Siamo nel Cilento, quel promontorio fatato dove nacque la Dieta Mediterranea. E precisamente siamo a Castellabate. Quale piacevole e preziosa scoperta risulta essere il D&B Palazzo Gentilcore! Palazzo Gentilcore deve la sua denominazione a san Costabile Gentilcore, fondatore e patrono di Castellabate. Ma ci sta pure bene il poetico riferimento a quel versetto della Vita Nova di Dante, secondo cui «Amore e gentil core sono una cosa». E sembra proprio che questo verso del grande fiorentino condensi ciò che accadde a Chiara Fontana e Giovanni Riccardi, i titolari del D&B.
![[[Palazzo Gentilcore]], accoglienza cilentana e cucina di territorio [[Palazzo Gentilcore]], accoglienza cilentana e cucina di territorio](/images/contenutiarticoli/deb_Palazzo_Gentilcore.jpg)
Palazzo Gentilcore
Chiara e Giovanni si innamorarono di questo vecchio edificio, che dopo essere stato una dimora gentilizia nel ‘700, divenne sede del Comune per poi essere abbandonato per decenni. La componente Bed si compone di 15 camere, ognuna delle quali, prende il nome da una frazione del comune di Castellabate: Castello, Lago, Ogliastro, Annunziata, Caprarizzo, San Pietro, Alano, Santa Maria, San Marco, Marina, Maroccia, Licosa e Tresino. Le ultime due sono suite Two Bedroom composte rispettivamente da una camera matrimoniale e una camera doppia. Gran parte delle camere è stata adottata da artisti contemporanei o è valorizzata da opere che fanno parte della collezione privata di Chiara e Giovanni. Ma, rendiamoci conto, stiamo parlando di quadri di Ortega, Lista, Fontana, Accardi, Faccincani! La camera che ci viene assegnata è la Ogliastro: magnifica! è nei toni del bianco, del ciliegia e del blu, caratterizzata da una bella terrazza che affaccia sulle colline dell’Annunziata e sul mare di Ogliastro. La terrazza privata della camera è arricchita da una mini piscina jacuzzi in cui ci rilassiamo e ammiriamo l’incantevole tramonto cilentano.
![[[Palazzo Gentilcore]], accoglienza cilentana e cucina di territorio [[Palazzo Gentilcore]], accoglienza cilentana e cucina di territorio](/images/contenutiarticoli/Palazzo_Gentilcore_portico.jpg)
Palazzo Gentilcore
Lentamente e gaiamente ci si prepara per la cena. L’aperitivo lo prendiamo nel roof garden, con vista sui caratteristici tetti del borgo, sul suo campanile e sull’isolotto di Licosa. Si cena in giardino, tra due imponenti alberi di fico e un’enorme bouganville: che splendore! In cucina c’è Pietro Parisi, chef talentuoso di grande esperienza. Ambasciatore della dieta Mediterranea nel mondo e membro dell’Alleanza dei cuochi di Slow Food. Ci viene proposto il menu degustazione. Si comincia con uno tra i suoi emblematici signature dish: Parmigiana di melanzane al vapore. Così buona, ma così buona, ma così tanto buona, che a riassaggiarla non è che ci si faceva del male! Si prosegue con un saporito primo piatto: Fusilli al ferretto con ragù di bufala cilentana e cacioricotta di capra. In questo piatto c’è l’elogio a quella terra antica e affascinante che è il Cilento. Eccellente il secondo piatto: Cipolla cotta sotto sale farcita con caciocavallo, uovo e tartufo nero.
![[[Palazzo Gentilcore]], accoglienza cilentana e cucina di territorio [[Palazzo Gentilcore]], accoglienza cilentana e cucina di territorio](/images/contenutiarticoli/Palazzo_Gentilcore_ristorante.jpg)
Palazzo Gentilcore, il ristorante
Degna conclusione dolce con Babà tiepido, crema e fico bianco del Cilento. E negli appropriati calici? Una sinfonia! I vini sono fatti da Salvatore Magnoni a Rutino. Sulla Parmigiana di melanzane ci abbiniamo il Primmavera 2021, un rosato dai profumi intensi ottenuto da sole uve Aglianico. In abbinamento al primo Rosso del Ciglio 2020, da uve Aglianico con macerazione di media lunghezza che completa l’affinamento in botti grandi esauste. Sul secondo, Primalaterra 2015, un grandissimo rosso. Sul Babà ci viene proposto Pancrazio, il vino bianco dolce prodotto da Chiara e Giovanni, che si sono avvalsi della collaborazione di Bruno de Conciliis, per creare un dopo pasto che riprende l’antica ricetta del vin cotto cilentano. Seducente il colore lievemente ambrato. Che esperienza deliziosa questa cena in territorio cilentano!

Si va a dormire. Risveglio in allegria con la prima colazione che ci viene servita nell’antico cortile, all’ombra di un magnifico albero di fico che nasce direttamente dal muro e si sviluppa come una pergola, senza tronco. Sul vecchio banco da falegname adibito a buffet, la componente salata è costituita dalla salsiccia conservata nella sugna, il cacioricotta fresco, il caciocavallo podolico, l’acquasale. E ancora, le uova fresche dalla certa provenienza locale, il latte di capra. E dei dolci fatti in casa, ma vogliamo parlarne?!? La torta della zita, i cannoli alla crema, le pesche dolci, gli scauratielli, la crostata alla marmellata dei loro fichi e dei loro limoni, gli scauratielli. Gli scauratielli sono dolcetti fritti cilentani ricoperti di miele.E dopo tale doviziosa e squisita colazione, si ozia dolcemente per poi ripartire. Lasciare il Cilento ben felicemente consapevoli che mai più il Cilento lascerà noi.
Questo testo è un estratto dal libro "Italian D&B" di Vincenzo D'Antonio, 320 pagine, pubblicato da Cinquesensi editore, che descrive 100 destinazioni in Italia dove si può abbinare un'ottima cena ad una camera di charme per dormire.
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Palazzo Gentilcore
via G. Amendola 1 - Castellabate (Sa)
Tel 0974 1735006