Quotidiano di enogastronomia, turismo, ristorazione e accoglienza
martedì 05 novembre 2024  | aggiornato alle 12:18 | 108800 articoli pubblicati

Siad
Siad

Turismo: addio a sei stranieri su dieci, è un buco da 22 miliardi

Coldiretti e Confindustria alberghi, nell'analizzare i dati di Bankitalia relativi alla spesa dei turisti stranieri, segnalano un parziale recupero del 2021 sul 2020. Ma il dato è inferiore del 50% rispetto al 2019

 
11 marzo 2022 | 18:44

Turismo: addio a sei stranieri su dieci, è un buco da 22 miliardi

Coldiretti e Confindustria alberghi, nell'analizzare i dati di Bankitalia relativi alla spesa dei turisti stranieri, segnalano un parziale recupero del 2021 sul 2020. Ma il dato è inferiore del 50% rispetto al 2019

11 marzo 2022 | 18:44
 

Il turismo in Italia si stava lentamente riprendendo dalla crisi legata all'emergenza pandemica. Una morsa che ancora oggi sta colpendo le città d'arte, le più danneggiate anche a causa della mancanza di turisti stranieri (e per l'introduzione dello smart working per i lavoratori italiani), per il caro bollette e delle materie prime. Ma di sicuro i dati, diffusi oggi da Bankitalia, sono ancora decisamente inferiori rispetto al 2019 (il 50% in meno rispetto all'ultimo anno prima della pandemia). Coldiretti e Confindustria Alberghi temono ora che la ripresa venga definitivamente stoppata dal conflitto in atto tra Russia e Ucraina. Coldiretti segnala inoltre che nel 2021 sei stranieri su dieci non hanno scelto il nostro Paese per passare le vacanze e questo si è tradotto di fatto in un buco da 22,5 miliardi di euro. Per questo entrambe le associazioni hanno chiesto al Governo di battere un colpo: ovvero, di dare una mano alle imprese del settore proponendo regole chiare per l'eliminazione progressiva delle restrizioni antiCovid.

Turismo: addio a sei stranieri su dieci, è un buco da 22 miliardi

Il turismo in Italia nel 2021 si stava lentamente riprendendo

I dati di Bankitalia confermano il lento percorso verso la ripresa avviato lo scorso anno dopo il dramma del lockdown. Ma oggi questo cammino appare drammaticamente interrotto dalla guerra tra Russia e Ucraina che sta facendo sentire i suoi effetti anche sul settore turistico alberghiero. Maria Carmela Colaiacovo, presidente di Associazione Italiana Confindustria Alberghi segnala che «stiamo registrando un fermo pressoché totale delle prenotazioni per i prossimi mesi. In particolare per quello che riguarda il turismo internazionale. Il dramma del conflitto ha imposto un nuovo duro colpo anche al nostro settore».

 

 

Un aiuto al settore potrebbe arrivare dal Governo

«La progressiva uscita dall'emergenza con la road map per il superamento delle misure antiCovid su cui sta lavorando il Ministro del Turismo Massimo Garavaglia è certamente importante per riattivare almeno il turismo di prossimità - ha ripreso Colaiacovo - Ma potrebbe non bastare. La combinazione della debolezza dei mercati e della crescita esponenziale dei costi legati all’energia e alle materie prime che pesa enormemente anche sul settore alberghiero rischia di costringere il settore ad un ulteriore fermo che dopo due anni di pandemia non possiamo permetterci».

I timori di Coldiretti 

Sulla stessa linea si è espressa anche Coldiretti. «La situazione è difficile ed evidenzia la necessità di definire le regole post emergenza Covid per evitare di perdere arrivi soprattutto dall'estero in vista della Pasqua, a causa del quadro incerto - ha spiegato Coldiretti in una nota - L’assenza di stranieri in Italia grava sull’ospitalità turistica nelle mete più gettonate che risentono notevolmente della loro mancanza anche perché i visitatori da paesi europei hanno tradizionalmente una elevata capacità di spesa. Ad essere penalizzate sono state soprattutto le città d’arte, che sono le storiche mete del turismo dall’estero, ma anche gli oltre 25mila agriturismi nazionali dove gli stranieri in alcune regioni secondo Campagna Amica rappresentano tradizionalmente oltre la metà degli ospiti. La mancanza di vacanzieri si trasferisce a valanga sull’insieme dell’economia per le mancate spese per alloggio, alimentazione, trasporti, divertimenti, shopping e souvenir. Il cibo infatti è diventato la voce principale del budget delle famiglie in vacanza in Italia con circa un terzo della spesa di italiani e stranieri destinato alla tavola per consumare pasti in ristoranti, pizzerie, trattorie o agriturismi, ma anche per cibo di strada o specialità enogastronomiche».

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
Voglio ricevere le newsletter settimanali


Bonduelle
Mulino Caputo
Caviar Giaveri
Domenis

Bonduelle
Mulino Caputo
Caviar Giaveri

Domenis
Sartori