Rosanna Marziale, Premio IaT 2011 «Essere cuochi è una sfida con se stessi»

12 gennaio 2017 | 12:13
di Andrea Radic
Era il 2011, si celebravano i 150 anni dell'unità d'Italia e Il principe William impalmava Kate Middleton e Rosanna Marziale, regina dei fornelli del ristorante Le Colonne di Caserta, conquistava il favore del pubblico per la sua genuinità e grande professionalità, vincendo il Premio Italia a Tavola (è in corso il sondaggio per l'edizione 2016, CLICCA QUI PER VOTARE). La sua vittoria fu ancor più importante e significativa in quanto premiava una donna che incarna i valori e le caratteristiche della cucina del Sud Italia. Davide Paolini conduttore de “Il Gastronauta” su Radio 24 e Alessandro Scorsone, già cerimoniere di Palazzo Chigi, gli altri vincitori di quell'annno, rispettivamente nelle categorie “Opinion leader e “Maitre e Sommelier”.


Rosanna Marziale

Il 2011 segnò anche una crescita della media giornaliera dei votanti, mantenutasi sulle 2mila persone per l'intero periodo di svolgimento del sondaggio, dal 30 novembre al 16 gennaio 2012. La sezione Cuochi raccolse 52.123 voti totali, dietro a Rosanna Marziale (9.655 voti), si classificarono al secondo posto con 9.158 voti e il più alto numero di commenti, Marco Medaglia, amministratore del gruppo virtuale Cim - Chef italiani nel mondo e chef del Ristorante Aqua di Hong Kong.

Al terzo posto si classificò Davide Oldani (6.456 voti), cuoco e patron del Ristorante D'O di Cornaredo (Mi) e oggi star del mondo del food. Quarto posto per Emanuele Esposito (5.664 voti), general manager de Il Villaggio a Jeddah (Arabia Saudita), promotore dell'evento Mediterraneas e membro del Cim e del Gvci (Gruppo virtuale cuochi italiani all'estero); quinto Massimo Bottura (5.104 voti) dell'Osteria Francescana di Modena, che già nel 2011 riceveva dalle principali Guide italiane della ristorazione le valutazioni più elevate, mettendole per la prima volta tutte d'accordo (quest'anno è tra i candidati del sondaggio Personaggio dell'Anno di Italia a Tavola - CLICCA QUI PER VOTARE).

Rosanna Marziale è una donna solare, di grande creatività e solida professionalità, impegnata su diversi fronti ma tutti con la cucina al centro. Scrive di se stessa sul sito del ristorante: «Ho imparato a cucinare nel ristorante di famiglia, poi sono stata a bottega da Gianfranco Vissani e da Martin Berasategui? Campana fino alle midolla, alimento il fuoco della cucina del ristorante Le Colonne mettendoci mani, testa e cuore, creativa con gli straordinari prodotti della mia regione. Sono ambasciatrice nel mondo della mozzarella di bufala campana Dop». Ma non finisce qui perché nel 2015 riceve il premio speciale “Actor Chef” dei Cinecibo Award per il cartone animato “Cuoca Girovaga”. Un premio che la chef apprezza molto, tanto da pensare a un sequel del film di animazione.

La Marziale è da sempre un’instancabile promotrice dei prodotti del suo territorio e appassionata divulgatrice, attenta alle esigenze dei più piccoli; da qui l’idea di produrre e impersonare un cartone animato in vari episodi in cui si illustra ai più piccoli gli ingredienti alla base della cucina campana e italiana, alla scoperta dei grandi prodotti protagonisti dei suoi piatti: una sorta di divertente educational tour con cui si punta a trasmettere ai più piccoli l’amore, la passione e la curiosità per ciò che si mangia.

Rosanna cosa ricordi del Premio Italia a Tavola nel 2011?
È stata davvero una bella emozione vincere una competizione molto coinvolgente, io sono competitiva, lo ammetto, mi piace mettermi in gara. Aver vinto sul consenso delle persone è stato diverso. Di solito per vincere si cucina, qui era una sfida di empatia, di immagine. Non solo la bravura professionale. Avevo messo i casertani alla prova, invitandoli a votarmi, in molti si sono dati un gran daffare, anche sui social. Ricordo quindi con piacere, grande piacere l'iniziativa di Italia a Tavola, anche per una popolarità in più che mi ha regalato. Tutti dicono l'importante è partecipare ma tutti vogliono vincere.

Anche tu?
Io parto sempre per vincere sono fatta così. Poi magari arrivo seconda o terza ma ci credo sempre. Energia della combattente che cerco di ritrovare in ogni cosa che faccio.

Anche la vita e la professione sono una gara?
Certamente, una gara sopratutto con te stessa, cerchi di spostare l'asticella sempre un po' più in alto rispetto alle tue possibilità e cerchi di superarla, di crescere.

La tua prima asticella importante quale è stata?
Sono tante non ne vedo una più importante delle altre. Tante piccole o grandi soddisfazioni che mi danno voglia di fare di più. Indubbiamente il premio di Italia a Tavola e la stella Michelin sono stati momenti indimenticabili. Un segno che stavo facendo bene sulla strada giusta, quella dell'impegno.

Essere donna in cucina è più difficile? O è un luogo comune?
Forse più difficile perché nella vita e aspettativa di una donna c'è anche la famiglia, i figli e col tempo devi anche fare delle scelte. L'istinto naturale della maternità è qualcosa cui non si vorrebbe rinunciare, per tanti anni ci hanno fatto credere che chi si impegna e lavora per il successo professionale deve per forza sacrificare la famiglia. E la nostra società non consente di fare tutto, costringe a fare delle scelte, a scontrarsi con le priorità. Questo scontro l'ho vissuto qualche rinuncia e sacrifico li ho fatti, non ho figli, ma sono contenta così.

Tornando indietro?
Non cambierei nulla, mi pento solo di una cosa.

Quale?
Mi sono venduta una casa bellissima dieci anni fa che oggi non rivenderei mai. Nel centro storico di Caserta. Sono innamorata della mia cittadina, era un palazzo antico vicino alla gelateria di mio padre e al negozio di frutta del nonno. Rappresentava il mio mondo...

Ci passi ancora davanti?
Come no, a volte cambio strada per non passarci davanti... mannaggia.

Sei tra le donne chef di successo, quale è la tua caratteristica principale?
Le invenzioni, come la Palla di mozzarella ripiena di tagliolini, vorrei essere ricordata come chi ha avuto il coraggio di rinnovare una tradizione come quella casertana e campana mettendoci del suo. Vorrei far assaggiare i piatti che ho creato al maggior numero di persone.

Il territorio è la culla della cucina?
Il territorio radici, ricordi, ci riporta a ciò che abbiamo imparato da piccoli. L'altro giorno pensavo a ciò che ho imparato da bambina, ciò che resterà per sempre. Tra questi ricordi ci sono quelli della cucina, ti riportano alle tue tradizioni, alla tua identità.

Il profumo dell'infanzia?
Quello del pomodoro, del pane e pomodoro.

Gli chef devono stare in cucina o andare in televisione?
Entrambe le cose, se stai sempre in cucina come ti fai conoscere? La cucina in tv ha aiutato molto la ristorazione, la gente è più curiosa, anche sui prodotti, sulle materie prime. Ben vengano successo, soldi e tutto ciò che meritano gli chef famosi, dopo anni di gavetta.

Hai interpretato e prodotto un cartone animato premiato al festival “Cine Cibo” come ti è venuto in mente?
Un'attenzione per i più piccoli che ho sempre avuto, li avesssi avuti io da piccola questi stimoli sarebbe stato bello. I bambini devono conoscere i prodotti e per farlo bisogna parlare il loro linguaggio. Vorrei ci fosse un seguito, questo l'ho prodotto io, completamente. Oggi vorrei trovare qualcuno che lo producesse con me. L'animazione mi ha sempre affascinato, un mondo addirittura più difficile del cinema.

Alla fine di una impegnata con cosa ti rilassi e con chi?
Un buon bicchiere di vino e amici veri.

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Alberto Lupini


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