Turismo, 9 su 10 consultano la rete Ma il 51% paga ancora in contanti

A rivelarlo è il Rapporto sul Turismo digitale presentato oggi a Milano. Nel 2019 l’85% dei turisti si è affidato a internet per prenotare l’alloggio delle vacanze , in tanti però evitano ancora di pagare con la carta di credito. Tra le app, spopolano soprattutto quelle per le prenotazioni di alberghi e ristoranti

28 gennaio 2020 | 18:44
di Emanuela T. Cavalca
Il turismo è un segmento vivace e in continua evoluzione, che ha fatto nascere nuove competenze, start up e il suo indotto contribuisce al 13% del Pil e al 14,7% dell’occupazione. Dati che non possono essere sottovalutati, soprattutto se si guardano le stime che prevedono 2 miliardi di turisti entro dieci anni. Si sa, oggi il turista fa zapping, ma il mercato deve essere reattivo e sapere rispondere.

Solo un italiano su due paga le vacanze con la carta di credito

L’innovazione è legata al beneficio che si ottiene: ormai nessuno affronta un viaggio senza consultare Internet (un turista su due prenota on line). Il 97% del campione analizzato lo ha utilizzato nella ricerca e l’85% per prenotare l’alloggio della vacanza principale organizzata nel 2019. E come pagano gli italiani? Tra i metodi di pagamento, si conferma molto diffuso l’uso del contante, che viene impiegato per il 51% delle transazioni di attività esperienziali, contro il 27% di alloggio e trasporto.

Lo smartphone viene utilizzato dal 90% dei turisti nelle varie fasi del tourist journey, in particolare per la ricerca di informazioni (71%), l’acquisto di servizi prima del viaggio (33%) e la condivisione sui social e tramite recensioni (33%). Le app più utilizzate sono quelle per la ricerca e prenotazione di ristoranti (41%) e guida della località e del territorio (35%). Uno dei trend in crescita è l’attenzione all’ambiente, tanto è vero che i millenials scelgono strutture o ambienti che premiano la sostenibilità (10-15%). Anche il segmento assicurativo sta cambiando: Allianz offre servizi di assistenza alla persona, perché le persone “devono sentire il calore umano, anche al telefono”.

«È dunque un dato di fatto che Google si porti a casa più potere - rileva Umberto Berlelè, Chairman degli Osservatori Digital Innovation, Politecnico di Milano - seguito da AirBnb. Quest’ultimo esercita una pressione sui prezzi degli hotel: ha un peso così forte, che alcuni stati hanno preso una serie di provvedimenti, come a Londra, dove li hanno limitati nel centro città. Quanto valgono nella classifica delle borse? Google 1000 miliardi, il gruppo Marriott è al secondo posto e Airbnb, non quotato, ma il suo valore è pari a 42 miliardi. In questa classifica non ci sono strutture italiane, il che significa che il nostro sistema è frammentato. Potrebbe crescere, ma come?”. Il mercato del turismo sembra trovare spazio tra i due modelli distributivi, quello digitale e quello tradizionale. Infatti non sono solo gli over 60 a rivolgersi alle agenzie, ma da un paio di anni giovani, soprattutto 25-34 anni, apprezzano il supporto di agenzie.

Quindi tra questi mondi non ci deve essere contrapposizione o chiusura, ma alleanza e collaborazione. Alloggi e trasporti sono prenotati su internet: nel 2019 l’eCommerce dei Viaggi è cresciuto del 9% e raggiunge i 15,5 miliardi di euro (trainato dal mobile, con un +32%). Tuttavia non fa la parte del leone: 1 italiano su 3 (33%) si affida ad agenti e consulenti di viaggio (Cartorange). I consulenti per viaggiare sono disponibili sette giorni su sette, sottolinea Giampaolo Romano, che ha fondato Cartorange nel 1998: «I clienti hanno libertà di scelta possono andare nelle nostre boutique, contattarci on line o ricevere il consulente a casa propria».

La presentazione del Rapporto

L’83% delle agenzie dichiara una crescita del fatturato e il digitale diviene fattore competitivo per tutta la filiera. La quasi totalità delle agenzie (94%) raccoglie informazioni sui clienti in formato digitale per meglio comprenderne i comportamenti. Infatti Gattinoni si è strutturata per essere competitiva anche on line, non solo ha creato un progetto ad hoc per i giovani, con community e social. Nelle strutture ricettive si diffondono, seppur lentamente, le soluzioni tecnologiche per migliorare l’esperienza del viaggiatore prima e durante il soggiorno: l’8% ha introdotto nell’ultimo anno il check-in da mobile.

Cresce l’impatto della cosiddetta sharing economy: nella sola città di Milano il mercato del “vacation rental” vale almeno 177 milioni di euro. Entro cinque anni si prevedono ulteriori cambiamenti, oltre a Google, anche Amazon e Facebook si stanno affacciando a questo mondo. In un mondo così mobile cosa può fare una catena di alberghi per essere attrattiva? Best Western è in continua relazione con la clientela, rileva Giovanna Manzi, ceo del gruppo, tanto è vero che dopo una campagna di comunicazione sui canali Rai l’anno scorso, ha registrato successo di pubblico. Molto dinamico e interessante il mercato dell’affitto delle case private, diventato una forma di investimento per molti. «Al posto di stipulare un affitto lungo (quattro+quattro anni), sottolinea Marco Celani, Ad Italianway, molti preferiscono affidarci le proprietà per affitti brevi, tanto è vero che gestiamo 700 appartamenti con 46mila ospiti. È la risposta all’andamento demografico del paese, nel centro storico una signora di ottant’anni non può salire tutti i giorni fino al terzo piano, così preferisce mettere a reddito la sua proprietà».

Cosa predilige il turista straniero? Il cinese con dieci ore di viaggio raggiunge l’Italia, richiede viaggi massimo di quattro giorni, desidera sicurezza e una persona che traduca anche il menu al ristorante. I russi amano l’Italia: preferiscono città di mare, hotel centrali e soggiornano per una o due settimane. Chi se lo può permettere (il 10%) sceglie ville residenziali, escursioni individuali ed elicottero.

Per informazioni: www.osservatori.net

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Alberto Lupini


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