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Esplorando la Valtellina: dalla città di Sondrio alle vette della Valmalenco

Un percorso tra Sondrio e la vicina Valmalenco, nella parte più settentrionale della Lombardia, alla scoperta di ciò che questo territorio ha da offrire anche durante i caldi mesi dell'estate

 
28 luglio 2023 | 08:30

Esplorando la Valtellina: dalla città di Sondrio alle vette della Valmalenco

Un percorso tra Sondrio e la vicina Valmalenco, nella parte più settentrionale della Lombardia, alla scoperta di ciò che questo territorio ha da offrire anche durante i caldi mesi dell'estate

28 luglio 2023 | 08:30
 

Nella parte più settentrionale della Lombardia, lasciandosi alle spalle il lago di Como e dirigendosi verso la Svizzera giace, stretta nell'abbraccio delle Alpi Retiche e delle Prealpi Orobie, la Valtellina. La valle si sviluppa in orizzontale da ovest verso est e proprio al centro si trova la città di Sondrio, posta ai piedi della Valmalenco. Queste terre hanno molto da offrire sotto diversi aspetti e d’estate si riscoprono come una meta ideale per chi ama il turismo lento, il buon vino o la buona cucina, la cultura alpina e le escursioni fuori porta a contatto con la natura.

Esplorando la Valtellina: dalla città di Sondrio alle vette della Valmalenco

Una visuale panoramica sulla città di Sondrio

La cosa migliore da fare è dedicare qualche giorno a visitare la città in tutta calma per poi addentrarsi nei dintorni della valle, dove l’effetto urbano svanisce e si entra sempre più in contatto con la tradizione montana, alla scoperta delle usanze culinarie ed enologiche del territorio. E quando penserete di aver visto abbastanza, vi resta ancora di avventurarvi nella Valmalenco e salire sempre più in alto per scoprire la vita d’alta quota.

Sondrio: una città a misura d'uomo

La città di Sondrio con il suo centro urbano a misura d’uomo è caratterizzata da una varietà architettonica che spazia dagli edifici rurali costruiti nella roccia del quartiere Scarpatetti, all’eleganza dei palazzi ottocenteschi di Piazza Garibaldi. Per visitarla partiamo proprio da qui, Piazza Garibaldi, considerata la porta d’ingresso della città e chiamata così per la presenza della statua bronzea di Garibaldi del Confalonieri. È sede di una serie di palazzi storici tra cui il Teatro Sociale, Casa Lambertneghi, i palazzi della Banca d’Italia e della Banca Popolare di Sondrio, mentre a chiudere la piazza verso nord si trova il Palazzo Martinengo che conserva nei propri giardini una porzione di mura medievali e l’obelisco bianco di Giuseppe Croff.

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Piazza Garibaldi

Per alloggiare in città o se siete alla ricerca di un ristorante dove mangiare, in Piazza Garibaldi si trova anche il Grand Hotel della Posta. Un edificio in stile neoclassico che oggi presenta le sue vesti rinnovate in seguito ad un restauro di tre anni che ha riportato alla luce affreschi e dettagli d’epoca nelle camere del primo piano. Le stanze sono 38 e mettono a disposizione tutti i servizi di un quattro stelle superior. Non manca l’attenzione per la proposta enogastronomica al ristorante 1862 dove la cucina è legata alla tradizione ma affinata dalla continua ricerca degli chef. Potrete scegliere un piatto tipico dal menu a la carte o scegliere il percorso degustazione. L’offerta dell'hotel strizza l’occhio anche al benessere e al relax con la Spa Fonte della Posta, aperta tutti i giorni su prenotazione con percorsi benessere, vasca idromassaggio, bagni di vapore, doccia emozionale e sauna. L’accesso alla Spa e al ristorante è consentito anche agli ospiti esterni, ma per chi alloggia ci sono dei vantaggi nel prezzo d'ingresso o sconti sul menu a la carte.

 

Grand Hotel della Posta
Piazza Garibaldi Giuseppe 19 - 23100 Sondrio (So)
Tel 0342 200397

Continuiamo attraverso Corso Italia per arrivare in Piazza Campello, nome dovuto alla presenza del Camposanto della città fino al periodo Napoleonico, qui sorgono gli edifici istituzionali, la Collegiata dei Santi Gervasio e Protasio con il suo campanile, la chiesa principale della città, e proprio di fronte il Palazzo Pretorio, che presiede la municipalità della città dal 1861. Sia la Collegiata che il Palazzo Pretorio sono visitabili, per quest’ultimo è bene contattare l’info point all'ingresso o il Consorzio Turistico Sondrio & Valmalenco per capire in che modo poter visitare l’edificio, ma soprattutto la Stua Rigamonti, una delle tre Stue di proprietà del comune e.. ufficio del sindaco! La Stua era una stanza presente in ogni casa tradizionale, sia povera che nobiliare, rivestita in legno di circolo o cembro, per la particolare resistenza alle alte temperature e per il gradevole profumo balsamico che rilasciano nell’ambiente; e riscaldata dalla presenza di una stufa (Stua in dialetto).

Infopoint - Palazzo Pretorio
Piazza Campello 1 - Sondrio
Tel 0342 526299

Lasciata Piazza Campello imboccate via Quadrio e arrivate in Piazzetta Quadrivio, la piazza che anticamente era utilizzata per il transito e la sosta dei carri e in cui confluiscono: la via dei Palazzi, via Scarpatetti e via Gesù. Da qui, addentratevi nel quartiere Scarpatetti e fatevi letteralmente catturare dall'ambiente. La strada si stringe e sarete invitati a guardare verso l'alto, seguendo lo sviluppo verticale delle case, per poi riabbassare lo sguardo attirati dalla particolarità dei dettagli delle abitazioni o alla ricerca di qualche viuzza che porta chissà dove. Qui gli edifici si fondono a perdita d'occhio con la roccia grigia mantenendo i caratteristici ballatoi in legno, le volte (involt) in pietra e i sostegni dei lumi in petrolio tipici delle abitazioni tradizionali. Alla fine della strada ciottolata arriverete al santuario della Madonna dell’Uva, raffigurante la Madonna e il Bambino con un grappolo d’uva in mano, simbolo del forte intreccio di queste terre con la religione cristiana e la viticoltura.

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Le abitazioni tradizionali in una corte della contrada Scarpatetti

Queste mura nascondono anche una cantina storica della città, la cantina Alberto Marsetti. Il nome è quello del titolare, che da anni porta avanti gli insegnamenti del nonno sulla coltivazione dell'uva e lavora appezzamenti di terra sparsi in vari comuni, alcuni dei quali nella zona del Grumello. Tra queste mura antiche avviene la vinificazione e l’affinamento mentre a soli pochi metri di distanza troviamo la sala degustazioni di recente inaugurazione, ideale per scoprire i vini di Marsetti insieme ad un aperitivo con i prodotti della valle. Rimarrete impressionati vedendo come tra queste vie strette, da anni, si riesca a produrre vino con metodi all’avanguardia in sintonia con l’indole eroica di queste terre che richiede ancora un duro lavoro manuale.

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La cantina Alberto Marsetti

Cantina Alberto Marsetti
Via Scarpatetti 15 - 23100 Sondrio (So)
Tel 339 5367388

Passeggiando per la città troverete piccoli negozi d’antiquariato e di prodotti tradizionali, ed è questa l'occasione per portare a casa una ricordo di queste terre acquistando un sacchetto di funghi o di erbe alpine, un vasetto di miele, una bottiglia di Nebbiolo oppure un pezzo di Slinzega o di Casera o Bitto. Ritornate poi in Piazzetta Quadrivio e proseguite per la via dei Palazzi. Percorrendola in questo senso incontrerete subito Palazzo Sassi de’ Lavizzari appartenuto alla famiglia Salis, un’elegante dimora nobiliare seicentesca che oggi ospita il MVSA - Museo Valtellinese di Storia e Arte, un insieme di collezioni che raccontano la storia e l'arte valtellinese. Qui è conservata anche la Stua Salis, un’altra delle tre comunali, che è l’unica ad aver conservato la sua posizione originale in quanto posizionata nel palazzo di famiglia. Le Stue erano considerate beni mobili e quindi dovevano essere anche completamente smontabili. La terza e ultima Stua, detta Carbonera, perché proveniente dall’omonima casa, si trova in Villa Quadrio in via IV Novembre e ci si arriva comodamente da Piazzetta Quadrivio.

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Il castello Masegra

Continuando per la via dei Palazzi troviamo poi Casa Carbonera (attualmente oratorio dell’Angelo Custode), il suggestivo vicolo San Siro e la piazzetta dell’Angelo Custode, e costeggiando i palazzi Marlianici e Longoni si giunge in Piazza Cavour. Da qui seguendo le scalinate di Salita Ligari si incrociano nuovamente le storiche viuzze della contrada Scapatetti per arrivare poi al Castello Masegra. Costruito in una zona strategica, all’imbocco con la Valmalenco, è il punto ideale in cui potete fermarvi ad ammirare la città dall'alto.

La prima cosa che salta all'occhio sono i tetti con le tegole in ardesia che coprono le case del centro storico e risaltano particolarmente al contrasto con il verde delle montagne, seguendo con lo sguardo il torrente Mallero da est verso ovest, appena sotto la Sassella, vedrete il punto in cui confluisce nell’Adda e da qui potrete ammirare le coltivazioni enologiche di Nebbiolo che scendono dalle pareti delle montagne Retiche sopra i caratteristici muretti a secco, dal 2018 Patrimonio Immateriale dell’Umanità. Si dice che osservando da questo punto è possibile vedere almeno sette chiese (in tutta la Valtellina se ne contano più di 500!). Il castello Masegra è l’unica struttura medievale ad essere rimasta intatta nel tempo e testimonia 700 anni di storia della Valtellina. Dal 06 ottobre 2019 ospita "CAST, il CAstello delle STorie di montagna”, un percorso multimediale con video-racconti e dispositivi immersivi che raccontano la montagna sviluppandosi in tre livelli, le 3A che rappresentano: A di Arrampicata, A di Alpinismo e A di Ambiente. 

Il cammino nell'Anello delle Cassandre

Lasciandosi alla sinistra il castello Masegra è possibile continuare per la passeggiata chiamata “Anello delle Cassandre”, dopo un breve tratto sulla strada provinciale, il tracciato imbocca una strada sterrata, proseguendo qualche centinaio di metri si svolta sulla sinistra per prendere un sentiero che porta fra i muretti a secco dei vigneti del Grumello. Giunti al punto panoramico della contrada Ponchiera, l’anello imbocca la Passerella sulle Cassandre (aperta 24h e illuminata di notte), inaugurata nel novembre 2021 copre una distanza di 145 m su un’altezza di 100 m sopra le gole scavate dal Mallero che dalla valle si accinge ad entrare in città. In questo punto, seguendo con lo sguardo l’origine dell’acqua e lasciandosi alle spalle la città si ha la vista più spettacolare sulle Gole delle Cassandre. Superata la passerella si scende dalla contrada Maioni attraverso un sentiero immerso nel verde per poi attraversare nuovamente il torrente Mallero in località Gombro e costeggiando l’argine nella contrada medievale di Fracaiolo si torna verso il centro della città. 

 

Nella frazione Mossini, a pochi metri dalla passerella, si trova la Guest House Le Cassandre. Una soluzione smart per alloggiare in città, che accoglie i propri ospiti con una formula guest house ma con tutti i servizi di un hotel di livello. La struttura è frutto di un recupero intelligente di un vecchio edificio e oggi mette a disposizione dei propri ospiti diverse stanze. L’unico pasto possibile durante il soggiorno è la colazione a buffet, un’offerta varia e adatta a tutte le esigenze dove ogni dettaglio è ben curato: dolci, torte, biscotti, brioche, pasticcini e pane vengono sfornati freschi ogni mattina, salumi e formaggi provengono dalla valle mentre mirtilli e prugne si possono definire a centimetro zero in quanto raccolti direttamente dalle piante adiacenti alla struttura.

Tutto per accogliervi in un risveglio di relax come a casa, ma affacciati sulle gole delle Cassandre con il sole che attraversa le vetrate ad arco della sala colazione. La struttura seppur piccola ospita una piscina riscaldata aperta 24h con copertura in caso di pioggia o durante l’inverno e una piccola spa con sauna finlandese e bagno turco. Disponibile anche un parcheggio privato con possibilità di ricaricare le auto elettriche. La posizione della Guest House Le Cassandre garantisce una soggiorno in intimità e anche d’estate presenta una temperatura fresca portata dai venti della valle.

Guest House Le Cassandre
Località Tarchi, 80 - 23100 Sondrio (So)
Tel 375 5346359

L'atmosfera bucolica di Castello dell'Acqua

Se sul versante Retico della valle troverete ad accogliervi vigneti di Nebbiolo adornati dai caratteristici muretti a secco, vi stupirete nel voltare la testa e notare che il versante Orobico non presenta nessuna coltivazione in uva mantenendo un aspetto incontaminato. Storicamente la società in questo versante si è dedicata ad attività contadine e coltivazione di foraggi. Nel tempo si sono creati veri e propri boschi con piante di ciliegi, castagni e noci che durante la primavera e l’autunno fanno da cornice alla valle del vino.

A pochi chilometri dalla città di Sondrio in direzione est, su questo versante, si trova il comune di Castello dell’Acqua, un paesino di 600 abitanti, ai piedi del Pizzo Coca e del Pizzo del Diavolo. Un luogo che conserva ancora l’atmosfera bucolica di una volta e che l’amministrazione comunale si è impegnata a mantenere acquistando e ristrutturando la pila per i cereali e le castagne e il molino per la macinatura del mais di Cà Dell’Albert. Per i bambini sarà possibile vivere un'esperienza da mugnaio per una giorno, scoprendo allo stesso tempo l’importanza della forza motrice dell’acqua impiegata per il funzionamento di questi impianti e per la società di un tempo.

Lo stesso corso utilizzato dalla pila e dal molino è impiegato per alimentare la Fucina Cavallari, un altro esempio di recupero intelligente per preservare la memoria di un lavoro anticamente molto importante in questi territori: il forgiatore. La fucina è stata in funzione per più di due secoli e sfrutta un sistema ingegnoso che crea un flusso continuo d’aria per alimentare le forge. Per visitare la fucina, la pila e il molino bisogna contattare il comune per accordarsi sulle disponibilità, è possibile organizzare anche visite per scolaresche e nella fucina si tengono tuttora corsi di forgiatura.

A pochi chilometri dal comune di Castello dell’Acqua, sulla strada di ritorno che vi porterà poi nella Valmalenco, potrete fermarvi per una sosta alla Casa Vinicola Nera. Una cantina che vanta una lunga tradizione enologica nella produzione di Sforzato di Valtellina docg, Valtellina Superiore Docg (con le sottozone Sassella, Inferno, Grumello, Valgella), il Rosso di Valtellina doc e l’igt Terrazze Retiche di Sondrio. Oggi alla guida dell’azienda troviamo i fratelli Simone, Stefano e Angela Nera. La famiglia è proprietaria anche dell’Azienda Agricola Caven Camuna, che prende il nome dalla località su cui sorge (Caven) e della civiltà che ci viveva (Camuna) intorno all’800 a.c. In questi appezzamenti sono state ritrovate recentemente delle testimonianze archeologiche di valore appartenenti a questa civiltà , come la stele della “Dea Madre” che troviamo anche nel logo dell’azienda.

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Casa Vinicola Nera

Sia la Cantina Nera che Caven Camuna sono aperte al pubblico ed è possibile organizzare una visita per scoprire il processo di trasformazione dell’uva in vino e il lavoro manuale che occorre per lavorare la vite in un territorio avverso e per mantenere i muretti a secco su cui posa. Potrete scegliere tra tre diversi percorsi di visita e degustazione, anche per professionisti del settore e in più lingue. All’interno della cantina è disponibile un vasto shop dove acquistare i vini e tutti i prodotti tipici del territorio.

Casa Vinicola Nera
Via Stelvio 40/A - 23030 Chiuro (So)
Tel 0342 482631

Gli oltre 100 percorsi della Valmalenco

A questo punto del viaggio non resta altro che raggiungere l’alta quota della Valmalenco, quindi dirigetevi in direzione nord rispetto a Sondrio fino a raggiungere il comune di Chiesa in Valmalenco, da qui ogni giorno dall’8 luglio al 03 settembre parte la funivia Snow Eagle, che dai 985m slm della stazione a valle arriva fino ai 2078 m slm della vetta, per un’altitudine di 1093 m con una capienza fino a 160 persone per corsa. In meno di 5 minuti di viaggio con vista panoramica sulla valle, sarete sulla vetta dell’Alpe Palù in quella che d’inverno è la ski-area del comprensorio Palù - San Giuseppe e d’estate diventa una culla verde contornata dai ghiacciai, un paradiso per gli escursionisti.

Sono oltre 100 i percorsi della Valmalenco e ce n’è uno per tutti i gusti : percorsi per famiglie, percorsi difficili per i più esperti o traversate panoramiche da affrontare con macchina fotografica al collo. Sulla via dei sentieri troverete rifugi dove poter fare una breve pausa prima di partire per l’ascensione alla vetta oppure altri in cui poter sostare per godere l'aria di montagna, panorami incontaminati e dell’accoglienza d’alta quota, con una cucina che racconta i frutti del lavoro in montagna: dalle ricotte al burro, dalla carne di selvaggina alla polenta, senza dimenticare un buon bicchiere di vino o un amaro alle erbe.

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La vista sul fondo valle dalla vetta dell'Alpe Palù

La Valmalenco è suddivisa da tre gruppi montuosi: il gruppo del Bernina, il gruppo del Disgrazia e il gruppo dello Scalino. Il Gruppo del Bernina prende il nome dai 4050m della vetta del Pizzo Bernina e tra le diverse ascensioni possibili ci sono il Più Roseg, Lo Scerscen, lo Zuppò, l’argentino le Belleviste e il Palù. Il gruppo del Disgrazia con la sua vetta di 3678m è circondato da diversi apparati glaciali e tra le ascensioni troviamo la cresta NO (la via percorsa dai primi salitori), la cresta NE, la Corda Molla e la salita alla parete Nord. Il gruppo dello Scalino con suoi i 3323m è una meta molto frequentata sia d’inverno che d’estate e offre un vista mozzafiato su una vasta distesa di montagne. Il Pizzo Scalino è un ottimo punto per scattare una foto al tramonto in un luogo imparagonabile, soprattutto quando le ombre scure fanno risaltare il colore rosso e dorato del tramonto che tinge le cime circostanti. 

Esiste un percorso escursionistico chiamato Alta Via della Valmalenco effettuabile solo d’estate che vi porterà alla scoperta di tutto il territorio. Si tratta di un itinerario in quota composto da 8 tappe per una lunghezza di 110 km che riporta al punto di partenza, ma può essere spezzato in alternative più contenute dalla durata di 2 o 3 giorni. Il tragitto unisce i più importanti rifugi e tocca i punti più apprezzabili della valle come la Conca di Chiareggio, il lago Palù, il vallone dello Scrensen e le dighe di Campo Moro e Campo Gera. Incontrerete pascoli, alpeggi, laghi, boschi, cave e valichi ammirando i maestosi ghiacciai del Disgrazia, del Bernina e dello Scalino. Questo è un cammino che richiede uno sforzo fisico non indifferente e una buona preparazione. Ci sono alcuni tratti che non devono essere affrontati con superficialità, ma con un equipaggiamento da montagna. L'allenamento è comunque consigliato per le tappe più impegnative. Prima delle gita ricordatevi di raccogliere informazioni relative al percorso, all'accessibilità in funzione della stagione contattando i rifugi o gli esperti del luogo. 

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Il lago Palù

Anche per chi ama il cicloturismo è bene sapere che sono numerosi i sentieri recentemente sistemati. Le salite classiche collegano Chiesa in Valmaenco a Chiareggio, passando per Primolo e San Giuseppe, strada utilizzata d’inverno per lo sci di fondo. Da Chiareggio si può raggiungere l’Alpe Ventina oppure l’Alpe dell’Oro fino al Passo Muretto, valico di confine tra Italia e Svizzera. Adatta anche per i meno esperti è la conca dell’Alpe di Campagneda mentre per i più allenati altre mete possono essere il lago Palù, la cima Motta oppure l’ex rifugio Scerscen passando per la mulattiera a fianco del rifugio Longoni. Per i più temerari le mete di Arcoglio e dell’Alpe Musella sono raggiungibili da fondovalle, mentre per chi cerca qualcosa di pianeggiante c’è il Sentiero della Valtellina che fiancheggia il fiume Adda e la città di Sondrio. È possibile anche noleggiare la bici al Rent Bike Palù presso l’Info Point Valmalenco.

Rent Bike Palù
Presso Infopoint Valmalenco
Località Vassalli - 23023 Chiesa in Valmalenco (So)
Tel 0342 451150

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