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Agape, la proposta piace per l’attenzione ai dettagli

Il ristorante è stato recentemente aperto a Sant’Agata de’ Goti (Bn) e vede in cucina il giovane Gabriele Piscitelli. Ottima la proposta del menu, precisa l’offerta dei vini.

 
12 novembre 2019 | 14:40

Agape, la proposta piace per l’attenzione ai dettagli

Il ristorante è stato recentemente aperto a Sant’Agata de’ Goti (Bn) e vede in cucina il giovane Gabriele Piscitelli. Ottima la proposta del menu, precisa l’offerta dei vini.

12 novembre 2019 | 14:40
 

Quando familiare, finalmente, non è sinonimo di “casalingo e casareccio”, ad intendere le trattorie alla buona con nonna, figlia/figlio, genero/nuora e nipoti a seguire; no, c’è un familiare che finalmente sta ad indicare ruoli distinti, sebbene contigui, ricoperti da appartenenti ad un unico nucleo familiare. Ne sortisce atmosfera di lodevole eleganza, traspirante professionalità robusta e crescente.

Gabriele e Gianna Piscitelli (Agape, la proposta piace per l’attenzione ai dettagli)

Gabriele e Gianna Piscitelli

È il caso di Agape, ristorante di recente apertura nel borgo Sannita di Sant’Agata de’ Goti. In sala, ad accogliere con garbo gli esigenti clienti, Gianna Piscitelli, uscita dalla prestigiosa scuola Alma ed anche sommelier Ais. In cucina, una cucina che più che a vista definiremmo ad “intravista”, il non ancora quarantenne chef Gabriele, fratello di Gianna e figlio d’arte. Esperienze preziose le sue; fra le tante citiamo quella a Palazzo Sasso di Ravello con il grande chef Pino Lavarra.

L'interno del ristorante (Agape, la proposta piace per l’attenzione ai dettagli)
L'interno del ristorante

Il sogno realizzato, quello di Gianna e Gabriele Piscitelli: il loro ristorante, ubicato al piano terra del nobiliare Palazzo Viscardi. Naturalmente eleganti gli spazi, gli arredi, la mise en place. Non ancora potremmo parlare di ristorante sempre aperto, tuttavia la riapertura serale, dopo la pausa susseguente il servizio di pranzo, è alle 18.30. Ciò consente, ad una clientela avveduta, di fruire di cibi e vini appetibili per la circostanza: sorta di happy hour di alta qualità.

cappellacci al ragù di mare (Agape, la proposta piace per l’attenzione ai dettagli)
Cappellacci al ragù di mare

Ci si accinge a pranzo che alla fine risulterà memorabile per quanto pregevole e per quanto tendente alla perfezione sin nei dettagli. L’antipasto è un omaggio alla regina dei salumi emiliani, alla Mortadella Bologna Igp: spuma di mortadella con fresella santagatese e polvere di caffè: accostamenti inusuali egregiamente riusciti.

Ancora, onde rendere omaggio anche ad un’eccellenza casearia campana, altro antipasto: Mozzarella di Bufala Campana Dop dal cuore di tartare di gamberi imperiali, funghi shiitaki e composta di pomodorini gialli. Piatto ardimentoso e ben riuscito.

Risotto cachi e liquirizia (Agape, la proposta piace per l’attenzione ai dettagli)
Risotto cachi e liquirizia

I primi, meditati assaggi, sono due: cappellacci al ragù di mare; risotto cachi e liquirizia. Buoni entrambi, non guasterebbe un guizzo ulteriore di “mare” nel ragù; di ghiotto contrappunto di sapori il riuscitissimo risotto. Nei calici sino ad ora, quanta eleganza e quanta finezza nei profumi, il Vigna Segreta Falanghina del Sannio Sant’Agata dei Goti Doc 2017 by Cantine Mustilli. E ad invarianza di produttore (come potremmo bere vini “non Mustilli” quando siamo a Sant’Agata, headquarter di Cantine Mustilli), commutiamo verso uno dei migliori vini rossi del Sannio e, sia detto, di tutta la Campania: Artus Piedirosso Sannio Sant’Agata dei Goti Doc 2017, da uve piedirosso 100%, fermenta per circa 3 settimane in vasi di ceramica e sempre in vasi di ceramica matura per circa un anno, per poi affinare in bottiglia per almeno 6 mesi.

E tale Artus Piedirosso bene accompagna la Pancia di maiale cotta a bassa temperatura con cavolfiori e porro. Degna chiusura con un dessert squisito: Semifreddo alle nocciole con ganache montata e affumicata con finanziere al cioccolato. Servizio impeccabile, cucina già ad alti livelli, location di fascino, Agape ha in sé i requisiti per ergere a indirizzo di “quelli giusti” non solo nel Sannio, che è già territorio di elezione per cucina e vini in Campania, ma in tutta la regione.

Perché familiare, lo ribadiamo, può e deve significare anche forti competenze specifiche e contigue, cementate da una passione e da un comune sentire che il legame di sangue di certo agevola. Gianna e Gabriele Piscitelli sanno dimostrarlo.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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