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I ristoranti sono chiusi, ma c'è il record di morti: il vero malato italiano è la Sanità

Nonostante tutte le restrizioni registriamo molti più decessi rispetto agli Usa in proporzione alla popolazione. Invece dei litigi governo-Regioni serve gestire meglio i malati. Una classe politica incapace ha soltanto scaricato la colpa sulla ristorazione, diventata capro espiatorio. E il 7 gennaio dovrebbe riaprire la scuola...

di Alberto Lupini
direttore
04 dicembre 2020 | 18:39
I ristoranti sono chiusi, ma c'è il record di morti: il vero malato italiano è la Sanità
I ristoranti sono chiusi, ma c'è il record di morti: il vero malato italiano è la Sanità

I ristoranti sono chiusi, ma c'è il record di morti: il vero malato italiano è la Sanità

Nonostante tutte le restrizioni registriamo molti più decessi rispetto agli Usa in proporzione alla popolazione. Invece dei litigi governo-Regioni serve gestire meglio i malati. Una classe politica incapace ha soltanto scaricato la colpa sulla ristorazione, diventata capro espiatorio. E il 7 gennaio dovrebbe riaprire la scuola...

di Alberto Lupini
direttore
04 dicembre 2020 | 18:39
 

Il 3 dicembre 2020 ha coinciso con la giornata record per numero dei morti in Italia e negli Usa causati dal coronavirus. La gran parte della stampa, a partire dalle televisioni, si è concentrata però sul numero più alto, i 2.880 decessi degli Stati Uniti, quasi che i nostri 993 (e 814 anche il 4 dicembre) non pesassero enormemente di più in proporzione agli abitanti. Se cerchiamo di essere oggettivi non si può non essere spaventati da una simile superficialità. È vero che l’informazione è ormai caotica e in questo clima di paura siamo ormai abituati a confondere ogni cosa, ma occorre essere più corretti.


Com'è possibile che nonostante tutte le restrizioni abbiamo raggiunto il record di morti? - Ristoranti chiusi ma record di morti Il vero malato italiano è la SanitàCom'è possibile che nonostante tutte le restrizioni abbiamo raggiunto il record di morti?

Quasi 3mila morti al giorno negli States è certamente un numero impressionante, che supera le vittime complessive degli attentati terroristici dell’11 settembre 2001 e che per molti esperti si ripeterà per molti giorni. Ma parliamo di un Paese che finora non ha attuato tutte le restrizioni che abbiamo adottato noi e che ha un presidente ancora in carica che fa ricevimenti alla Casa Bianca senza obbligo di mascherine. Come dire che potrebbero essere molti di più considerando anche i contagiati.

E meno male che abbiamo avuto il semi-lockdown...
Uno Stato, non dimentichiamolo, che ufficialmente ha “anche” quasi 330 milioni di abitanti. Più di cinque volte l’Italia. Se facciamo un semplice confronto, rispetto a loro sembrerebbe che noi siamo senza regole, altro che il quasi lockdown delle zone rosse o arancio. Pur con tutte le azioni di contenimento che abbiamo attuato (magari malamente), per restare a un solo confronto di percentuali, negli Stati Uniti ci dovrebbero essere almeno 5.400 morti al giorno.

Nessuno, nemmeno Speranza, vuole affrontare la situazione
Ora i casi sono due: o gli Stati Uniti non dichiarano il numero reale dei morti da Covid-19 (il che sembra difficile considerando che proprio il virus è stato uno degli elementi che ha permesso la vittoria di Joe Biden), o c’è qualcosa che non va nel nostro sistema e il nostro modo di valutare la situazione è veramente viziato ancora una volta dal pregiudizio e dal calcolo politico. Nessuno, nemmeno il ministro della Sanità Roberto Speranza, sembra volere affrontare la situazione per quella che è.

Per decessi siamo ai primi posti nel mondo
Come se non bastasse, fino a oggi il coronavirus ha causato la morte di oltre 58mila italiani, meno del 9% del totale dei morti dell’anno scorso. In base al numero di abitanti l’Italia è ai primi posti nel mondo. Con 96 morti ogni 100mila abitanti, è terza, dopo il Belgio che ne conta 148 e la Spagna, 98. Gli Stati Uniti, descritti come il Paese più colpito dalla pandemia, sono solo quinti, con 83, dopo il Regno Unito che ne conta 89.

Il vero problema è la gestione dei malati
Ricordando che da sempre abbiamo contestato l’ingiustificata chiusura di ristoranti o locali attrezzati secondo le norme di sicurezza e che abbiamo contestato il premier Giuseppe Conte proprio per le bugie dette riguardo alla chiusura dei pubblici esercizi, di fronte a questo numero di morti così elevato non possiamo non esprimere uno sconcerto per come si continua a litigare, fra governo e Regioni sulle chiusure o sugli spostamenti fra una Regione e l’altra. Quasi che i problemi non riguardassero invece la gestione dei malati… Sappiamo tutti che c’era qualcosa che non andava, e che continua a non andare, nell'organizzazione della Sanità. Il vero malato è lì...

Abbiamo distrutto la nostra eccellenza sanitaria
Per anni ci siamo detti che il Servizio sanitario nazionale è sempre stato considerato fra i migliori del mondo. Ma non è così. A partire dal disastro combinato in Lombardia nel primo lockdown (e anche adesso che continua “a dare i numeri” persino sui morti o gioca sui vaccini antinfluenzali), che avrebbe dovuto essere la regione più efficient. E che sconfortati non possiamo che dire che non è così. La politica ha ucciso l’efficienza e questi decessi confermano che il nostro sistema sanitario ha delle gravi criticità. Pensiamo solo a come è stata smantellata l'assistenza dei medici di base ed è stata bloccata la formazione di nuovo personale specializzato (medici ed infermieri).  Non possiamo far finta di non vederle. L’abnegazione di medici e infermieri non è sufficiente a coprire una gestione che ha già dato il peggio di sé in aree come la Calabria, la Campania, la Sicilia o la Sardegna.

E se dovesse arrivare una terza ondata?
Se è vero che i contagi stanno lentamente scendendo, questo record di morti dovrebbe essere di monito a tutti. Se dovesse scattare anche una terza ondata in queste condizioni i morti italiani, in rapporto al numero degli abitanti, si confermerebbero un triste primato mondiale che non potrebbe non pesare sulla coscienza di una classe politica di inetti e incapaci di affrontare in modo unitario la più grande emergenza nazionale dopo la Seconda guerra mondiale. Abbiamo una guida quasi schizofrenica in cui l’unica preoccupazione sembra quella di salvaguardare le poltrone o accreditarsi per avere più votati alle prossime elezioni.

Ristoranti, trasporti, scuole... ancora in alto mare
Ma intanto gli italiani muoiono (non solo gli ultraottantenni con gravi patologie) e i ristoranti restano chiusi quasi fossero i luoghi simbolo su cui scaricare le colpe di avere messo a rischio milioni di persone con il lassismo dell’estate prima e con trasporti inadeguati poi. E l’azzeramento di tante direzioni sanitarie è ancora là da venire, come resta lontano un maxi intervento per rendere sicuri treni o pullman. Ma il 7 gennaio i ragazzi dovrebbero tornare (si spera) a scuola. Auguri…

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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