Dici Recco e pensi alla focaccia, dici focaccia e pensi a Recco. Come spesso capita nell'Italia delle eccellenze gastronomiche, anche il legame tra il comune ligure e la sua focaccia al formaggio è di quelli indissolubili, radicati, storici. Un'unione che da un lato ha portato il nome di Recco in tutto il mondo e dall'altro ha trasformato Recco in una delle capitali gastronomiche d'Italia. Una destinazione da non perdere per chi vuole conoscere un prodotto unico, per storia e gusto, ma anche per chi vuole toccare con mano la storia di un borgo che ha avuto un percorso frastagliato, pesantemente segnato dalla Storia, quella con la "s" maiuscola, che da queste parti ha, suo malgrado, fatto tappa.
Recco
Recco e la Seconda Guerra Mondiale: una ferita da toccare con mano
Nella storia di Recco c'è un prima e un dopo. Il prima è la storia di un borgo come tanti in Liguria. Un piccolo paese di tremila abitanti, affacciato sul mare, ma da sempre dedito alla vita contadina più che alla pesca. Il dopo, invece, racconta di un paese costretto a ripartire da zero. Obbligato a fare i conti con le macerie e con la ricostruzione, senza più un centro storico e con il peso di centinaia di vite per lungo la strada. In mezzo, la Seconda Guerra Mondiale, che, dicevamo prima, qui ha colpito duro. Recco, infatti, era uno snodo importante per il Nord Italia. Il viadotto ferroviario che ancora oggi la taglia a metà era un obiettivo sensibile e la posizione del paese, ai piedi di una valle molto ampia, lo rendeva vittima perfetta per i bombardamenti. Furono ventisette in totale e oltre ad uccidere circa 130 persone distrussero il 90% dell'abitato, cancellando per sempre la vecchia Recco e il suo centro storico.
Una situazione tragica che ebbe, però, sui recchelini l'effetto di una scintilla. Gli anni della ricostruzione forgiarono in qualche modo la comunità locale e diedero l'impulso decisivo per la rinascita di un paese che, pur avendo perso gran parte delle sua storia, decise di puntare ancora forte sulle sue tradizioni. La focaccia con il formaggio, appunto, ma anche la pallanuoto, con la Pro Recco che ancora oggi è la squadra più forte e titolata d'Europa, e la Festa del fuoco, che attira ogni anno migliaia di persone.
Un giro a Recco, tra il mare e il Santuario
Non deve sorprendere, quindi, se camminando per Recco non troverete i tradizionali scorci a cui ci ha abituato la Liguria. Niente centro storico a ridosso del mare e nemmeno viette strette. Piuttosto palazzi colorati sì, ma più moderni, e una bellezza da cercare soprattutto nei dettagli. Il punto di partenza per scoprire il borgo deve essere, senza ombra di dubbio, il suo luogo più sacro, il Santuario di Nostra Signora del Suffragio. Molto più di una semplice chiesa: una delle custodi della storia di Recco e dei recchelini. Il Santuario, infatti, pur fortemente danneggiato, non venne colpito direttamente dai bombardamenti ed è una delle ultime testimonianze della vecchia Recco. La Nostra Signora del Suffragio è, poi, la patrona della città e in suo onore, ogni 8 settembre, si celebra la festa più importante. La già citata Sagra del Fuoco, che prende il nome dagli spettacolari fuochi d'artificio che vengono esplosi per l'occasione. A realizzarli sono i sette storici Quartieri cittadini, che portano avanti la tradizione insieme alla Confraternita, fondamentale per la Processione solenne che apre le celebrazioni.
Il Santuario di Recco
Dal Santuario si può arrivare al mare a piedi, attraversando quello che nel Dopoguerra è diventato il nuovo centro storico cittadino. Si passa sotto il viadotto e si arriva fino al Lungomare Bettolo, cuore del paese. Come spesso accade in Liguria, però, gli angoli più nascosti sono anche i più belli. Il consiglio è, quindi, quello di attraversare il fiume e imboccare Passeggiata Punta Sant'Anna. Da lì proseguire fino alla piscina della Pro Recco, superarla e salire la scalinata che porta su corso Garibaldi. Ci si ritroverà catapultati in un'altra Recco, più silenziosa e molto elegante. Dal corso si possono godere scorci magnifici, sul mare, sulla stessa Recco, ma anche sulla vicina Camogli, che fa bella mostra di sé in lontananza. Dal corso si può puoi scendere sul Lungomare Italia, che porta fino alla Ciappea, una lastra di ardesia che d'estate diventa punto di riferimento per i bagnanti, che che d'inverno, senza la folla, si trasforma in un luogo unico.
La Ciappea di Recco
La storia della focaccia di Recco con il formaggio
Se è vero, come vi abbiamo appena raccontato, che Recco non è soltanto il paese della focaccia con il formaggio, è altrettanto vero che Recco è soprattutto il paese della foaccia con il formaggio. Ma com'è nata la focaccia di Recco? Si narra che questo prodotto esisteva già all’epoca della terza crociata. “Era la Pentecoste di rose dell’anno 1189… la cappella dell’Abbazia di San Fruttuoso accoglieva i crociati liguri per un solenne Te Deum prima della partenza della flotta per la Terra Santa… Sulle bianche tovaglie di lino ricamate facevano bella vista i piatti di peltro e di rame, zuppiere di ceramica e di coccio colme di ogni bendidio: pagnotte di farro ed orzo impastate con miele, fichi secchi e zibibbo, carpione di pesce, agliata, olive e una focaccia di semola e di giuncata appena rappresa” (la focaccia col formaggio…). In tempi lontanissimi la popolazione recchese si rifugiava nell’immediato entroterra per sfuggire alle incursioni dei saraceni. Si narra che grazie alla possibilità di disporre di olio, formaggetta e farina, cuocendo la pasta ripiena di formaggio su una pietra d’ardesia coperta, venne “inventato” quel prodotto gastronomico che oggi conosciamo come “Focaccia di Recco col Formaggio”.
La focaccia di Recco col formaggio Igp
Qualsiasi sia la reale origine del prodotto, questo negli anni è diventato un vero e proprio simbolo del paese di cui porta il nome. Merito di un lungo lavoro di promozione e valorizzazione portato avanti dalle numerose realtà del territorio, dalle istituzioni ai ristoratori, dalle associazioni a semplici cittadini. Un percorso coronato nel 2015 con l'ottenimento del marchio Igp, a ulteriore tutela di un prodotto che, con la sua enorme diffusione, ha dovuto anche fare i conti, come altre grandi eccellenze italiane, con la contraffazione.
Oggi la focaccia di Recco con il formaggio Igp può essere prodotta soltanto nei Comuni di Recco, Camogli, Sori e Avegno e soltanto nelle aziende aderenti al Consorzio (14, con 20 punti vendita). Se volete, quindi, provarla a Recco dovete andare da:
Ristorante Alfredo | Via S. Giovanni Battista 33 - 16036 Recco GE | Tel 018574653
Da Angelo | Via S. Rocco 86 - 16036 Recco GE | Tel 018576719
Ristorante del Ponte | Via Guglielmo Marconi 11 - 16036 Recco GE | Tel 018576981
Ristorante da Lino | Via Roma 70 - 16036 Recco GE | Tel 018574336
Vitturin 1860 | Via dei Giustiniani 48/50 - 16036 Recco GE | Tel 0185720225
Da O Vittorio | Via Roma 160 - 16036 Recco GE | Tel 018574029
Osteria del Vastato | Via Vastato 1 - 16036 Recco GE | Tel 018574029
Manuelina | Via Roma 296 - 16036 Recco GE | Tel 018574128
Panifico Moltedo 1874 | Via XX Settembre 2 - 16036 Recco GE | Tel 018574046
Panificio Moltedo G.B. Titta | Via Biagio Assereto 15 - 16036 Recco GE | 018574202
Tossini | Via Biagio Assereto 7 - 16036 Recco GE | Tel 018574137 (e anche nelle sedi di via Trieste 14, via Roma 15 e via XXV Aprile 67, sempre a Recco)