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All’ombra della Basilica di Loreto Amaranto’s porta in tavola la Puglia

Il ristorante di Castelfidardo (An) è gestito da tre pugliesi e nel menu non può mancare tutto il meglio dei piatti regionali. Anche in sala il servizio è tipicamente pugliese dove simpatia e cordialità sono protagoniste

 
31 marzo 2017 | 18:42

All’ombra della Basilica di Loreto Amaranto’s porta in tavola la Puglia

Il ristorante di Castelfidardo (An) è gestito da tre pugliesi e nel menu non può mancare tutto il meglio dei piatti regionali. Anche in sala il servizio è tipicamente pugliese dove simpatia e cordialità sono protagoniste

31 marzo 2017 | 18:42
 

Sembra quasi un anagramma dei loro nomi: Amaranto’s. Il ristorante si porta dietro storie di vecchie gestioni e clienti fedeli. Ora sta lentamente cambiando impostazione. Antonio Di Guglielmo viene dal Gargano ed è la mente creativa in cucina. Mara Palanca, sua moglie sta in sala con Nicola, il fratello di Marco. Quando si dice: tutto in famiglia! I ragazzi sono sensibili ed intelligenti. Sono stata da loro per La festa di primavera.

All’ombra della Basilica di Loreto Amaranto’s porta in tavola la Puglia

Mara bazzica anche la cucina e si dedica spesso ai primi piatti e ai dolci. Che dire di Nicola? Dire che è simpatico è riduttivo. Con lo spirito frizzante del pugliese doc conduce gli ospiti nella sua ricca e “artigianale” carta dei vini. La Festa di Primavera sta per cominciare e inizia benissimo con Misticanza cannocchie e tartare di gamberi rosa dell'Adriatico. C'è la Puglia, ci sono le nostre belle Marche.

Seguono degli abbinamenti coraggiosi che mi incuriosiscono alla sola lettura: Lenticchie puntarelle sgombro affumicato al ciliegio burratine al limone rapanello e sapa. Un piatto “spettacolo”. Che dire ora di Sgombro e Burrata? Lo sgombro, pesce difficile da amare (è lui che non si fa amare), Antonio lo affumica con il finocchietto selvatico. Il primo rende sapida la burrata, la seconda addolcisce lo sgombro.

All’ombra della Basilica di Loreto Amaranto’s porta in tavola la Puglia

Tutti, ai tavoli, giocano a creare il boccone perfetto. Beviamo un Brut Zaccagnini eccellente. Da buona pugliese Mara ama fare la pasta di semola di grano duro a mano. Cavatelli, Orecchiette. Formati di fantasia. Questa sera è la Granseola a fare da condimento. Il piatto arriva coperto dal suo carapace. Mara ce lo racconta mentre in cucina stanno dando gli ultimi ritocchi al brodetto. È tanto che non ne mangio uno ben fatto.

Eccolo. Il silenzio scende solenne. Fette di pane caldo e croccante lo accompagnano. Beviamo Salmagina Verdicchio dei Castelli di Jesi classico superiore 2015. Che regge benissimo il piatto dedicato a sua Maestà il Brodetto. Come nelle migliori performance è tutto spinato e ben disposto a strati. Quasi a cerchi concentrici. Il dessert si rivela una piacevole sorpresa. La noce che diventa dessert è un parfait di noci, salsa di vaniglia, riduzione di cesolano e perle di kyma oros (Rosso Conero). Beviamo Cesolano che è un passito di verdicchio.

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Antonio, Mara e Nicola stanno crescendo bene. Ed il locale diventerà, piano piano, sempre più bello. Fidatevi di me. Dimenticavo! Amaranto’s guarda il Parco protetto dei Castagni sotto la Santa Casa ed ha anche delle camere confortevoli per soggiornare. La scelta giusta da fare dopo una meravigliosa festa di primavera. O dopo aver cenato sotto le stelle, l’estate, sull’ampia terrazza guardano il rigoglioso e fresco bosco.

foto: Marco Nisi Cerioni

Per informazioni: www.ristoranteamarantos.it

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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