C'è un tratto comune tra i diversi capoluoghi di provincia veneti. L'eleganza tipica delle città benestanti e custodi di una storia importante si incontra sempre con un certo animo popolare, che a queste latitudini fatica per fortuna a venir meno. Padova ne è un esempio lampante e il suo cuore, quello che si sviluppa tutto intorno al Palazzo della Ragione, ne è testimonianza quotidiana. La sensazione che resta, infatti, è quella di essere sì nel salotto buono della città, ma che, guardando negli angoli giusti, si possano ancora vivere attimi di normale quotidianità padovana. Proprio lì, in piazza della Frutta, sorge un banchetto che, in qualche modo, racchiude tutto questo: è La Folperia.
La Folperia (foto pagina Facebook La Folperia)
La Folperia a Padova: una storia di famiglia
Trovare La Folperia non vi sarà difficile. Sorge in un angolo di piazza della Frutta che veniva chiamato “Canton de le busie”. Ero lo spazio in cui i commercianti discutevano dei loro affari. Lì c'è un banchetto, un grande ombrellone rosso e, solitamente, una lunga fila. Non spaventatevi, però: si smaltisce velocemente. Dietro il bancone ci sono, invece, Massimiliano, detto Max, e sua sorella Barbara. Sono loro a portare avanti la tradizione di famiglia, anche se accanto hanno già la terza generazione. Figli e nipoti, infatti, hanno già iniziato a dare una mano. «Facciamo ancora tutto in famiglia - ci conferma Max - Oggi come allora. Hanno iniziato mio papà e mia mamma negli anni '70, poi siamo arrivati noi, che siamo qui ormai dal 1997».
Max Schiavon de La Folperia di Padova (foto pagina Facebook La Folperia)
Da allora ad oggi la crescita è stata impressionante. La Folperia, infatti, è diventata uno dei pilastri della gastronomia padovana. Punto di riferimento sia per i residenti sia per i tanti turisti. Merito di un mix fortunato di tanti ingredienti. Prodotti di qualità, certo, ma anche l'eccezionale disponibilità e simpatia di tutta la famiglia Schiavon e un'attenta comunicazione sui social. «Il vero boom c'è stato quando nel 2013 siamo diventati campioni veneti dello street food per il Gambero Rosso - ha aggiunto Max - Noi comunque ci abbiamo sempre messo la faccia e ci siamo sempre impegnati per offrire il massimo».
Cosa si mangia a La Folperia?
Sì, ok, ma cosa si mangia a La Folperia? Il protagonista assoluto è "nascosto" già nel nome: i folpetti. Di cosa si tratta? Di moscardini che vivono nei fondali sabbiosi o fangosi del Mar Adriatico. Vengono serviti bolliti e conditi con sale, pepe, limone e con una salsina di olio, aglio e prezzemolo. La particolarità dei folpetti è che di loro si mangia tutto, compresa la testa e le interiora. «Anche per questo la qualità deve sempre essere alta - specifica Max - Il prodotto deve essere fresco. Noi abbiamo come riferimento il mercato di Chioggia, anche perché i folpetti migliori, per me, sono quelli dell'Alto Adriatico».
I folpetti (foto pagina Facebook La Folperia)
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Un folpetto condito (foto pagina Facebook La Folperia)
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I folpetti, per Padova, sono un vero e proprio simbolo e La Folperia ne è uno dei custodi. Da sempre, infatti, il folpo è uno degli aperitivi per eccellenza dei padovani: buono, facile da mangiare ed alla portata di tutti. Alla base di questo, il forte e storico legame con Venezia. A Noventa Padovana, appena fuori dalla città del Santo, si svolge ogni anno la Fiera del Folpo, un evento centenario simbolo dell'importanza del moscardino per il territorio. Non un luogo a caso: Noventa fu un porto importante per via del commercio tra la Serenissima Repubblica di Venezia e i Carraresi di Padova. Un legame che, come dicevamo, portò i moscardini dalla Laguna fino in città. Ogni anno Max e Barbara, come facevano in passato i loro genitori, partecipano alla Fiera con il loro banchetto, mentre durante il resto dell'anno portano avanti la tradizione in piazza della Frutta.
Non solo folpetti: dal baccalà alle masanette
Il folpetto, quindi, è il piatto che non dovete perdervi (ricordatevi di farvi dare anche un pezzo di pane per la scarpetta nel tocio), ma non l'unico. La proposta de La Folperia è ampia e varia durante l'anno, in base alla stagione. Al banchetto di Max e Barbara si possono mangiare, per esempio, i bovoetti, lumachine che vivono in prossimità del mare, bollite e servite nel loro guscio con aglio, olio e prezzemolo. O ancora, le masanette. Si tratta di piccoli granchi femmine di laguna. Dopo averli aperti con l'aiuto di uno stuzzicadenti, si può mangiare la polpa, ma anche una parte del carapace. Ci sono poi spiedini di seppie, polpette di vario genere, fritti e una preparazione che non può mancare in Veneto: il baccalà mantecato. Nella ricetta de La Folperia, che prepara la moglie di Max, non ci sono latte e nemmeno farina. Viene servito in un piccolo panino con granella di pistacchio oppure in una scatolina monoporzione a cui accompagnare una fetta di pane.
Le masanette (foto pagina Facebook La Folperia)
Ah, ci siamo scordati di un dettaglio: La Folperia non ha tavoli, ma questo non è un problema. Se siete fortunati, potete mangiare in piedi, appoggiati al bancone, godendovi l'allegro caos del servizio. Se, invece, preferite sedervi, il consiglio è di utilizzare i tavolini del Bar dei Osei. Si trova proprio lì accanto. Potrete ordinare da bere, consumando senza problemi folpetti e affini. Un bel modo per godersi Padova, mangiare bene e respirare quello spirito popolare che ancora non si spegne.
La Folperia
Piazza della Frutta 1 - 35139 Padova