estate o inverno, una visita a Lione non sarà mai completa senza una passeggiata al Parc de la Tête d’Or: questo parco che si estende per 120 ettari, è uno dei polmoni verdi urbani più grandi della Francia e offre numerose attività e attrazioni. All’interno si trova anche uno spettacolare giardino botanico, uno dei più grandi musei a cielo aperto d’Europa, dislocato su 8 ettari: si possono ammirare 15.000 specie diverse esposte in esterno o nelle serre; il giardino zoologico di Lione che ospita molte specie, 400 animali in semilibertà su una superficie di oltre 8 ettari, tra cui giraffe, fenicotteri, panda rossi, zebre e un centinaio di tartarughe californiane.
Zuppa di tartufi dello chef Paul Bocuse
Sulla riva opposta della Saona, Presqu’île, il quartiere di stampatori e librai del XV secolo, oggi una zona con bar e ristoranti di tendenza, hotel di lusso, due teatri e il Museo delle belle arti e quello della stampa e della comunicazione grafica. Un punto di riferimento per i buongustai, è le Halles Paul Bocuse, un mercato coperto unico, dove si percepisce il cuore gourmet di una città che conta circa 4mila ristoranti, molti stellati. E ancora dal 2022 la Citè Internationale de la Gastronomie, all’interno del complesso del Grand Hôtel-Dieu, l’ex ospedale fondato nel XII. Dopo anni di restauro, l’enorme complesso oggi ospita una galleria, boutique della moda e del design, molti caffè e ristoranti, un hotel di lusso, un mercato coperto su due piani di 1.200 metri quadrati. Qui si sono installati nove Meilleurs Ouvriers de France (un titolo molto ambito e prestigioso in Francia che riconosce l’eccellenza artigianale). Questa struttura fino al 5 novembre 2023 accoglierà la mostra temporanea Banquet, progettata dal grande chef Thierry Marx, che rende omaggio alla gastronomia francese attraverso un'esperienza coinvolgente che fa appello a tutti i cinque sensi. Il terroir è celebrato anche nella mostra permanente “Bonnes tables, belles tables", che permette ai visitatori di scoprire l'arte di mangiare bene alla francese.
La del ristorante Paul Bocuse, Auberge du Pont de Collonges
Annoverato tra i Patrimoni dell'Umanità, il pasto gastronomico francese è un simbolo di raffinatezza. Pensando ad alcune specialità alimentari da provare: sicuramente la pralina rosa, mandorle o nocciole tostate ricoperte di zucchero rosa, ingrediente immancabile del Gâteau de Saint-Genix. Devono la loro notorietà al pasticcere Auguste Pralus che nel 1955 inventò la Praluline®, il dolce lievitato con praline rosa nell’impasto e la quenelle de brochet, un canederlo di forma allungata, preparato con ingredienti veramente locali tra cui il luccio, solitamente pescato nei torrenti della regione di Rhône-Alpes, e le uova di galline ruspanti della vicina regione francese della Bresse, rinomata per il suo pollame di qualità. Il gambero di fiume è un altro elemento essenziale del piatto delle quenelle poiché compone la cremosa salsa Nantua, che tradizionalmente accompagna gli gnocchi di luccio.
Selezione di formaggi del luogo
Dove mangiare a Lione:
La città offre un'ottima scelta con ristoranti e negozi per tutte le tasche, andiamo a scoprirne alcuni:Sicuramente merita una sosta Les Halles con i suoi 60 stand specializzati, alcuni dei quali hanno salette per consumare i prodotti in vendita. Un’altra esperienza sono i Bouchon, ristoranti tipici, una sorta di versione locale delle nostre tipiche trattorie. In questi locali vengono serviti piatti della tradizione. L’origine di questo termine è legato alla consuetudine del passato di appendere dei ciuffi d’erba o di paglia (per l’appunto bouche) fuori dalle abitazioni dei ristoratori che offrivano cibo e vino a prezzi economici. Originariamente gestiti dalle “Mères”, chef donne del XIX secolo, questi piccoli ristoranti illustrano l'autenticità delle ricette casalinghe attraverso una cucina del territorio semplice e generosa. Per essere sicuri che si tratti di un vero e proprio Bouchon, il consiglio è quello di consultare il sito Les Bouchons Lyonnais . Per chi ama far tardi la notte, perchè non farsi tentare dalla colazione dei canut (gli operai tessili), il mâchon, con andouillette, cervelle de canut, tablier de sapeur, grattons con un buon bicchiere di Beaujolais e di Mâconnais.
Tipico Bouchon lyonnaise
Qualche indirizzo di bouchon:
- Le Poêlon d’or situato nel centro di Ainay è stato creato nel 1860 come wine bar, poi trasformato in ristorante. Da provare le loro quenelle. Servono su prenotazione anche il machon.
Café du Peintre, la loro specialità sono le quenelle.
- Tra gli stellati, sicuramente il ristorante di Paul Bocuse, l’Auberge du Pont de Collonges, inconfondibile ristorante dalla facciata verde e rossa, si nota da lontano. Si trova in un sobborgo di Lione sulle rive della Saône.
- Têtedoie, sulla collina di Fourvière, che offre anche l’opportunità di sedersi a tavola nel panoramicissimo Bistrot versione più economica del ristorante stellato con “cucina del mercato”. Il suo piatto d’autore dal 1987: HTV le homard bleu & Tête de Veau.
Dove dormire a Lione:
- La Collections des Aubergistes Lyonnais comprende 3 hotel e 2 ristoranti che uniscono fascino, autenticità, piaceri gastronomici. Lo storico Globe et Cecil, Le Simplon e Le Phenix sono indirizzi splendidamente accoglienti, e il Comptoir Cecil e il Comtour Phénix propongono una cucina di qualità
- Molto piacevole l’accoglienza del Mama Shelter Lyon, nello spirito del gruppo: conviviale, gioioso, allegro, il posto giusto per rilassarsi, incontrarsi, lavorare, in un design contemporaneo e con dettagli perfetti, e per concedersi qualche pausa gourmet compres
- Elegante, l’Hotel Boscolo, in un palazzo dell’800 dalla tipica architettura stile Haussmann e in pieno centro, offre un’accoglienza da star e una splendida spa–relax.
- Il gruppo Accor propone a Lione un’ampia gamma di hotel su misura per ogni esigenza e ogni budget, secondo lo spirito del marchio: All, Accor Live Limitless. In centro o fuori dal centro, in palazzi storici o in edifici contemporanei, c’è sempre un hotel Accor pronto ad accogliervi
- Maison Nô nel cuore della Presqu’île vicino al teatro dell’Opera, un'ex banca trasformata in hotel. All’ultimo piano il rooftop con il ristorante con vista a 360° su tutta Lione.