Silb-governo, incontro saltato Iss: «Nessun contagio in discoteca»
Cresce la tensione tra il governo e i locali da ballo. Rimandato a dopo la decisione del Tar l’incontro previsto per oggi tra Silb e ministro Patuanelli. Dai dati dell’Iss nessun contagiato proviene dalle discoteche
18 agosto 2020 | 15:25
È saltato l’incontro previsto per oggi tra Silb, il sindacato delle imprese di intrattenimento e dei locali da ballo, e il ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli sulla questione della chiusura delle discoteche, provvedimento varato con l’ordinanza del 16 agosto scorso. «Ci siamo riuniti in videoconferenza - ha dichiarato il presidente di Silb, Maurizio Pasca - e il Ministro ci ha detto che il tavolo riprenderà dopo che il Tar del Lazio avrà deciso sul nostro ricorso». All’incontro era presente anche il governatore dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini, in qualità di presidente della Conferenza delle Regioni.
«Il Governo si è dimenticato di questo settore - ha aggiunto Pasca - ma abbiamo detto al ministro Patuanelli che se da parte sua ci sarà un impegno serio per aiutare economicamente tutte quelle discoteche che non hanno più riaperto dal 23 febbraio, siamo disposti a ritirare il ricorso al Tar. Stiamo parlando della stragrande maggioranza dei locali, mentre il tavolo riguardava solo i danni e le perdite d’incasso subite da chi ha riaperto dopo il 13 giugno e ora è stato costretto a richiudere, ovvero il 20% delle discoteche».
E all’indomani dell’annuncio del ricorso al Tar, il sindacato di categoria fa sapere che, stando ai dati dell’Istituto Superiore di Sanità, nessuna persona contagiata proviene dalle discoteche: «I contagiati - spiega il Silb in una nota - provengono dalle categorie più diverse: Rsa, extracomunitari, turisti provenienti dall’estero, frequentatori di alberghi. Nessuno, e ribadiamo NESSUNO, ha contratto il virus in discoteca».
Il sindacato precisa inoltre che «contagiato non significa malato, il tasso di ospedalizzazione di chi risulta positivo al Sars-Cov-2 è minimo. Secondo l’avvocato Lamberto Ferrara, lo stesso che ha seguito il ricorso del Covo di Nord Est (con esito positivo), non si tratta più di tutela della salute ma di leggi liberticide e lesive dei diritti costituzionali. Non ci sono le premesse per un provvedimento del genere, sarebbe legittimo in forza di un aggravamento della situazione sanitaria, cosa che, dati alla mano, non risulta».
«Da questo momento - conclude il presidente Silb Maurizio Pasca - reagiremo con decisione a ogni pregiudizio lesivo dell’immagine e della professionalità della nostra categoria».
Il tavolo Silb-governo riprenderà dopo che il Tar del Lazio avrà deciso sul ricorso
«Il Governo si è dimenticato di questo settore - ha aggiunto Pasca - ma abbiamo detto al ministro Patuanelli che se da parte sua ci sarà un impegno serio per aiutare economicamente tutte quelle discoteche che non hanno più riaperto dal 23 febbraio, siamo disposti a ritirare il ricorso al Tar. Stiamo parlando della stragrande maggioranza dei locali, mentre il tavolo riguardava solo i danni e le perdite d’incasso subite da chi ha riaperto dopo il 13 giugno e ora è stato costretto a richiudere, ovvero il 20% delle discoteche».
E all’indomani dell’annuncio del ricorso al Tar, il sindacato di categoria fa sapere che, stando ai dati dell’Istituto Superiore di Sanità, nessuna persona contagiata proviene dalle discoteche: «I contagiati - spiega il Silb in una nota - provengono dalle categorie più diverse: Rsa, extracomunitari, turisti provenienti dall’estero, frequentatori di alberghi. Nessuno, e ribadiamo NESSUNO, ha contratto il virus in discoteca».
Maurizio Pasca
Il sindacato precisa inoltre che «contagiato non significa malato, il tasso di ospedalizzazione di chi risulta positivo al Sars-Cov-2 è minimo. Secondo l’avvocato Lamberto Ferrara, lo stesso che ha seguito il ricorso del Covo di Nord Est (con esito positivo), non si tratta più di tutela della salute ma di leggi liberticide e lesive dei diritti costituzionali. Non ci sono le premesse per un provvedimento del genere, sarebbe legittimo in forza di un aggravamento della situazione sanitaria, cosa che, dati alla mano, non risulta».
«Da questo momento - conclude il presidente Silb Maurizio Pasca - reagiremo con decisione a ogni pregiudizio lesivo dell’immagine e della professionalità della nostra categoria».
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