Degustare una raffinata cucina di pesce godendosi la brezza, cullati dal suono del mare. Il Lux Restaurant & Lounge nel porto turistico di Ostia è da pochi mesi il regno della executive chef Micaela Di Cola, in arte Mikychef, che in questo luogo suggestivo propone, in un’atmosfera marinara arabeggiante, la sua interpretazione di estate.
Il Lux Lounge & Restaurant
Una cucina territoriale, tradizionale, reinterpretata in chiave moderna
«La mia è una cucina territoriale che parla di tradizione in chiave moderna, gourmet è un termine che non gradisco - spiega Di Cola - Secondo me si viene qui, in primis per godere di una scenografia magica, e per assaporare qualcosa che ormai nell’alta ristorazione sta sparendo. Io punto molto sul pescato locale e sui prodotti di eccellenza del territorio. Lavorati in una certa maniera. La tecnica di cottura è fondamentale perché serve a non snaturare la materia prima. Paradossalmente ritengo che ce ne voglia tanta per rispettarla al massimo. Credo che forse nel passato si fosse molto più aggressivi verso gli alimenti, parlo della cucina dei miei nonni. Se invece maneggio con gentilezza i prodotti, questi rendono al meglio».
Anna De Fazio, Micaela Di Cola, Silvia Leone
Non mero km 0, ma ricerca di eccellenze
Sulla materia prima, Di Cola non transige: «Oggi c’è una grande riscoperta della territorialità che non va intesa come mero km 0 tout court ma ricerca di eccellenze. In questo un ruolo chiave è svolto dai fornitori che per me sono degli autentici compagni di viaggio, sono quei professionisti che ci permettono, alla resa dei conti, di fare bella figura con la nostra clientela. Il fornitore di fiducia non è colui che applica lo sconto più elevato, ma quello che ci suggerisce cosa prendere quotidianamente, che ci propone il meglio della giornata. La qualità non è
sindacabile. Sono capace di rimandare indietro all’istante qualsiasi cosa non sia conforme ai miei parametri di eccellenza».
Antipasti, una pesca nella tradizione e nei ricordi
Tartare di salmone marinata agli agrumi e condita con una dadolata di finocchio e avocado, panna acida all’aneto e croccante di riso affumicato
Il menu ideato da Micaela “pesca” nella tradizione e nei ricordi. Si parte con un’amuse bouche di Pane e olio, un benvenuto caloroso, che sa di buono e di casa, o con un Burro morbido salato alle alice del Cantabrico. Tra gli antipasti, sorprende il Tris di carpacci, con gamberi viola, ricciola e un’inaspettata carne di tracina, serviti con un aspic di frutta, una spugna al nero e una tuille che simula i coralli. Irresistibili, poi, le Alici fritte con una freschissima citronette al limone in abbinamento. Di grande impatto scenografico, la Tartare di salmone marinata agli agrumi per 72 ore e condita con una dadolata di finocchio e avocado, panna acida all’aneto e croccante di riso affumicato. Il piatto arriva al tavolo servito sotto una campana di vetro e scoperchiato, sprigiona tutti i profumi della sua affumicatura al legno di faggio.
Primi piatti, dal Pacchero Lux alla Caprese che non ti aspetti
La Caprese che non ti aspetti
Nei primi piatti, tra i must, il Pacchero Lux, la massima espressione della territorialità, farcita con il pescato del giorno, tra cui mormora e sughero rosa, che si amalgama alla pasta cotta nello stesso fumetto di pesce e che già da sola profuma di mare. Il sugo è ottenuto da un pomodoro confit cotto per 5 ore a 50 gradi con timo e origano e in uscita si aggiunge la tartare di pesce che prende colore e si cuoce delicatamente nel piatto di portata, grazie al calore della pasta appena scolata. Rivisitazione creativa per un classico quale la Cacio e pepe che si sposa per l’occasione con gli scampi. Non può mancare il Risotto, un Riserva San Massimo con gambero rosso di Mazara, la sua bisque, ricotta di bufala e zest di lime candito. Poi c’è la Caprese che non ti aspetti, che è un po’ la sua madeleine dei ricordi: uno scrigno di pasta all’uovo fresca che racchiude un cuore di mozzarella di bufala, pomodoro in tre consistenze, acqua-polvere-confit, foglie di basilico fritto e scampo a crudo sopra. Memorabile lo Spaghetto al pomodoro, realizzato con sette ore di lavorazione e un pomodoro trattato in tre modi differenti: datterino, confit e un concassè ghiacciato.
La componente vegetale: filo conduttore dei secondi
Polpo Lux
Nei secondi il filo conduttore è sempre una componente vegetale che completa il piatto, come nel Sandwich in cui le alici fanno da panino abbracciando un ripieno di scarola, patate e alici sott’olio, uno sformato completato con una spuma di finocchio sul lato, terra di olive e caramello salato all’arancia intorno. Altro piatto che traduce la cucina di Micaela, il Polpo Lux. Prima cotto a vapore, poi rosticciato in padella e infine adagiato su una crema di fagioli borlotti leggermente piccante da assaggiare in combo con la granita di sedano servita a parte. Per gli amanti dello street food, la “Bomba”. Un maritozzo con carpaccio di tracina e caponata di melanzane.
I dessert, dall'"obbligato" Sorbetto Lux alla Frutta fresca
Frutta fresca, cotta sottovuoto con sciroppo di sambuco, sorbetto agrumato di anguria e nasturzio con chiffonade di basilico e menta
A fine pasto d’obbligo il Sorbetto Lux, un connubio perfetto tra lampone, cedro e bergamotto che al naso sembra evocare i frutti cresciuti sotto il sole di un prezioso frutteto, un mix rinfrescante, colorato e dal giusto apporto calorico, ideale per il restart del palato. Dulcis in fundo, l’imbarazzo della scelta tra la Tartelletta al limone, la Cheesecake scomposta e il nuovo dessert estivo pensato come il dolce che ci si può sempre concedere: Frutta fresca, cotta sottovuoto con sciroppo di sambuco, sorbetto agrumato di anguria e nasturzio con chiffonade di basilico e menta per la nota vegetale.
Non una cena, ma un'esperienza: al centro il rapporto con gli ospiti
Lo staff del Lux
Il rapporto con gli ospiti è per Di Cola di primaria importanza: «Sicuramente tutti i format televisivi hanno inondato i ristoranti di clienti che approcciano la cucina in un modo differente rispetto ad un tempo. C’è più consapevolezza e cultura, ma penso che il consumatore vada comunque un po’ guidato perché per vari motivi, vuoi anche le mode imperanti, si corre il rischio che si fossilizzi solo su alcuni piatti non esplorando l’intera offerta. È importante osare. La riscoperta di alcuni piatti di una volta, come quelli che inserisco nel mio menu, fanno sì che le tradizioni non vadano disperse. Così ci si approccia con sapori che magari sono del tutto inediti o estranei alla massa».
Mamma, papà e grandi chef: la formazione di Di Cola
Se la chef ha preso da sua mamma la propensione per la nouvelle cuisine, dal papà invece ha ereditato l’amore per la tradizione. Ma è stata la vera gavetta negli anni della sua formazione al fianco di grandi chef che le hanno insegnato a lavorare la materia prima, fin dalla pulitura, per stabilire con essa un contatto viscerale, che la Di Cola pone come precondizione per la sua cucina. E che individua in uno staff eccellente uno dei punti di forza di un ristorante. «Il personale di sala - commenta Di Cola - è molto importante perché, per quanto io sia propensa ad uscire dalla cucina, spesso non accade e quindi il rapporto con il cliente è gestito da loro. I miei collaboratori devono avere conoscenza dei vari passaggi nella preparazione di ogni piatto. Non c’è margine di errore nell’eseguire una ricetta se si seguono le procedure corrette e si concentra la passione che porta a scegliere questo mestiere, così duro».
Il connubio inscindibile: sala e cucina
Lux Restaurant & Lounge
Al Lux, per il periodo di formazione dedicato alla cucina, la chef ha voluto che fosse presente anche il personale di sala, che oggi conosce la storia di ogni piatto, e sa narrarlo al meglio al tavolo, vini in abbinamento compresi. «Nel mio locale - ribadisce Di Cola - tutti devono avere grande autonomia. Oggi non siamo più negli anni’80 dove c’era separazione. Sala e cucina sono una sola brigata a completamento l’uno dell’altro.
La tavola è una esperienza, e io cerco di regalare una sensazione a 360° attraverso il vino e gli abbinamenti migliori, coccolando il cliente. Anche se trascorri semplicemente due ore nel mio locale devo regalarti una sensazione come se avessi trascorso una mini vacanza. Da noi il cliente deve sentirsi come in una oasi, senza correre, dedicandosi a sé in primo luogo».
Una squadra al femminile
Lux Restaurant & Lounge è un progetto dall’imprenditore Alessandro Fraschetti che ha deciso di affidarsi ad una professionalità declinata tutta al femminile. Oltre a Micaela Di Cola, uno dei volti del talent show culinario “Top Chef Italia”, chef tutor di “Detto Fatto” su Rai2, al timone anche Silvia Leone, general manager del locale, e Anna De Fazio, responsabile eventi.
La Terrazza Extralux
La terrazza panoramica Extralux, posta proprio sopra il ristorante, è un raffinato ed esclusivo salotto “open air” con affaccio sul mare. Una location esclusiva dove iniziare e finire una magica serata trascorsa ai tavoli del Lux, in cui sono protagonisti – a partire dal tramonto – la musica, i drink e gli sfiziosi aperitivi firmati dalla chef Micaela Di Cola. Come le insalate e le pinse gourmet, da accompagnare ai cocktail signature (su tutti l’Hugo, un delicato Spritz con i fiori di sambuco), ma anche ai classici a base di frutta di stagione, tra pestati di fragole e di melone o, ancora, ai calici di bolle e vino. Lo spazio in cui si viene accolti è una scenografica terrazza dove si ha la sensazione, prima del crepuscolo, che il sole ti “cada addosso”.
La proposta gastronomica, easy ma di grande qualità, prevede una formula a 25 euro a persona per un cocktail e un piatto a scelta firmato Mikychef: «Il menu dell’aperitivo strizza l’occhio a quello che si prepara nella cucina del ristorante e che si consuma in banchina. Le insalate e le pinse, quindi, si vestono anch’esse di ingredienti ricercati, dal pomodoro confit al trombolotto, dal salmone marinato alla tartare di tonno. Ma anche una semplice Margherita qui è “Regina” – così si chiama nella carta – grazie alla sofistica preparazione della sua versione gourmet, con i pomodori in tre consistenze», spiega la chef. Così pure la Capricciosa è con uovo sbriciolato e marinato, mentre la Bianca sfoggia verdure ed erbe aromatiche, per soddisfare un palato più femminile.
La Terrazza è in perfetto stile yacht “ecochic”, con le sedute e i tavolini realizzati con materiali di recupero e delle morbide cuscinate bianche. A impreziosire l’atmosfera ci pensano invece le candele, le bowl di fiori e le lanterne pendenti e a terra, che scaldano l’ambiente rendendolo accogliente e intimo. L’open bar illuminato e, alle sue spalle, il grande videowall per una suggestiva proiezione dei momenti più spensierati vissuti dalla clientela all’Extralux, rendono magica ogni serata. Inoltre, con la cucina a vista, non manca l’effetto sorpresa, con degli inaspettati show cooking della chef, in occasione di alcuni eventi privati.
Lux Restaurant
Lungomare Duca degli Abruzzi, 84, 00121 Lido di Ostia RM
Tel. 06 5674184
www.luxexperience.it