Andiamo al circolo a giocare a carte, o a scacchi, a leggere il giornale, a farci un aperitivo... Sembrano mozziconi di frasi sottratte a un tempo lontano, quello del nonno o bisnonno, quando le serie TV consumate a catena e l’internet fino a tarda notte non erano neppure immaginabili, e per passare il tempo si cercava la compagnia dei propri simili. Il dopolavoro, la bocciofila e il circolo culturale nascono più di un secolo fa, ma nel 2022 c’è chi si richiama a quel tipo di socialità per fondare un “Club del gusto”: a Monza, in via Anita Garibaldi, stretto tra il fiume Lambro e il Tribunale apre “Il Circolino”, per far convivere un ristorante gastronomico, un caffè e un cocktail bar.
Il Circolino di Monza
Il Circolino a Monza, una proposta per tutto il giorno
«Abbiamo scelto l’orario ‘lungo’ per la nostra proposta food & beverage, - dichiara Stefano Colombo, socio dell’impresa assieme al padre Mario e a Federico Grasso - e quindi apriamo al mattino per la colazione e andiamo avanti fino a mezzanotte, con brioche, caffé, pasticceria, pranzo, dopopranzo, apericena, cena e cocktail/distillato finale, a chiudere la giornata. La proposta di caffetteria/pasticceria è tipicamente italiana, con qualche influenza da oltralpe: in vetrina sono disponibili anche macaron ed éclair, oltre ai croissant, ma il francese non sarà l’unico compagno d’avventura: c’intrigano gli influssi internazionali e non ci facciamo mancare, ad esempio, la babka, un dolce polacco al cioccolato. Vogliamo essere un punto di riferimento di convivialità e condivisione: l’orario continuato si lega proprio a questa idea. La proposta gastronomica è divisa in due parti, un bistrot e un ristorante gourmet, a seconda dell’umore e delle possibilità di chi vorrà venirci a trovare. Ci rivolgiamo a un pubblico ampio, pertanto: una proposta ideale per i giovani che vogliano passare una serata da cocktail e tapas, ma anche per il gruppo di amici in cerca di una cena ad alto livello».
Stefano Colombo e Claudio Sadler
Claudio Sadler nel nuovo progetto
E qui subentra Claudio Sadler: la supervisione in cucina è infatti affidata allo chef milanese (sestosangiovannese, per la precisione), membro di Euro-Toques, che a braccetto dell’’alto livello ci ha speso un’esistenza, perché la prima stella Michelin risale al 1991, e il locale si chiamava “Osteria di Porta Cicca”; ma ne ha una anche il “Sadler” in via Ascanio Sforza, sempre a Milano, proprio come l’ultimo stellato nato a san Teodoro, in Sardegna, e chiamato “Gusto by Sadler”. Ha disseminato di premi e di pubblicazioni il suo percorso, Claudio Sadler, ma semplicità e tradizione costituiscono ancora il faro che illumina la sua brillante carriera, come pure le scelte più recenti, tra cui quella del “Circolino”. Lo chef è rimasto l’artista coi piedi per terra, capace di portare la tradizione italiana a Pechino e Tokyo, senza farsi incantare da visioni fusion o menu a mappamondo senza identità. Lo dimostra la sua presenza al tavolo dei giornalisti, dove a pranzo una certa verve da milanesùn giramondo vien fuori nel descrivere le capacità del suo pupillo-luogotenente in cucina a Monza, il resident chef Lorenzo Sacchi: “bravo ragazzo” (ha più di trent’anni), “ci prepara questi ravioli di baccalà mantecato, curry rosso, cozze e peperone crusco senza strafare”, “bel volo di fantasia questo, fatto senza esagerare”.
Ristorante by Sadler a Monza
In novanta minuti di eleganza gourmet, tintinnio di bicchieri e piatti in processione, Sadler ha distribuito a piene mani la sua idea di creatività misurata: guardare oltreconfine, portare a casa le idee migliori e gli ingredienti più originali senza mai dimenticare le proprie radici, che devono dare frutti visibili e godibili: chissà se glielo ha insegnato Gualtiero Marchesi, uno dei suoi primi maestri. E così il tonno rosso con dashi di jamón iberico, alghe e caviale, il petto di piccione (cottura e consistenza da applausi) con grano saraceno, provolone dolce e salsa hoisin, e le magnifiche praline servite col caffè sono corsi via anche loro “senza strafare”; uno scenario eccezionale che ti sembra normale, quando accade c’è da rifletterci.
Una drink list di alto livello con Filippo Sisti
A valorizzare la cucina d’autore viene in aiuto una drink list molto ben pensata, ricca di 10 ricette create appositamente dal barman di fama internazionale Filippo Sisti, che spiega: «I signature cocktail pensati per ‘Il Circolino’ raccontano un viaggio nella storia della miscelazione, in modo da portare a Monza il frutto delle mie esperienze nel mondo della mixology internazionale».
Filippo Sisti
Da degustare sugli sgabelli affacciati davanti al bancone a mo’ di bar inglese, al caffè o nel giardino all’aperto, i drink combinano gli ingredienti più insoliti: siamo lontani dalla noia del solito Negroni, della Caipirinha slavata. Tra le proposte, il “Meneghino” - in omaggio alla capitale dell’aperitivo -, “Sexy Knees” - a base di Gin premium e barbabietola affumicata - e “Cesar Sour” - dove la Tequila si fonde con le note agrumate del bergamotto.
Buongiorno, allora, buon appetito e buona cena ai prossimi avventori del Circolino-Club del gusto, dove le forme di divertimento sono tante, coerenti, ben mixate, e promettono di rivitalizzare il centro di Monza, che le novità le sa apprezzare.
Gli spazi esterni del Circolino di Monza
Tutte le foto sono di Jacopo Salvi
Il Circolino
Via Anita Garibaldi 4, 20900 Monza
Tel 0396363374