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Petrosino & maestri, una “Cena a teatro” I Portici, faro dell'hotellerie bolognese

di Alberto Lupini
direttore
 
07 novembre 2018 | 12:25

Petrosino & maestri, una “Cena a teatro” I Portici, faro dell'hotellerie bolognese

di Alberto Lupini
direttore
07 novembre 2018 | 12:25
 

Una serata al Teatro Eden de I Portici Hotel con protagonista l'alta cucina firmata dal resident Emanuele Petrosino, insieme al suo mentore, due stelle Michelin, Nino Di Costanzo e al maestro pasticcere Gino Fabbri.

Una cena che «Bottega Portici ha voluto sostenere - ha spiegato Riccardo Bacchi Reggiani, ceo di Bottega Portici - proprio perché rafforza quei valori primari che sono alla base della nostra crescita imprenditoriale». Infatti, «da sempre - prosegue Reggiani - Bottega Portici è depositario di valori legati all'alta qualità e all'innovazione nel mondo del food&beverage, assumendo un ruolo attivo nell'opera di valorizzazione di giovani talenti e nell'organizzazione di eventi di rilievo».

Emanuele Petrosino, Gino Fabbri e Nino Di Costanzo (Petrosino & friends, una Cena a teatro a I Portici, faro dell'hotellerie bolognese)
Emanuele Petrosino, Gino Fabbri e Nino Di Costanzo

Una bella - e concreta - realtà, quella che delinea la filosofia di Bottega Portici, che per l'occasione, insieme al resident del Ristorante I Portici, la stella Michelin Emanuele Petrosino, ha ospitato anche due grandi Maestri. Nino Di Costanzo è un'amicizia di vecchia data, per Petrosino, un'esperienza di lavoro determinante nel percorso formativo del giovane chef oggi a Bologna. «Dopo Aquapetra e l'apertura del Castello di Spaltenna con Vincenzo Guarino - racconta Petrosino - ho conosciuto durante una serata Nino Di Costanzo, che mi ha chiesto se me la sentissi di andare a lavorare con lui al Danì Maison. Non ho avuto alcuna esitazione ad accettare».

(Petrosino & friends, una Cena a teatro a I Portici, faro dell'hotellerie bolognese)

Un bel ritrovarsi, quello dei due chef, indubbi protagonisti della Cena a Teatro. Suddivisa in cinque atti, come una vera e propria pièce teatrale, la serata ha avuto il Mediterraneo nel piatto, con non pochi richiami alla tradizione emiliana. Una cena-spettacolo, come era nella tradizione del teatro, oggi sede del ristorante, in cui Vito, noto comico bolognese, ha intervallato i vari momenti della serata con interventi a caldo sugli chef.

La serata è cominciata con le Tagliatelle di calamaro con alghe, caviale e agrumi di Petrosino. Un piatto molto originale e dal fresco e sofisticato equilibrio, che ha aperto la strada a Di Costanzo e al suo Riso in bianco di bufala con coniglio, scampi e rosmarino, esplicito richiamo ad esperienze partenopee ed ischitane. Al terzo atto, è tornato in scena Petrosino con un Tortello di faraona con Parmigiano Reggiano 36 Mesi e tartufo, dove Bologna emergeva come vestita a nuovo in cucina. Il quarto atto di nuovo del mentore bistellato, con il suo Agnello in parmigiana di melanzane, con una forte accenno mediterraneo dato dai capperi contenuti in piccoli ravioli.

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La cucina mediterranea di Di Costanzo e quella oggi emiliana di Petrosino hanno animato una serata che si è chiusa in bellezza con il dessert del maestro Gino Fabbri, presidente AMPI - Accademia Maestri Pasticceri Italiani: «Il maestro Gino Fabbri - ha aggiunto Petrosino - pietra miliare nel panorama della pasticceria italiana, è per me fonte di ispirazione, per la sua capacità di unire il gusto alla sensorialità e per il coraggio dimostrato nelle scelte delle materie prime, andando spesso in controcorrente rispetto ai trend del momento». In questa occasione il presidente AMPI ha scelto di deliziare gli ospiti con un Montebianco al mandarino, rivisitazione, alleggerita e resa intrigante, di uno dei grandi piatti della pasticceria tradizionale.

Alta cucina, dall'antipasto al dessert, l'intrattenimento di Vito e, come ogni spettacolo che si rispetti, note di pianoforte e contrabbasso. Un'occasione che oltre a confermare il nuovo appeal del capoluogo emiliano, ha dato largo spazio al talento di Emanuele Petrosino, «uno chef - ha commentato Piero Pastore, direttore de I Portici Hotel - che in questi mesi ha saputo distinguersi per creatività e capacità organizzativa. Puntiamo molto su di lui e sulla sua capacità di mixare sapientemente ingredienti di terra e di mare in composizioni fatte di gusto ed equilibrio sensoriale, senza tralasciare una rigorosa attenzione alla tradizione».

Piero Pastore (Petrosino & friends, una Cena a teatro a I Portici, faro dell'hotellerie bolognese)
Piero Pastore

«Per compiere quel passo che porta un hotel come i Portici fuori dalla competizione con i b&b che affollano Bologna - ha continuato Pastore - bisogna insistere sulla Cucina: la cucina è ciò che effettivamente rende un albergo una destinazione, un'esperienza completa di soggiorno. Vale il 50% del pacchetto, insieme alla camera e alla colazione. Sono tutte componenti essenziali».

Una cucina insomma che, secondo Piero Pastore, è valore aggiunto ma ad oggi imprescindibile, quasi una responsabilità: «La cucina è curiosità, impegno, continua ricerca», un elemento fondamentale, specialmente in una città come Bologna, che «sta vivendo come destinazione un momento sicuramente eccezionale, di crescita. Non possiamo fermarci ai taglieri di mortadella e prodotti tipici, per quanto validi, che ci fornisce il territorio. Noi ci impegnamo a dare qualcosa in più per rendere più interessante l'esperienza gastronomica in questa splendida città». E va detto che questo impegno lo si riscontra anche nel bar, dove c'è ricerca costante di prodotti, e nel momento più importante per un albergo, la prima colazione, di ottima qualità.

(Petrosino & friends, una Cena a teatro a I Portici, faro dell'hotellerie bolognese)

Emanuele Petrosino
Classe 1986, sin da giovanissimo coltiva la passione per la gastronomia e la cucina italiana. Dopo numerose esperienze in ristoranti pluristellati, approda, dopo un'esperienza come sous chef a Taverna Estia (Napoli), al Ristorante I Portici, dove conosce e sperimenta le tradizioni culinarie emiliane per due anni. Consacra il suo talento, appunto, al Danì Maison, per poi tornare, dal 1 marzo 2018, al Ristorante I Portici, per ricoprire il ruolo di executive chef.

Bottega Portici
Il concept Bottega Portici è frutto dell'esperienza e della passione di un team di esperti. Si inserisce nella strategia del Gruppo Imperial, forte del successo ottenuto tra l'ospitalità di livello dell'hotel e l'alta cucina del ristorante, stella Michelin dal 2012. Un ambiente che profuma di moderno, cucina espressa a vista, caffetteria italiana e food market con prodotti di prima qualità. Tra i punti di forza del format, la pasta fresca, che ogni giorno viene realizzata dalle cosiddette sfogline: tortellini, tortelloni, tagliatelle e altri tipi di pasta vengono preparati sotto lo sguardo curioso dei passati, mostrando la tradizionale arte di manualità e la passione per la Cucina italiana. Gli chef di Bottega Portici trasformano in modo espresso le creazioni delle sfogline in primi di pasta fresca della tradizione italiana e in ricette originali; ma anche insalate, insalate di frutta, dessert etc.

Per informazioni:
www.bottegaportici.it
www.iporticihotel.com

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