Shopping tourism: obiettivo 2023, superare i 2 milioni di presenze

La stima di Risposte Turismo. Nella top ten delle città turistiche presenti 1.300 botteghe storiche. Sul territorio nazionale 80 vie dello shopping, 26 outlet e più di 60 department store. Il ruolo dell’enogastronomia

02 dicembre 2022 | 14:37
di Gabriele Ancona

Dopo le tappe ad Ancona il 22 settembre e a Venezia il 27 ottobre, Shopping Tourism – Il forum italiano è approdato Bologna l’1 dicembre per concludere il tour itinerante 2022. Ideato dalla società di ricerca e consulenza a servizio della macro-industria turistica Risposte Turismo, è stato organizzato quest’anno in partnership con il Sistema Confcommercio e, per l’appuntamento bolognese, con il supporto di Confcommercio Ascom del capoluogo emiliano.

2,6 miliardi di euro la spesa annuale

Giusto per inquadrare il settore, sono stati presentati alcuni dati pre Covid relativi al 2019. In quell’anno nel nostro Paese sono stati 2 milioni gli shopping tourist e il 60% degli stranieri che ha visitato l’Italia ha acquistato prodotti enogastronomici. Nelle città di Firenze, Milano, Roma e Venezia la spesa annuale dei turisti è stata di 2,6 miliardi di euro e il 15% dei business travel ha sostenuto una spesa “shopping”. Un fenomeno di grande peso economico e di notevole respiro per l’universo accoglienza nazionale. Dall’indagine di Risposte Turismo è inoltre emerso che il 18% del campione intervistato ha dichiarato che lo shopping conta molto o abbastanza tra le attività accessorie da svolgere.

«Superare la soglia dei 2 milioni di shopping tourist - ha dichiarato Francesco di Cesare, presidente di Risposte Turismo - sarebbe un risultato che ribadisce l’esistenza di una porzione significativa di domanda turistica che ha nello shopping la motivazione prevalente della propria vacanza e su cui sarebbe opportuno attivare un programma di impegno per aumentare il posizionamento dell’intera Italia come destinazione per gli shopping tourist».

Un'esperienza da portare a casa

Nella sede di Confcommercio Ascom Bologna Francesco di Cesare ha inoltre presentato i risultati della mappatura sui luoghi dello shopping in Italia contenuta all’interno di Shopping Tourism Italian Monitor, il rapporto di ricerca di riferimento sul fenomeno. Considerando solo dieci tra le principali città turistiche del Paese (Bologna, Ferrara, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Padova, Parma, Roma e Verona) sono oltre 1.300 le botteghe storiche presenti, a sottolineare un consistente patrimonio dell’offerta nazionale da valorizzare ancor meglio in chiave turistica e di sistema Paese. «Fare shopping a Bologna – ha annotato Valerio Veronesi, presidente della Camera di commercio di Bologna – non è fare un acquisto, ma un’esperienza da portare a casa». Una declinazione dell’offerta turistica da proporre ovunque in Italia. Non a caso il 63% di chi viaggia per fare shopping cerca le botteghe del “saper fare”. Cerca una storia.

Enogastronomia in valigia

In piena sintonia la tavola rotonda “Enogastronomia in valigia” che ha animato la giornata bolognese. «I caseifici – ha sottolineato Carlo Mangini, direttore marketing Consorzio Parmigiano Reggiano – sono generatori di esperienze e offrono un’opportunità unica. Nelle nostre 50 strutture organizzate per accogliere turisti passano 200 mila visitatori all’anno. Il 50% è rappresentato da connazionali. Il restante si rivela una concreta opportunità di conoscenza. L’esperienza non si dimentica ed è generatrice di relazioni. È necessario un piano di sviluppo nazionale per il turismo enogastronomico». «Un’identità forte, senza compromessi è vincente», ha confermato Roberto Melloni, socio della catena di pizzerie Berberè, 15 locali in Italia e 3 a Londra.

Cibo e vino, il più antico social network 

L’altro fronte del turismo agroalimentare è rappresentato da quello enologico. «Il turista del vino – ha puntualizzato Martina Liverani, Enoteca Regionale Emilia Romagna – è un turista del territorio. Cibo e vino rappresentano il più antico social network e danno vita a un turismo relazionale. Bisogna investire nell’accoglienza». Parole che trovano allineato Claudio Franchini, amministratore delegato di Parma Incoming Travel: «Nella nostra città la dimensione enogastronomica supera ogni altra attrattiva. Chi viene da noi vuole consumare i prodotti e, se possibile, metterli in valigia». Non ha dubbi Gaetano Callà, vicepresidente Fipe Emilia Romagna. «L’enogastronomia sarà il motore della crescita anche per quanto riguarda lo shopping. I ristoranti valorizzano il territorio e le sue produzioni e in molto locali sono già presenti vetrine dedicate al tipico. Bisogna però fare sistema per incentivare il turismo enogastronomico. In Italia non manca nulla, dobbiamo promuovere la conoscenza e l’informazione».

Aeroporti e stazioni

Cambiando prospettiva, dall’indagine di Risposte Turismo sono emerse più di 80 vie dello shopping presenti sul territorio nazionale. Allargando il raggio d’azione, gli outlet sono 26. A livello europeo l’Italia è al secondo posto dietro al Regno Unito per numero di strutture outlet (13% sul totale). L’analisi di Risposte Turismo ha evidenziato la presenza di più di 60 department store e la realizzazione di una serie di interventi nei luoghi del travel retail come presso gli aeroporti di Roma Fiumicino, Milano Malpensa e Linate e nelle stazioni di Roma Termini e Napoli Centrale.

Tra i fattori che influenzano maggiormente nella scelta della destinazione di viaggio spiccano complessivamente, dopo sconti, saldi e promozioni (67%), la vicinanza ad attrazione/luoghi da visitare (38%), la presenza di produzioni tipiche/prodotti particolari o unici (34%), l’offerta commerciale della destinazione (31%) e i servizi a disposizione (trasporti ma anche app dedicate e mappe, 26%).

 

I luoghi dell'acquisto

I negozi del centro storico e le vie dello shopping sono i luoghi di acquisto preferiti per chi viaggia con motivazione principale lo shopping (61%), seguiti dai centri commerciali (49%) e dagli outlet (41%). Interessante segnalare come, al di fuori di chi viaggia per shopping, per tre turisti su cinque gli acquisti avvengano nelle stazioni e negli aeroporti, a dimostrazione della loro rilevanza nell’ambito del cosiddetto travel retail.

 

www.risposteturismo.it

 

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Alberto Lupini


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