Successo per la prima edizione del Grand Tour delle Premiate Trattorie Italiane
Il direttore d’orchestra è Mimmo De Gregorio del ristorante Lo Stuzzichino, che per i due giorni di eventi ha riunito i cuochi di diciassette trattorie da tutta Italia per diffondere i sapori regionali e nazionali
Apodittica la previsione di un ritorno della centralità della trattoria nell’ambito della ristorazione italiana esaustivamente intesa. La trattoria che sa esprimere tradizione in cucina secondo l’assunto di una tradizione che non è sclerosi e non è fittizio amore incondizionato del tempo che fu, bensì, in coerenza con i nostri tempi, genuinità ed anche attenzione vera alla sostenibilità, rifuggendo da menù sterminati e da proposte azzardate. La trattoria che sa esprimere schietta convivialità in sala senza che ciò significhi trasandatezza e servizio approssimativo, bensì atmosfera calda e familiare.
La trattoria che ha la sensibilità e l’arguzia di intercettare le tendenze emergenti sia lato domanda che lato offerta fino a divenire sorta di laboratorio dell’evolvente cucina del Bel Paese. La trattoria che del nostro Bel Paese sappia e voglia costituire il vero patrimonio enogastronomico anche in virtù delle coerenti azioni volte alla tutela della biodiversità, del nostro paesaggio urbano e di un saper fare che è il tramandare la sapienza di mestieri che divengono professioni.
Salvaguardare le tradizioni familiari e locali
Con propellenza reticolare, frutto di un nobile comune sentire di cui la tecnologia di rete ed i social facilitano la fertilizzazione, l’ideazione e la realizzazione di iniziative, ben diciassette trattorie italiane si sono associate con il palesato obiettivo di salvaguardare le loro tradizioni familiari e locali.
Diciassette trattorie dislocate sul territorio nazionale, che si sentono responsabilmente e lietamente depositarie di ingredienti e di ricette che vanno proposte e tramandate. Quei saperi e quei sapori che anelano all’evergreen.
La prima edizione del Grand Tour della Premiate Trattorie Italiane
Ne sortisce, dagli animi fervidi e dalle menti argute dei patron di queste trattorie l’originale prima edizione del Grand Tour della Premiate Trattorie Italiane, svoltosi a Massa Lubrense (Na) nei giorni 10 e 11 ottobre. Due giorni di iniziative volte alla fertilizzazione delle conoscenze delle tipicità italiane, con Mimmo De Gregorio del ristorante Lo Stuzzichino di Massa Lubrense prodigatosi nell’attuazione (riuscitissima) di sì articolato evento.
Ben diciassette trattorie italiane si sono associate
Oltre a Lo Stuzzichino, padrone di casa, sono state presenti le altre sedici trattorie: Amerigo 1934 Savigno (Bo), Antica Trattoria del Gallo 1870 Gaggiano (Mi), Boivin Levico Terme (Tn), Cacciatori 1818 Cartosio (Al), Caffè La Crepa Isola Dovarese (Cr), Cibus Ceglie Messapica (Br), Enoteca Della Valpolicella Fumane (Vr), La Brinca Ne (Ge), Locanda e Trattoria Altavilla Bianzone (So), Lokanda Devetak 1870 Savogna d’Isonzo (Go), Nangalarruni Castelbuono (Pa), Sora Maria e Arcangelo Olevano Romano (Rm), Trattoria Ai Due Platani Coloreto (Pr), Trattoria Il Capanno Torrecola (Pg), Trattoria Visconti Ambivere (Bg), Vecchia Marina Roseto degli Abruzzi (Te).
L’evento si è aperto con una doviziosa cena
Curata dalle premiate trattorie italiane a Villa Angelina. Ospite graditissimo il Maestro Pizzaiolo Enzo Coccia patron della celeberrima “PizzAria La Notizia” di Napoli. Nei calici, appropriati vini campani. Al termine della cena, sono stati premiati due grandi interpreti della cucina italiana, valorizzatori della nostra tradizione culinaria: Salvatore Tassa, patron de Le Colline Ciociare di Acuto (Fr) e la famiglia Iaccarino del Don Alfonso 1890 di Sant’Agata sui Due Golfi, frazioncina collinare di Massa Lubrense (Na). Il premio è stato ritirato da Ernesto Iaccarino.
Una visita speciale a Orto Ghezi
Il giorno successivo, 11 ottobre, si visita, guidati dal patron Mimmo, Orto Ghezi, ubicato a poche centinaia di metri dalla trattoria Lo Stuzzichino. Recupero di appezzamento che stava per essere abbandonato, da Orto “Ghezi”, amorevolmente curato da Mimmo e dalla moglie Dora, proviene la maggior parte dei prodotti biologici, sostenibili e stagionali, che, appena colti sostanziano le pietanze presenti in carta. Appena colte anche le mele limoncella, che poi troveremo nel dolce della cena in serata. In barca, e come altrimenti, salpando da Marina del Cantone si visita dal mare l’Arcipelago de Li Galli per poi approdare al Fiordo di Crapolla dove si pranza con il pesce appena pescato. Imperdibili il cuoppo di alici fritte e di parapandoli. I parapandoli sono i gamberetti tipici di questo lembo di mare.
Una cena preparata coralmente
L’evento ha sua apoteosi con la cena a Lo Stuzzichino preparata coralmente. Ricorrendo alla memoria e agli appunti, menzioniamo l’originale aperitivo preparato da La Brinca: Focaccia e pesto al mortaio. Due gli antipasti: Frittatina al tartufo uncinato preparata dalla Trattoria Il Capanno e la Papaccella napoletana imbottita alla sorrentina preparata da Lo Stuzzichino. Due primi piatti: Tagliatelle con ragù di cortile, preparate da Enoteca Della Valpolicella e Le Manfrigole: crespelle di grano saraceno con ripieno di fonduta di formaggi della Valtellina e pane bianco raffermo preparate da Locanda e Trattoria Altavilla. Il secondo piatto, Coniglio con le albicocche, è preparato da Cacciatori 1818. Due i dessert: Dolce alla mela limoncella preparato da Lo Stuzzichino e Crema gelata alla vaniglia del Madagascar con nocciola tonda gentile, zabaione caldo al paiolo, liquore Borsci preparato da Trattoria Ai Due Platani. Nei calici, i grandi vini campani.
Attenzione alla genuinità e alla sostenibilità in cucina
L’Italia che va, che supera le avversità, che intravede soluzioni dove gli altri si affliggono con la supina contemplazione dei problemi. La ristorazione che va, quella che sa cantare in coro e che ha ben compreso come sia un diritto lavorare, lavorare bene e trarne le meritate soddisfazione, metabolizzando al contempo che soprattutto nel tempo attuale, questo diritto si commuta anche in dovere: il dovere sociale di concorrere alla nutrizione sana che a sua volta comporta la valorizzazione, mediante sapiente utilizzo, delle nostre migliori produzioni agroalimentare. In trattoria tutto ciò, lo si diceva e qui lo si ribadisce, diviene attenzione alla genuinità e alla sostenibilità in cucina, diviene la schietta convivialità in sala e il tutto, vivaddio, diventa l’approccio giusto ad un “mangiare bene fuori casa” che è valore irrinunciabile della nostra qualità della vita.
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Alberto Lupini