World Pasta Day, tra presente e futuro dell'alimento più amato dagli italiani

Il 25 ottobre si celebrano i 25 anni del World Pasta Day, un'occasione per riflettere sui successi globali raggiunti dalla pasta in questo quarto di secolo. La produzione mondiale di pasta sfiora i 17 milioni di tonnellate , con un aumento dell'1,8% rispetto al 2021. E di pasta abbiamo parlato con Alessandro Cozzolino, chef de La Loggia di Villa San Michele (Fi)

24 ottobre 2023 | 05:00
di Alessandro Creta

25 anni di World Pasta Day. Ricorre il 25 ottobre la giornata internazionale che celebra uno degli alimenti più amati e versatili del mondo, probabilmente il cibo più amato dagli italiani, compie un quarto di secolo e si conferma occasione buona per riflettere non solo sul presente della pasta, ma anche sul suo futuro e sulle sue possibilità di sviluppo e consumo. Se oggi la pasta è un must del pranzo, perlomeno nel nostro Paese, con il 99% delle persone che la consuma almeno una volta a settimana e una buona metà che la mangia quotidianamente, chissà che in futuro la pasta non possa aprirsi a nuovi "orari" come, per esempio, la colazione o la merenda.

 

Dai sondaggi emerge questa possibilità, anche se il forte senso tradizionalista degli italiani con tutta probabilità non smuoverà le masse dagli attuali consumi canonici come quelli legati al pranzo o, al più, alla cena. Fatto sta: la pasta conferma il suo successo, reso possibile dalla sua economicità e facilità di utilizzo. Ma senza dimenticare la sua versalità, aspetto che le permette di essere utilizzata anche attraverso dei fantasiosi twist che tutti con un po' di fantasia possono attuare. Chi l'ha operato, uno di questi twist, è lo chef di Villa San Michele (dell'hotel Belmond di Fiesole, alle porte di Firenze) Alessandro Cozzolino che con la pasta, nel suo menu, ha realizzato un piatto a metà tra l'antipasto e il primo. Chiamandolo, non a caso, "Anti-pasta". 

Chef Alessandro Cozzolino: «Viva la tradizione ma con la pasta possiamo anche giocarci»

«La pasta è sacra per un italiano - ci dice lo chef, di origini campane con esperienze anche in Francia e Hong Kong - Ci si può giocare tantissimo ma pur sempre rispettandola, rispettandone la storia ma soprattutto la preparazione. Fatta come si deve credo sia un prodotto che può veramente avere la sua personalità, e attraverso il quale specialmente uno chef si può esprimere al meglio. Con il pastificio Gentile, di Gragnano, ho anche creato un formato, personalizzato, con il mio nome e la mia storia. È un formato, corto, realizzato solo per me, che si trova solamente qui a La Loggia e che abbiamo chiamato Bischero, un omaggio a Firenze. La pasta per me è fondamentale, sia fresca che secca, e mi piace anche giocarci attraverso nuove preparazioni».

«Per esempio in menu ho un piatto che si chiama Antipasta perché non è né un antipasto né un primo - continua Alessandro - si tratta di una pasta ripiena, una sorta di fagottino che faccio già da qualche anno e che oggi proponiamo in bianco, con del baccalà alla livornese, trippa di baccalà, l’acetosella, una salsa di curcuma e agrumi. Solo il fagotto è caldo, tutto il resto viene servito a temperatura ambiente, diciamo che oltre sul concetto classico di pasta giochiamo anche nelle varie temperature. Nel menu lo serviamo come quarta portata, a collegare l’antipasto ai primi».

 

«Parlando invece di una ricetta più ‘classica’ - continua lo chef di Villa San Michele - nel mio menu c’è un piatto che si chiama Polvere di Stelle. Si tratta di uno spaghettino molto sottile fatto in casa, essiccato per breve tempo all’aria, preparato con aglio e olio rifinito poi in acqua di tartufi di mare, aggiunti poi verso la fine. Realizzo poi una cagliata di mandorle e la metto alla base del piatto. Sopra ci sistemo questo spaghetto, rifinisco con del ciliegino verde che gli conferisce acidità, finocchietto marino, pepe e poi una polvere di limone essiccato che è quella che dà il nome al piatto».

Pasta, e se fosse anche per colazione o merenda?

Il World Pasta Day festeggia un quarto di secolo. 25 anni, a cavallo tra la fine degli anni 90 e l'inizio dei 2000, che sono serviti anche per monitorare l’andamento del mercato della pasta nel mondo. La produzione mondiale di pasta sfiora i 17 milioni di tonnellate, con un aumento dell'1,8% rispetto al 2021 e un raddoppio rispetto ai 9 milioni di tonnellate del 1998. L'Italia rimane in cima alla classifica come principale produttrice di pasta a livello mondiale, con una produzione di 3,6 milioni di tonnellate nel 2022 e un aumento del 24,3% nel fatturato rispetto all'anno precedente.

Stando ai dati emersi dalla ricerca "Gli Italiani e il futuro della pasta”, condotta dall'Istituto demoscopico AstraRicerche a settembre 2023 su un campione di 1004 italiani tra i 18 e i 50 anni, la pasta continua a occupare una posizione di primo piano nei consumi alimentari italiani. Il 99% della popolazione la consuma almeno una volta alla settimana, mentre oltre il 50% la porta in tavola quotidianamente, e il 19,2% dei consumatori la gusta 4-5 volte a settimana. Guardando al futuro, emerge un'apertura al cambiamento tra gli italiani. Il 59% prevede l'introduzione di nuove tipologie di pasta con farine o ingredienti alternativi, mentre il 52,6% auspica confezioni più ecologiche e biodegradabili.

Inoltre, il 35,4% si aspetta l'arrivo di nuovi formati di pasta. Sorprendentemente, il 79,5% degli italiani è disposto a consumare pasta in momenti meno tradizionali come colazione (basta che non ci sia anche il cappuccino) o merenda. La curiosità verso nuovi metodi di cottura è evidente, con il 28% che prevede innovazioni in questo settore.

Pasta, l’aumento di prezzi porta i consumatori a cercare le offerte

In occasione del 25 ottobre, la giornata mondiale nata per celebrare uno dei piatti più iconici del Made in Italy, la pasta, DoveConviene, l’app che semplifica lo shopping facendo risparmiare tempo e denaro, evidenzia un boom nelle ricerche di offerte relative ad alcune tipologie di pasta rispetto al 2022: le lasagne +705%, gli gnocchi +96%, i tortellini +76% e la pasta sfoglia +75%.

Complice di questa crescita sicuramente l’aumento dei costi, che vede il prezzo della pasta aumentare del +8,1% rispetto al mese scorso e del +4,2% rispetto a settembre 2022.

Italia, boom di consumi di pasta "patriottica"

È corsa alla pasta Made in Italy che utilizza solo grano nazionale con gli acquisti che sono cresciuti in valore del 13% nel primo semestre del 2023 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, trainata dalla tendenza dei consumatori a cercare prodotti di origine nazionale per sostenere l’economia ed il lavoro sul territorio italiano, in un momento di difficoltà. È quanto emerge da un’analisi Coldiretti su dati Ismea diffusa per il World Pasta Day.

Gli acquisti di pasta con 100% grano italiano, emerge dall'analisi, sono cresciuti in modo vorticoso ed il risultato è che oggi 4 pacchi di pasta su 10 venduti in Italia utilizzano esclusivamente grano duro coltivato sul territorio nazionale. Una vera e propria svolta "patriottica" favorita dall’obbligo dell’etichettatura di origine del grano impiegato che ha spinto tutte le principali industrie agroalimentari a promuovere delle linee produttive con l’utilizzo di cereale interamente prodotto sul territorio nazionale.

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Alberto Lupini


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