Un nuovo locale contro l’omologazione del gusto e la standardizzazione delle proposte. Fuori dagli usuali giri della movida, nella zona residenziale più ad alta quota della Capitale, è stato inaugurato di recente Con.Tro Contemporary Bistrot, nato dall’idea di Marco Tosti e Francesco Matteucci con poliennali esperienze nel campo della caffetteria.

Proposte per tutti i gusti da provare in un ambiente raffinato
«Sebbene il momento non sia dei più favorevoli, abbiamo voluto aprire per offrire una
proposta innovativa per la città di Roma - spiega Matteucci – La nostra è una
formula all day che dalla colazione fino alla cena punta a prodotti di altissima qualità, rigorosamente preparati da noi con una messa al bando di semilavorati. Copriamo un ventaglio ampio di clienti. La
mattina abbiamo un pubblico eterogeneo mentre a
pranzo, grazie a business lunch dedicati, offriamo cucina espresso a tutti i lavoratori che vogliono godersi una pausa di qualità. Quella stessa proposta nella caffetteria e nell’aperitivo che sta riscuotendo davvero un ottimo successo. È possibile scegliere da un’ampia carta di
cocktail il nostro preferito e affiancargli percorsi degustativi di cicchetti che vanno dalle 4 alle 8 portate. Diciamo pure che non sono banali
stuzzichini ma si spazia una selezione ricercata di salumi e formaggi al crudo di mare, ostriche, ricci, mazzancolle e altre delizie del pescato locale».
Dunque, proposte per tutti i gusti da provare in un
ambiente raffinato che ha dedicato grande cura alla scelta dei materiali e al
design, contraddistinto da tavoli in marmo bianco e nero, un ipnotico
pavimento geometrico e comode poltroncine in velluto scuro con 20 coperti interni, 20 nel dehors e altrettanti sempre all'esterno ma riparati da vele ombreggianti.
Daniel Celso
La cucina è il regno di uno degli chef emergenti della capitale, Daniel Celso, che vanta esperienze con
Cristina Bowerman e nella brigata stellata de Il Tino di Lele Usai: «La mia è una cucina
stagionale e di
territorio, con un grande rispetto della materia prima che vuol dire implicitamente il rispetto della clientela che riconosce subito la bontà del prodotto. Sulla qualità non faccio assolutamente sconti e per non avere dubbi sono io in prima persona che gestisco il rapporto con i
fornitori. Per me cucinare vuol dire viaggiare nei miei ricordi e riproporre i
sapori e i
profumi che li caratterizzano. Possiamo pure dire la mia attività è un riassunto della mia vita che porgo agli ospiti. Non amo giochi ad effetto o la filosofia di chi vuole stupire a tutti i costi. Certo un
bell’impiattamento ci vuole così come la
tecnica ma non bastano. Nel mio percorso punto anche alla rivalutazione dei cosiddetti
ingredienti poveri come le
erbe selvatiche con cui amo sbizzarrirmi».
Tacos di agnello alla romana marinato con erbe e pepe
Un
menu vario con portate che spaziano dalla carne al
pesce. Tra i cavalli di battaglia dello chef, negli
antipasti, imperdibili il
Tacos di
agnello alla romana marinato con erbe e pepe, cotto a bassa temperatura e, infine, scaloppato con colatura di alici, erbe di campo e caciocavallo grattugiato e il
Trippamisù, una squisita
trippa di vitello alla romana, spuma di pecorino e chips di baccalà soffiato. Nei primi, menzione d’onore per le
Fettuccine tagliate a mano “Senatore Cappelli” con brasato di pannicolo, burro di Normandia, Parmigiano reggiano e tartufo nero umbro. Altro piatto cult lo
Spaghettone alle cime di rapa, colatura di alici, stracciatella di bufala e taralli al finocchio la cui esecuzione ha un segreto: terminare la
pasta in padella nei suoi ultimi istanti di cottura con una clorofilla di cime di rapa e alcuni germogli di broccolo. In merito ai secondi, la stagione autunnale invita naturalmente ad un
Petto d’anatra con melograno, radicchio brasato e nocciole tostate ma non vanno trascurati neanche un succulento Vitello cotto a bassa temperatura con crema di topinambur, cipolla arrosto e funghi saltati e il Con.tro Burger che coniuga carne bovina di razza romagnola e maiale di cinta senese.
Frangipane al gusto di pistacchio e lampone
I dolci invece sono a cura della
pastry chef Valentina Planta con esperienze insieme ad
Apreda da Imàgo, poi a Londra con
Francesco Mazzei da Anima, successivamente nel ristorante gourmet
Eataly Roma sperimentando cucine più informali come quella Grandma bistrot al Quadraro. Come lei stessa spiega "Per estetica mi ispiro alla
Francia, in più ho studiato arte e prima di preparare un dolce lo disegno a mano". Tra le sue creazioni, occhio al Nocciolamisu con mascarpone, cremoso alla nocciola e cioccolato al latte e crumble al
caffè, Gola, una tartelletta con cremoso alle arachidi, caramello salato, crumble alle arachidi e il Frangipane al gusto di pistacchio e lampone. Oltre alla carta è presente un menu degustazione che permette di scoprire a pieno la filosofia dello chef.
Eccellente la
cantina supervisionata dal
sommelier Ais
Jean Pierre Reeding che valorizza piccoli produttori e vitigni autoctoni italiani con un centinaio di etichette tra 60 bianchi, 60 rossi e il resto
bollicine,
Franciacorta e
Trentodoc. Grazie alla sua passione per la
Francia è riuscito a portare in un
bistrot di Monte Mario diverse etichette pregiate, disponibili al calice, e Champagne di qualità proposti anche alla mescita.
Per informazioni:
www.controbistrot.it