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Sì a insetticidi, bufera sulla Francia Confagricoltura: più sostenibilità

Fa discutere il via libera di Parigi per altri tre anni all’uso di neonicotinoidi nella coltivazione della barbabietola. Confagricoltura sostiene l’urgenza di trovare modelli più sostenibili.

18 agosto 2020 | 12:35

Sì a insetticidi, bufera sulla Francia Confagricoltura: più sostenibilità

Fa discutere il via libera di Parigi per altri tre anni all’uso di neonicotinoidi nella coltivazione della barbabietola. Confagricoltura sostiene l’urgenza di trovare modelli più sostenibili.

18 agosto 2020 | 12:35

In Francia nei giorni scorsi il ministero dell’Agricoltura ha annunciato la deroga, per tre anni dal 2021, all’utilizzo di neonicotinoidi nella coltivazione della barbabietola, a fronte del calo della produzione di circa 200 milioni di euro dovuto alla presenza di afidi dannosi per la pianta. I neonicotinoidi, poiché dannosi per l’ambiente, sono stati banditi in Francia dalla legge sulla biodiversità del 2016. Il ministero ha ammesso che attualmente non sono disponibili prodotti di pari efficacia per combattere la malattia e pertanto la deroga è necessaria per non mettere a rischio l’intera produzione francese di barbabietole, considerando che la Francia è il primo produttore europeo di zucchero, con 25mila imprese che, con la trasformazione, occupano 45mila addetti e garantiscono 1 miliardo di euro di avanzo commerciale.

I neonicotinoidi, poiché dannosi per l’ambiente, sono stati banditi in Francia dalla legge sulla biodiversità del 2016 - Sostenibilità e ricerca scientifica contro l’uso degli insetticidi

I neonicotinoidi, poiché dannosi per l’ambiente, sono stati banditi in Francia dalla legge sulla biodiversità del 2016

Il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, si è detto contrario al provvedimento: «Trovare nuovi modelli produttivi coniugando sostenibilità ambientale e ricerca scientifica è una sfida a cui è chiamata non solo l’agricoltura, ma anche il mondo accademico, l’industria e la politica. Anche perché c’è uno stretto legame tra sostenibilità e ricerca, e se questo si rompe, si rischia il crollo delle produzioni e la perdita di posti di lavoro».

Le richieste dei produttori - che hanno provato a lottare contro gli afidi vettori del virus con ripetuti trattamenti, rivelatisi inefficaci - sono state pertanto accolte dal ministro dell’Agricoltura che, contestualmente, ha annunciato alcune misure: sarà proposta una modifica legislativa per consentire l’utilizzo di emergenza dei neonicotinoidi ai sensi della normativa comunitaria e prevedendo comunque un piano per proteggere gli impollinatori; saranno indennizzati i bieticoltori per le perdite subite; si stanzieranno 5 milioni per investimenti in ricerca e innovazione per individuare soluzioni alternative valide contro la diffusione della patologia che ha colpito le barbabietole.

Quanto accaduto in Francia - rileva Confagricoltura - dimostra che le decisioni improntate al solo divieto, che non tengono della reciprocità e non sono supportate sul piano scientifico, non fanno neanche avanzare la sostenibilità ambientale e la protezione delle risorse naturali. Confagricoltura confida che si adottino anche in Italia scelte in grado di garantire la sostenibilità ambientale ed economica delle produzioni agricole, con soluzioni tecniche adeguate a preservare la produzione e la produttività nazionale delle colture. «Puntare su ricerca e innovazione - conclude Giansanti - è necessario anche per garantire la sostenibilità ambientale dei processi, senza rinunciare al contributo essenziale del settore primario in termini di crescita e occupazione nei vari comparti».

Massimiliano Giansanti, François Veillerette - Sostenibilità e ricerca scientifica contro l’uso degli insetticidi
Massimiliano Giansanti, François Veillerette

Sul piede di guerra Générations Futures, associazione ambientalista francese: «Queste esenzioni per un ritorno all’uso dei neonicotinoidi sulla barbabietola - ha affermato il fondatore e direttore François Veillerette - costituiscono una battuta d’arresto inaccettabile che mostra che questo governo si piega facilmente sotto il peso delle lobby dei prodotti agrochimici e dell’agricoltura industriale e ha rinunciato a essere il leader della lotta contro gli insetticidi che uccidono le api in Europa. Piuttosto che lottare affinché l’Europa imponga davvero le sue decisioni di vietare i principali neonicotinoidi e di estenderli a tutte le sostanze di questa famiglia, è la biodiversità che viene sacrificata sull’altare dell’agricoltura tranquilla. Non possiamo permettere un ritorno all’uso di questi insetticidi come rivestimento delle sementi perché ciò equivale a trattare a priori le colture di barbabietola, che in agronomia costituisce il grado zero, mentre la Direttiva europea sulla l’uso di pesticidi raccomanda il “controllo integrato dei parassiti”, il che implica che il trattamento chimico dovrebbe intervenire solo come ultima risorsa e nemmeno prima della comparsa di un parassita. Non mancheremo quindi di utilizzare tutte le possibili vie di ricorso contro questa decisione ingiusta».

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