Troppi vantaggi agli agriturismi: i ristoratori contestano la Regione Lombardia

Durissima Fipe-Confcommercio che parla di concorrenza sleale perché il consiglio regionale rimuove i limiti al numero di pasti da servire negli agriturismi nei giorni di festa. Per Lino Stoppani si toglie lavoro ai ristoranti . Unica soddisfazione il divieto di servire pesce di mare negli agriturismi lombardi

02 novembre 2023 | 12:20
di Alberto Lupini

Lascia l'amaro in bocca la decisione del consiglio regionale della Lombardia sul riordino della disciplina degli agriturismi. Salvaguardo il minimo del principio base che giustifica l'attività di un agriturismo, in Lombardia come in altre regioni d'Italia, è stata al momento bloccata (ma potrebbe essere ripresentata nel breve periodo) la proposta di inserire nei menù degli agriturismi i prodotti ittici di mare.  Al di là della violazione del principio base per cui in un agriturismo si dovrebbero trovare solo prodotti del territorio… e la Lombardia non ha sbocchi al mare, l'obiettivo esplicito della proposta era quello di potenziare l'attrattività degli agriturismi (che già godono di una serie di agevolazioni, dal trattamento fiscale alle norme di igiene) a scapito dei ristoranti. E non a caso c'era stata una dura presa di posizione di Fipe-Confcommercio e della Confesercenti.

Se le associazioni imprenditoriali dei pubblici esercizi l'hanno spuntata sul pesce di mare, questa sembra però una vittoria di Pirro, perché la Regione Lombardia è andata sul pesante garantendo altri e più corposi vantaggi agli agriturismi a danno dei ristoranti: il 31 ottobre il Consiglio regionale approvando il progetto di legge  di revisione ordinamentale 2023 (PDL 25), che tra le varie materie di interesse riguarda anche la  disciplina degli agriturismo lombardi, ha esteso la deroga al limite massimo di pasti giornalieri (160 pasti al giorno) a tutte le giornate festive e ha ampliato le superfici destinate alla somministrazione di cibo o all'ospitalità, “salvaguardando” l'utilizzo agrituristico d'immobili nella disponibilità delle aziende agricole che fossero in precedenza stati riconosciuti, benché in contrasto con la normativa vigente.

Per la Fipe la Regione Lombardia continua a creare vantaggi agli agriturismi

A seguito di queste decisioni non sono mancate certo le prese di posizione delle associazioni dei ristoratori che con durezza hanno contestato le decisioni. «Stigmatizziamo il comportamento della Giunta e del Consiglio di Regione Lombardia che, a più riprese continuano ad allargare l'attività degli agriturismi creando una totale sovrapposizione con i pubblici esercizi.  È grave la decisione del Consiglio di estendere ai giorni festivi la possibilità di superare il numero massimo di pasti somministrabili negli agriturismi». Così, senza mezzi termini il commento del presidente di Fipe Lombardia, Lino Stoppani. Ricordiamo che la Fipe più volte si è schierata anche contro la legge nazionale sugli agriturismi per le stesse ragioni.

Secondo la Fipe, consentendo agli agriturismi di derogare al limite di 160 pasti somministrati al giorno anche nei giorni festivi, potenzialmente oltre dieci all'anno (es: Festa della Liberazione, Festa dei Lavoratori, Ferragosto), si modificano gli equilibri. Si tratta infatti di giornate estremamente importanti, capaci di dare respiro al settore della ristorazione, anche grazie al comparto dei ricevimenti.  

Nuove agevolazioni agli agriturismi: la Fipe accusa la Regione Lombarda di creare concorrenza sleale contro i ristoranti

Con tale modifica, sempre secondo la Fipe, ancora una volta Regione Lombardia consente alle aziende agricole di svolgere l'attività di ristorazione da una posizione di concorrenza sleale. Le attività agrituristiche operano, infatti, in condizioni più favorevoli rispetto a quelle dei pubblici esercizi: per quanto riguarda la fiscalità generale, le agevolazioni e gli obblighi burocratico-amministrativi (es: doppi servizi e spogliatoi per dipendenti previsti per i ristoranti). A questo, si aggiunge un differente regime dei controlli, che per i ristoranti sono disciplinati dal Testo Unico di Pubblica Sicurezza.

«Qui non si tratta di essere contro la libertà di mercato - sottolinea Stoppani - Tutt'altro: si tratta di affermare il principio ‘stesso mercato stesse regole', coerentemente con quanto previsto anche dal Mercato Unico Europeo. Inoltre, il comparto della ristorazione è uscito a fatica e con gravi ferite dalla crisi pandemica. E, a differenza delle attività agrituristiche, non ha altri mezzi sui quali poter basare la propria economia se non quelli dati dalla propria attività».

Massoletti (Confcommercio): «La Regione Lombardia mortifica i lavoratori della ristorazione»

«Una scelta - aggiunge Carlo Massoletti, vicepresidente vicario di Confcommercio Lombardia - che mortifica il lavoro di molte migliaia di imprenditori della ristorazione che hanno già affrontato la crisi pandemica. Imprenditori che, grazie alla professionalità e alla qualità del servizio, si stanno ritagliando un ruolo sempre più da protagonisti nella filiera del turismo e che giocano un ruolo fondamentale per la vitalità delle comunità e la rigenerazione dei luoghi».

Anche Confesercenti delusa dalla Regione Lombardia per i vantaggi agli agriturismi

Sulla stessa linea anche Gianni Rebecchi, presidente Confesercenti Lombardia: «Siamo soddisfatti a metà per gli esiti di questa seduta consiliare che ci ha proposto l'ennesimo dibattito sul superamento dei limiti previsti allo svolgimento delle attività agrituristiche, con il rischio di una sovrapposizione con le attività di ristorazione. Bene dunque la retromarcia di Regione sulla possibilità di somministrare pesce di mare negli agriturismi. Insoddisfazione, invece, per l'estensione a tutte le giornate festive della deroga al limite giornaliero di 160 pasti somministrabili».

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